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Viaggio a Bari, la città dove non ti senti mai solo

A Bari c’è il mare. C’è il profumo di sugo tra i vicoli di Bari Vecchia. Le mamme che si affacciano dal balcone per sorvegliare i figli che giocano nelle piazzette. Al porticciolo, i pescatori alle prese con i polpi, sbattuti e poi cullati.

A Bari c’è un costante rumore di sottofondo, come se, mentre tu l’attraversi a piedi, la città ti parlasse senza mollarti un secondo. A Bari, davvero, non ti senti mai solo.

Da qui, tre anni fa, siamo partiti verso la Valle d’Itria e il Salento, per un viaggio on the road durato 10 giorni, quest’anno invece è stata la nostra prima tappa di un itinerario verso nord, lungo la costa fino a raggiungere il Gargano.

Oggi vi raccontiamo cosa vedere a Bari in un giorno, tra lungomare e Bari Vecchia, i panifici dove fermarsi a mangiare la focaccia barese e i posti giusti dove comprare le orecchiette!

Pronti, trolley…via!

bari in un giorno

“Nelle città senza mare…chissà a chi si rivolge la gente per ritrovare il proprio equilibrio..forse alla Luna…” (Banana Yoshimoto)

 

IL LUNGOMARE ARALDO DI CROLLALANZA

Il nostro punto di partenza è stato il Lungomare Araldo di Crollalanza, punto panoramico perfetto per prendere confidenza con Bari.

Il belvedere di Largo Giannella, una rotonda sul mare di fronte al parco di Piazza Armando Diaz, è molto amato dai baresi, soprattutto verso il tramonto e la sera: da qui si vedono le luci del porticciolo e del Teatro Margherita e, sullo sfondo, le mura antiche e il Fortino di Sant’Antonio.

Se l’atmosfera serale è dunque molto romantica, al mattino il lungomare è vivace e popolato da pescatori e turisti, questi ultimi diretti verso il centro città, proprio come noi.

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COSA VEDERE A BARI: IL TEATRO MARGHERITA E IL PORTICCIOLO

Al mattino il porticciolo a fianco il Teatro Margherita è il posto giusto per fare due chiacchiere con i pescatori e ammirarli alle prese con i polpi. I più “piccoli” (parliamo sempre di esemplari da più di mezzo chilo) subiscono un trattamento che dura almeno tre quarti d’ora: vengono prima sbattuti ripetutamente sulla roccia, poi picchiati con un battitore di legno e infine cullati nell’acqua. In questo modo, ci raccontano, si arricciano e diventano croccanti.

I pescatori si ritrovano tutti i giorni qui, al Chiringuito e al Circolo Canottieri, per scambiarsi opinioni e novità: è uno dei punti più vivaci dell’intera città.

Ci spiegano che questa zona prende il nome di Nderr La’Lanz ed è il posto giusto per mangiare il polpo e il pesce freschissimo crudo, oppure le cozze, aggiungendo solo un po’ di limone.

A fare da sfondo a queste scene di vita quotidiana è lo storico Teatro Margherita, costruito agli inizi del Novecento con uno stile architettonico molto simile all’Art Nouveau, oggi riconvertito in museo d’arte contemporanea.

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Pescatori all’opera nel porticciolo vicino al Teatro Margherita

COSE DA FARE A BARI: UNA PASSEGGIATA LUNGO LE MURA

Recuperiamo una mappa nell’Info Point vicino al Teatro Margherita, in Piazza Ferrarese, e poi proseguiamo la nostra passeggiata, percorrendo le mura della città. Via Venezia è esclusivamente pedonale ed è frequentatissima sia dai locali che dai turisti: seguendo la rampa in salita, superiamo il Fortino di Sant’Antonio e ci dirigiamo verso la Basilica di San Nicola, il cui profilo appare nitidamente lungo il percorso.

Sulla Muraglia di Bari, così è definita Via Venezia, si affacciano sia palazzi nobiliari, sia piccole residenze variopinte, come la casetta al civico 23 che è un tripudio di fiori e colori e, forse, uno degli angoli più fotografati della città.

