Via Francigena: we did it again!
Dopo l’indimenticabile esperienza di fine aprile (ve ne parliamo qui!), eccoci di nuovo in marcia sullo storico tracciato che collega Canterbury a Roma!
In una bellissima giornata di metà autunno siamo partiti zaino in spalla da San Gimignano verso sud: 30 erano i chilometri che ci separavano dalle mura fortificate di Monteriggioni!
Tra vigneti, olivi, borghi medievali, boschi e guadi pericolosissimi di torrenti, il nostro cammino è stato un viaggio nello spettacolo della natura che la Toscana sa regalare.
SAN GIMIGNANO, TI GUARDIAMO DA LONTANO!
Parcheggiata l’auto alle porte di San Gimignano abbiamo seguito le indicazioni della Via Francigena in direzione Santa Lucia.
Lungo la strada comunale, ai bordi della quale si alternano vigneti e uliveti, il panorama e gli scorci su San Gimignano sono meravigliosi.
Poco prima del borgo di Santa Lucia, il percorso della Francigena devia verso sud e si entra in un bosco.
Il tratto tra deliziosi alberi secolari ricoperti di edera è breve e di tanto in tanto lascia spazio a scorci su vigneti e magioni lontane, adagiate sulle colline del Chianti.
Oltrepassato un piccolo guado di torrente che si lascia superare facilmente, ci immergiamo nuovamente nei vitigni Sangiovese e incontriamo altri pellegrini sul cammino della Francigena.
I colori dell’autunno sono qualcosa di indescrivibile, così come le geometrie dei vigneti e il panorama è ipnotico, ammaliante, incredibile.
Questo primo tratto della Via Francigena tra San Gimignano e Monteriggioni è speciale e indimenticabile, come i profumi nell’aria.
Oltre il fresco di un altro bosco, il sole picchia forte a mezzogiorno: greggi di pecore al pascolo ci accolgono quando raggiungiamo la frazione di Coneo.
Proseguiamo tra dolci saliscendi, vogliamo arrivare a Quartaia, ma la fame comincia a farsi sentire. Decidiamo così di fermarci a riposare in un prato all’ombra degli alberi.
Dopo un pranzo consumato senza troppi fronzoli (non eravamo neanche a metà percorso!), raggiungiamo il piccolo borgo medievale di Quartaia e da qui riusciamo a vedere San Gimignano.
Ne abbiamo fatta di strada: le alte torri medievali che svettano nel cielo azzurro sembrano così lontane!
STROVE PRIMA CHE FACCIA BUIO
Da Fabbrica di Quartaia, un piccolo insediamento abbandonato, ci rimangono da percorrere altri 10 chilometri, prima di trovare conforto nella camera di albergo che abbiamo prenotato a Strove.
Sono le tre e mezza del pomeriggio e dobbiamo darci una discreta mossa se vogliamo raggiungere la meta prima che il sole tramonti tra le colline.
Ci proviamo, ma è impossibile non fermarsi alle Vene di Onci, dove la natura conquista il cuore! Non c’è nessuno a parte noi e sembra un luogo uscito da una fiaba.
Quando trovo posti come questo io (Ale) faccio sempre fatica ad andarmene. Mi sento in pace con me stesso e rimarrei ad ascoltare il rumore dell’acqua anche per ore. Per fortuna c’è Kiki che mi riporta alla realtà e così torniamo in marcia.
La strada è ancora lunga e i panorami sono sempre mozzafiato, inoltre incontriamo anche dei simpatici “animaletti” lungo le rive del torrente che segue il percorso. Sono pecore, ma di una particolare razza che non conosciamo! 🙂
Oltrepassiamo i bagni delle Caldane, antiche terme romane di Gracciano, dove qualche personaggio si sta facendo il bagno, poi siamo di nuovo in mezzo alle vigne mentre il sole sta tramontando.
Ormai ci siamo, manca poco a Strove, ma quando si è quasi in fondo al proprio cammino le distanze si dilatano, proprio come le ombre sull’erba.
Superato Borgo San Luigi, antica dimora seicentesca di Acquaviva ora trasformata in una lussuosa struttura ricettiva, un lungo viale sterrato ci separa dalla nostra meta.
La luce del tramonto rende il contesto meraviglioso. Con occhi sognanti superiamo la frazione di Acquaviva e infine eccoci!
Il borgo medievale di Strove ci accoglie poco prima delle sette di sera, quando dalle case in pietra si odono rumori di piatti e stoviglie.
