Storia di un amore a prima vista: dal primo giorno in cui siamo arrivati in Costa Rica ci è apparso ben chiaro quello che sarebbe successo.
La biodiversità di questo Paese del Centroamerica è qualcosa di straordinario, conosciuta in tutto il mondo.
Ma le sensazioni che si possono vivere visitando i parchi del Costa Rica, quelle non le potrà mai spiegare davvero nessuno fino in fondo.
Perché è qualcosa di viscerale, è come tornare bambini ed entusiasmarsi per ogni incontro che si fa lungo il cammino.
Abbiamo trascorso un mese in Costa Rica e abbiamo visitato 5 parchi nazionali e 2 riserve naturali: oggi vi raccontiamo la nostra esperienza e vi diamo qualche consiglio utile per organizzare il vostro viaggio.
Pronti, trolley…via!

Il Parque Nacional Marino Ballena a Uvita: balene, delfini, iguana e magie
La nostra prima tappa è stata al Parco Nazionale Marino Ballena, nel sud ovest del Costa Rica, sulla Costa Pacifica.
Uvita è una piccola e deliziosa località ancora poco turistica, il luogo ideale per rilassarsi e assistere ad un fenomeno particolarissimo: la comparsa di una gigantesca coda di balena costituita da rocce affioranti e sabbia, nel momento in cui vi è la bassa marea.
La cosa ancora più straordinaria è che il Parque Nacional Marino Ballena rappresenta un’area sicura per la migrazione delle megattere, per cui se visiterete il Costa Rica nel periodo adatto (da luglio a novembre) potrete partecipare a delle escursioni e ammirarle da vicino. Inoltre vi sono diverse specie di delfini, presenti tutto l’anno.
L’accesso al parco costa 6 dollari a persona e permette l’accesso alla grande spiaggia, ai sentieri naturalistici e al Tómbolo, così come è chiamata la coda di balena.
Per scegliere l’orario giusto in cui visitare il Parque Nacional Marino Ballena e godervi l’escursione nel bel mezzo del mare, consultate questo sito web e raggiungete l’ingresso del parco almeno 1 ora prima.




Parchi del Costa Rica: il Parque Nacional Manuel Antonio a Quepos
Risaliamo la Costa Pacifica verso nord e raggiungiamo il famoso Parque Nacional Manuel Antonio, a Quepos.
Nel corso degli anni questo è diventato il parco più visitato del Costa Rica, sia per la sua bellezza incredibile, sia per la sua vicinanza alla capitale San José.
All’interno vi sono diversi sentieri ben segnalati ed è possibile ammirare i dolcissimi bradipi a due o a tre dita, le scimmie urlatrici e le scimmie cappuccino, iguana, coati dal naso bianco (pizote) e procioni.
Vale assolutamente la pena raggiungere a piedi la splendida Playa de Manuel Antonio e successivamente Playa Gemelas, per rilassarsi in riva al mare dopo aver camminato col naso all’insù per ore.
L’ingresso al parco costa 16 dollari (più IVA) per persona ed è necessario prenotare sul sito web del sistema dei parchi nazionali del Costa Rica.
Vi consigliamo inoltre di effettuare la visita con una guida turistica ufficiale del parco, che potrete ingaggiare all’ingresso dello stesso: vi aiuterà a scovare i tanti animali presenti, spesso con l’ausilio di un monocolo professionale.