E così, con il mare da una parte e i palazzi dall’altra, a dieci metri d’altezza, raggiungiamo il belvedere davanti alla basilica, a forma di punta protesa verso l’azzurro dell’Adriatico.

Da qui una scala conduce verso il basso e verso la nostra prossima meta: uno dei panifici storici della città, dove assaggeremo la focaccia barese, una prelibatezza unica!

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Via Venezia, soprannominata la Muraglia di Bari

COSE DA FARE A BARI: ASSAGGIARE LA FOCACCIA BARESE DEL PANIFICIO FIORE A BARI VECCHIA

A Bari Vecchia il Panificio Fiore è un’istituzione, una tappa imperdibile per chi visita il centro storico.

Da generazioni la famiglia Fiore gestisce questo vero e proprio santuario della focaccia, aperto da oltre un secolo in Via Palazzo di città al civico 38. Definirlo santuario non è casuale, perché dovete sapere che la particolarità è che il panificio Fiore si trova all’interno di una chiesa sconsacrata, quasi sicuramente di età bizantina.

Tra archi e capitelli medievali si rimane prima incantati dalle focacce esposte al banco e poi deliziati dal loro sapore: se state cercando il posto giusto dove mangiare la focaccia a Bari, qui siete nel posto giusto!

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Lo storico Panificio Fiore a Bari Vecchia

COSA VEDERE A BARI: LA BASILICA DI SAN NICOLA

La tappa di gusto al panificio ci da la carica giusta per continuare la nostra passeggiata: prossima fermata, la Basilica di San Nicola.

Il legame tra il santo e i baresi è forte e indissolubile, tanto che durante l’anno si tengono più celebrazioni: dal 7 al 9 maggio quelle che ricordano la traslazione da Myra (nell’attuale Turchia) a Bari e quelle del 6 dicembre, a partire da notte fonda.

Se non avessero annullato tutti i voli a causa della pandemia, quest’anno avremmo potuto assistere alle celebrazioni di maggio: una processione suggestiva, con migliaia di piccoli lumini accesi nella notte di Bari, proprio davanti la basilica di San Nicola.

Splendido esempio di romanico pugliese, all’interno la chiesa rivela tutta la sua imponenza: lo sguardo viene catturato dalle gallerie superiori, dal soffitto in legno decorato, dall’altare maggiore.

Scendiamo nella cripta, dove si trova la tomba di San Nicola, al centro, mentre ai lati due altari, uno appartenente ad una cappella ortodossa: la basilica, da sempre, è frequentata da pellegrini di tutto il mondo, soprattutto dalla Russia.

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La Basilica di San Nicola a Bari

COSE DA FARE A BARI: ESPLORARE I VICOLI DI BARI VECCHIA

Ora lasciamo da parte la cartina e seguiamo l’istinto. Perché Bari è soprattutto una città da vivere, da respirare e ascoltare. 

L’abbiamo soprannominata la città degli archi: ce ne sono ovunque, portali che conducono a piccole piazzette nascoste agli occhi indiscreti dei turisti, sottopassi dove spuntano infinite edicole votive, chiamate anche madonnelle. Di questi preziosi altari del popolo a Bari vecchia se ne contano ben 240.

L’anima antica di Bari è un susseguirsi di vicoli stretti sui quali si aprono le porte dei bassi, le tipiche piccole abitazioni a piano terra: dalle cucine arriva il profumo del sugo che cuoce a fiamma lenta, il vociare delle signore intente a scambiarsi pettegolezzi. E non è raro assistere a riunioni condominiali improvvisate, nei cortili dei palazzi di Bari Vecchia!

Negli anni 80 e 90 vivere qui era difficile e di turisti non c’era nemmeno l’ombra. Oggi camminare per Bari Vecchia non è pericoloso: lo abbiamo fatto di giorno e di notte, quando tanti giovani frequentano i locali del centro storico e le piazzette sono piene di vita.