Fame e stanchezza hanno la meglio e così, dopo una doccia rigenerante, ci gustiamo la pizza che ieri Kiki ha fatto in casa!
Come si dice, buonanotte ai sognatori!
MONTERIGGIONI E RITORNO
La notte nell’hotel Casalta di Strove, un edificio storico ristrutturato ad arte, trascorre nel migliore dei modi e il mattino dopo siamo completamente rigenerati.
La colazione è ottima ed abbondante e, dopo una foto ricordo con il simpatico e gentilissimo Gabriele dello staff, ripartiamo più carichi che mai.
Monteriggioni dista poco più di sei chilometri e, dopo la camminata del giorno prima, questa è una distanza che ci mette allegria.
Esploriamo Strove, poi ci dirigiamo verso sud, ancora una volta circondati da vigneti.
A poche centinaia di metri dal borgo, sulla Via Francigena, scopriamo Castel Pietraio, poi proseguiamo fino ad Abbadia ad Isola, immersi in bellissimi oliveti.
La frazione è un piccolo gioiello: possiede una affascinante abbazia medievale e un ostello per i pellegrini.
Oltre Abbadia, il cammino continua in campo aperto: alla nostra sinistra si erge la fortezza di Monteriggioni, alla nostra destra invece le colline boschive del senese.
Il sole che gioca a nascondino tra le nuvole colora il paesaggio con varie tonalità e pare di camminare sulla tavolozza di un pittore.
La Via Francigena si fa amare anche per questo, il viandante è circondato dalla poesia che la natura compone per lui.
Quando giungiamo ai piedi della collina di Monteriggioni, siamo colti dalla malinconia: vorremmo che il cammino non finisse così presto! Sembra incredibile, ma è così: strada chiama strada.
Va detto che era nei nostri programmi iniziali continuare verso Siena, ma il maltempo atteso per il fine settimana ci ha fatto optare per soli due giorni all’aria aperta.
Ad ogni modo, ci aspetta la salita finale per raggiungere Porta San Giovanni, accesso sud delle mura medievali di Monteriggioni. È quasi un’impresa, con tutti i chilometri nelle gambe, raggiungere Piazza Roma: sono le due del pomeriggio e ci fermiamo per il pranzo al sacco.
Alle tre e mezza saliamo sull’autobus che ci riporta a San Gimignano: quasi un’ora di viaggio ci dà il colpo di grazia.
Prima di ripartire verso Modena, ci godiamo qualche scorcio dal centro storico di San Gimignano: non siamo abituati alla confusione così la nostra è proprio una semplice toccata e fuga!
Ciao Via Francigena, ci vedremo presto, quando i primi germogli spunteranno a primavera!
INFO UTILI
TAPPA: San Gimignano – Monteriggioni – DETTAGLI SUL SITO UFFICIALE
RIEPILOGO DEL NOSTRO ITINERARIO:
GIORNO 1: da San Gimignano a Strove (25 km) – tempo impiegato: 9 ore
GIORNO 2: da Strove a Monteriggioni (6 km) – tempo impiegato: 3 ore + bus n. 130 per rientro a San Gimignano
DIFFICOLTÀ: dividendo la tappa in due come abbiamo fatto noi, la difficoltà è concentrata nella prima parte del percorso: da San Gimignano a Strove. Ci sono diversi saliscendi, ma mai impegnativi. A seconda della stagione e delle ore di luce a disposizione, si può affrontare con più o meno calma.
PERNOTTAMENTO: abbiamo dormito presso l’Hotel Casalta di Strove, prenotando direttamente presso la struttura. Camera matrimoniale con bagno privato e prima colazione a 65 euro. Posizione perfetta, sul percorso della Via Francigena.
MEZZI DI TRASPORTO: per il ritorno a San Gimignano abbiamo utilizzato le linee TIEMME che servono la Provincia di Siena.
La fermata dell’autobus (n. 130) è ai piedi della collina di Monteriggioni e vicina alla Via Francigena, a due passi dal Comune di Monteriggioni in località La Colonna. I biglietti si possono acquistare presso la tabaccheria a fianco del Bar dell’Orso.
Utilizzate il sito della compagnia di trasporti TIEMME per calcolare il vostro percorso.
2 commenti su “Sulla Via Francigena da San Gimignano a Monteriggioni”
Ciao! Bravissimi davvero! Descrizione dettagliata, foto e consigli tecnici!
In più avete trasmesso le bellissime sensazioni che da’ la campagna Toscana.
🔝
Grazie mille Michela! Hai percorso anche tu questo tratto della Francigena? 😉