Parchi del Costa Rica: la Reserva Natural Absoluta Nicolas Wessberg a Montezuma
Saliamo a bordo di un traghetto e da Puntarenas raggiungiamo la Penisola di Nicoya: la nostra destinazione finale è il piccolo, ma veramente minuscolo, villaggio di Montezuma.
Un luogo idilliaco, fuori dal tempo, dove è la natura a dominare: ve ne accorgerete prima camminando lungo Playa Montezuma, dove depongono le uova le tartarughe, poi raggiungendo la Reserva Natural Absoluta Nicolas Wessberg.
Pensate che a Nicolas Wessberg, svedese di origini tedesche, si deve l’istituzione del primo parco nazionale del Costa Rica, la Reserva Absoluta di Cabo Blanco.
La storia racconta che Nicolas e sua moglie Karen, danese, si trasferirono verso la metà degli anni ‘50 in Centro America, scegliendo Montezuma come luogo per realizzare il loro sogno: vivere una vita a contatto con la natura.
Visitando la zona di Capo Blanco e vedendo un’intera fascia costiera completamente disboscata, si mise in testa di creare un’area protetta e si impegnò affinché le autorità del Costa Rica credessero nel suo progetto. Così fu, e nell’ottobre del 1963 nacque il primo parco nazionale del Costa Rica.
Successivamente, Nicolas si dedicò ad un’area più a sud, quella del Corcovado: purtroppo la gente del posto non voleva che diventasse parco nazionale, perché era intenzionata a sfruttarla, e così cospirò contro Nicolas. Karen, che non lo vide ritornare per il giorno del compleanno, lo cercò assieme a dei contadini, trovando il corpo del marito ormai mutilato dagli animali selvatici.
L’amore che i coniugi Wessberg avevano per la natura fu ancora più chiaro nel 1994, quando morì Karen. Ella donò tutti gli averi della famiglia, compresi i terreni di Montezuma, allo stato del Costa Rica, con la condizione che diventassero riserva naturale.
Oggi è possibile visitare l’area protetta gratuitamente, innamorandosi passo dopo passo di una bellezza selvaggia e straordinaria.





Parchi del Costa Rica: la Riserva biologica della Foresta Nebulosa di Monteverde
Da Montezuma a Monteverde il passo può sembrare breve, ma ci sono centinaia di chilometri a dividere le due località del Costa Rica.
Per arrivare qui lasciamo la Penisola di Nicoya e ci avviciniamo alla capitale San José, per la precisione 150 chilometri a nord ovest della stessa.
La Riserva biologica della Foresta Nebulosa di Monteverde è ormai una delle destinazioni più gettonate del Costa Rica, sia per la sua bellezza, sia per la grande quantità di esperienze incredibili che vi si possono vivere.
Ad esempio, potrete camminare su ponti sospesi, lanciarvi a folle velocità attraverso la foresta con le zip line, fare bungee jumping oppure partecipare ad una escursione notturna, per vedere rettili ed anfibi tra i più rari al mondo.
Ci sono diversi tour operator che si occupano di farvi vivere un’esperienza unica: noi vi consigliamo Selvatura Adventure Park, che può contare su un team collaudato e ben 13 zipline, di cui una lunga 1 chilometro! Noi ci siamo divertiti tantissimo!
Il costo varia a seconda del pacchetto scelto: per quello che comprende le zipline e i ponti sospesi abbiamo speso 94 dollari a testa.
Ne vale la pena? Assolutamente sì!
Attenzione: per raggiungere la località di Monteverde durante la stagione delle piogge è necessario un fuoristrada, perché la strada non è in buone condizioni.




Parque Nacional Volcán Arenal e Parque Arenal 1968 a La Fortuna
Il nostro viaggio attraverso i parchi del Costa Rica continua nell’interno del Paese: da Monteverde raggiungiamo la cittadina di Fortuna, nel cantone di San Carlos.
A dominare il paesaggio c’è il Vulcano Arenal, uno dei cinque ancora attivi presenti nel Paese: l’ultima eruzione risale al 2008!
L’eruzione più importante risale al luglio del 1968, quando la lava coprì la vetta del vulcano e buona parte della giungla circostante.
Per tutti gli amanti del trekking e del birdwatching, l’area è un vero paradiso: si può scegliere se visitare il parco nazionale, istituito nel 1991, oppure il Parque Arenal 1968.
Entrambi hanno interessanti sentieri escursionistici, ma nel Parque Arenal 1968 si può percorrere il Lava Flow Trail, che permette di esplorare la zona più vicina alle colate laviche createsi nel 1968 e raggiungere uno spettacolare punto panoramico da cui si può ammirare il cratere.
Nella parte bassa del percorso si attraversa la giungla e si possono vedere le diverse specie di uccelli che popolano questa zona: tucani, colibrì, campanari collonudo, uccelli parasole collonudo. Potrete anche incontrare scimmie urlatrici e scimmie cappuccino.
L’ingresso al Parque Arenal 1968 costa 19 dollari a persona, mentre se sceglierete il parco nazionale il ticket di ingresso è pari a 15 dollari a testa.
A causa delle condizioni meteo, spesso non è possibile ammirare la vetta del vulcano, ma se avrete fortuna potrete godere di un panorama maestoso.
Sulla strada che da Monteverde conduce a La Fortuna vi consigliamo anche una sosta al Mirador La Armonia, che offre scorci incredibili sia sul vulcano sia sul Lago Arenal. Inoltre qui potrete vedere i bellissimi eucalipto arcobaleno.