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Esplorando Bari Vecchia

COSA VEDERE A BARI: LA CHIESA DI SAN MARCO DEI VENEZIANI E LA CHIESA DEL CARMINE

Tra le cose da vedere a Bari ci sono sicuramente la piccola Chiesa di San Marco dei Veneziani. A colpire lo sguardo non è la facciata principale, bensì i tre grandi dipinti nella parete laterale, su uno sfondo azzurro intenso, che ritraggono San Marco, Cristo e Sant’Antonio.

La chiesa, la terza più antica della città, venne fatta edificare in stile romanico dai mercanti della Serenissima, che a Bari erano molto attivi. Purtroppo l’unico giorno in cui è aperta al pubblico è la domenica, quindi non siamo riusciti ad entrare per vederla all’interno.

La vicina Chiesa del Carmine è risalente al Settecento: all’esterno appare come un edificio dallo stile essenziale, all’interno è una vera sorpresa, con decorazioni barocche in oro.

chiesa san marco dei veneziani bari

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I dipinti davanti la chiesa di San Marco dei Veneziani

LA CATTEDRALE DI SAN SABINO

Seguendo la vivace Strada del Carmine raggiungiamo la Cattedrale di San Sabino. Costruita in pietra calcarea bianca pugliese, la chiesa è dedicata a quello che fu il vescovo di Canosa di Puglia, molto amato e venerato anche dai baresi. Le sue spoglie sono custodite nella cripta sotto l’altare maggiore.

La parte più interessante è sicuramente quella sotterranea, definita Succorpo, dove nel corso del tempo sono state fatte innumerevoli campagne di scavi archeologici,i quali hanno riportato alla luce il tempio paleocristiano originario e lo splendido pavimento. 

Il Mosaico di Timoteo più che da ammirare è da contemplare: di una bellezza unica, presenta raffigurazioni di pesci e polpi, oltre ad un’iscrizione perfettamente integra.

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La Cattedrale di San Sabino a Bari

COSA VEDERE A BARI: IL CASTELLO SVEVO-NORMANNO

Lasciandoci alle spalle la cattedrale e la luminosa Piazza dell’Odegitria, proseguiamo la nostra passeggiata per Bari Vecchia verso il castello.

In fondo alla via, eccolo che ci appare in tutta la sua imponenza: costruito per mano dei Normanni nel XII secolo, fu prima distrutto e poi ricostruito grazie a Federico II, che lo volle più simile ad una residenza che ad una struttura prettamente difensiva.

Oggi, all’interno delle sue mura e nei suoi grandi saloni, hanno luogo eventi e mostre d’arte, inoltre vi ha sede una interessante e ricca gipsoteca.

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Il castello svevo-normanno di Bari

COSE DA FARE A BARI: VEDERE COME SI FANNO LE ORECCHIETTE ALL’ARCO BASSO

Avevamo lasciato per un attimo Bari Vecchia per raggiungere il castello, ma ora torniamo ad immergerci tra i suoi vicoli caratteristici.

Una delle cose da fare assolutamente a Bari è quella di ammirare le signore che abitano all’Arco Basso intente nel preparare le orecchiette.

E parliamo di immersione perché qui è come essere in un micro mondo a parte: davanti ad ogni casa affacciata sul vicolo c’è un grande tavolo sul quale le signore di Bari Vecchia impastano e modellano con cura la pasta, la tagliano con un coltello e poi con un gesto innato, che fa parte della tradizione, creano le orecchiette. Come una magia, lo sanno fare da sempre, ce l’hanno nel sangue.

Sebbene recentemente sia nata una discussione sul fatto che sia più o meno legale la loro commercializzazione, qui all’Arco Basso le orecchiette si possono acquistare. Quelle classiche, di grano duro, oppure quelle fatte con un impasto con la farina di grano arso, tipico della zona nord della Puglia. 

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Arco Basso a Bari Vecchia: il posto giusto per comprare le orecchiette!

DOVE MANGIARE TIPICO A BARI: L’OSTERIA DELLE TRAVI

La nostra passeggiata a Bari Vecchia volge al termine, ma prima di fermarci per pranzo andiamo a vedere Largo Albicocca, soprannominata la piazza degli innamorati (foto di copertina).

Per assaggiare le specialità baresi vi consigliamo l’Osteria delle Travi, che si trova proprio sulla strada del ritorno verso Piazza Ferrarese.

L’osteria si trova a piano terra di un palazzo storico e all’interno i tavoli in legno sono posizionati sotto grandi archi, tra bianche pareti in pietra pugliese. Fondata nel 1813, si vanta di essere la più antica osteria del centro storico.

Al grande buffet ci si serve da soli e vi si trovano tutti i migliori antipasti che la cucina locale offre: trecce di mozzarella, cozze gratinate, verdure grigliate e gratinate, tra cui dei peperoni deliziosi.

Per quanto riguarda i primi piatti tipici baresi, inutile ripetere ancora una volta le orecchiette, con ragù di cavallo o alle cime di rapa in versione vegetariana, ma Ale consiglia senza dubbio riso patate e cozze, che se non lo avete mai assaggiato prima, questo è il posto giusto per farlo!

Se infine vi è rimasto ancora spazio, potete ordinare del pesce fresco, una frittura mista oppure la tipica braciola di cavallo al ragù.

 

La nostra passeggiata per Bari si conclude sul lungomare, dove era cominciata. Nel pomeriggio al posto dei pescatori le panchine sono occupate dai ragazzi e sono tante le famiglie che si dirigono verso il centro e le vie dello shopping.

Non c’è confusione, ma una bella atmosfera vivace, tipica delle città di mare e del sud, dove ogni angolo è vissuto, luogo di incontro e di partenza per nuove avventure. Ma soprattutto a Bari, la città dove davvero non ti senti mai solo.

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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11 commenti su “Viaggio a Bari, la città dove non ti senti mai solo”

  1. E se vi dicessi che non ci sono mai stato…mi credereste? Ma soprattutto, mi consigliate di fare un salto nei prossimi mesi? O è meglio aspettare la bella stagione? Vi abbraccio grandi!

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  2. Vado ormai come da consuetudine ogni anno perchè mia moglie è originaria 🙂 ,a devo dire che dopo ben 10 anni non mi sono mai stancato! Consiglio e adoro! Grazie per articolo

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  3. E te lo dico io a cosa servono le 240 Madonnelle… a chiedere perdono per aver peccato di gola a ogni passo 😛
    Che città affascinante, come tutta la regione Puglia del resto, una regione dove le tradizioni le respiri tra i vicoli e soprattutto le assapori nei piatti.
    Che cieli che avete beccato, senza umidità e senza afa!
    Buona domenica ragazzi! 🙂

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    • Ahahah Dani, probabilmente hai ragione tu: ecco svelato il mistero delle Madonnelle di Bari! 😛
      E’ proprio vero, a Bari si trasgredisce molto volentieri: a suon di street food (focaccia, sgagliozze, panzerotti e chi più ne ha, più ne metta) e a tavola, con orecchiette, pesce fresco, braciole di cavallo…vabbè, non farmici pensare che già mi torna fameeee!!! 😀
      Buona domenica sera anche a te, e grazie come sempre! 😉

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  4. Ragazzi, mi avete fatto sentire a Bari. L’avete raccontata verace, com’è. Con le sue voci ed i suoi colori. Mi è sembrato di sentire il profumo del ragù con le brasciole, le chiacchiere ed i pettegolezzi delle signore sugli usci ed i ragazzini che prendono a pallonate le mura a Bari Vecchia.
    Però mi dovete dire se n’derr’a la lanze avete assaggiato gli allievi 😀

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    • Grazie Simona, sei sempre carinissima!
      Mamma mia se ripenso a quei profumi adesso, mi torna una fame!!! Purtroppo non abbiamo assaggiato gli allievi, si chiamano così i polpi arricciati?? Oppure di che si tratta? 😉

      Rispondi

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