Parque Nacional Cahuita sulla costa caraibica
Ci lasciamo alle spalle il Vulcano Arenal e puntiamo alla costa caraibica, per raggiungere un altro dei parchi del Costa Rica assolutamente da non perdere: il Parque Nacional Cahuita.
All’estremo sud est del Paese, quasi al confine con Panama, questo parco nazionale offre la possibilità di incontrare da vicino bradipi, scimmie urlatrici, scimmie cappuccino, coati, procioni e iguana di dimensioni davvero ragguardevoli.
Le spiagge selvagge dei caraibi sono anche il luogo perfetto per gli amanti dello snorkeling: la baia di Cahuita è tranquilla e si presta a questo tipo di attività.
A differenza dei parchi del Costa Rica di cui vi abbiamo già parlato, qui l’ingresso è ad offerta libera: considerate che il vostro supporto aiuterà la comunità di Cahuita ad effettuare la manutenzione delle passerelle e dei sentieri presenti nel parco.
In tutto è possibile percorrere oltre 7 chilometri a piedi all’interno dell’area protetta: mettete in conto almeno una mezza giornata per farlo con calma.
L’atmosfera e la tranquillità del luogo ci sono piaciuti tantissimo, inoltre la gente del posto è molto simpatica e disponibile ad aiutarti per scovare gli animali che popolano il parco.
Grazie a loro abbiamo avuto un incontro super ravvicinato con un dolcissimo bradipo!








Parque Nacional Volcán Poás a Alajuela
Abbiamo lasciato per ultimo questo parco nazionale perché si trova molto vicino alla capitale San José e può rappresentare la perfetta meta finale prima di lasciare il Costa Rica.
Sicuramente, alla pari dei precedenti, vi lascerà ricordi indelebili!
Come è facile immaginare, la vicinanza con la capitale è sinonimo di maggior affluenza turistica: per questo l’accesso all’area del Vulcano Poás, ancora attivo, è regolamentata attraverso il portale ufficiale in fase di prenotazione (obbligatoria) e, successivamente, tramite gruppi guidati dal personale del parco nazionale nel momento della visita.
Questo forse incide sull’esperienza, poiché si perde quel senso di wilderness che invece si percepisce in molti altri parchi del Costa Rica, ma in ogni caso vale senza dubbio la pena salire fino al punto panoramico, a quasi 3.000 metri d’altitudine, e ammirare dall’alto il cratere del Vulcano Poás.
Il vulcano è ancora attivo e l’ultima eruzione risale al febbraio del 2019, quando all’1:50 di notte il gigantesco cratere ha ripreso la sua attività, causando la caduta di ceneri nei paesi vicini.
A causa della costante fuoriuscita di gas solforosi dal lago del Vulcano Poás è possibile sostare soltanto 20 minuti al massimo nel punto panoramico. Oltre potrebbe essere molto pericoloso per le vie respiratorie.
L’ultima eruzione ha anche comportato la chiusura della Laguna Botos, in passato raggiungibile tramite sentieri escursionistici che ad oggi, maggio 2022, non sono percorribili.
Il costo del ticket è di 15 dollari a persona: vi consigliamo di visitare il Vulcano Poas al mattino presto poiché solitamente nel pomeriggio le condizioni atmosferiche rendono difficile ammirare il cratere.



Il nostro viaggio tra i parchi del Costa Rica termina qui: abbiamo attraversato tutto il Paese, dalla Costa Pacifica a quella caraibica, passando per le foreste e i giganteschi vulcani dell’entroterra.
Ciò che resta negli occhi e nel cuore sono i paesaggi, gli incontri inaspettati, il senso di meraviglia che accompagna ogni giorno trascorso in Costa Rica.
Se il Messico dal punto di vista naturalistico ci aveva entusiasmato con i luoghi remoti del Chiapas e gli impressionanti cenotes dello Yucatán, il Costa Rica lo ha fatto con la sua biodiversità, capace di sorprendere ogni volta.
Un Paese dove, quando qualcosa si muove fra i rami di un albero, è più facile che “il colpevole” sia una scimmia piuttosto che un uccello.
Un Paese dove hai sempre ospiti speciali: puoi fare colazione con le scimmie cappuccino che ti passano sopra la testa, oppure pranzare con un iguana di vedetta.
Il Costa Rica sì, è davvero pura vida!
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