È passato un mese da Modena Park, IL Concerto del grande Vasco che ha trasformato per qualche settimana la nostra città, forse cambiandola per sempre. Pochi giorni dopo la grande festa siamo partiti per la Sardegna e anche là, sulle spiagge della Gallura, non si parlava d’altro, soprattutto quando riconoscevano il nostro accento!
Sì, noi modenesi siamo stati fortunati ad aver ospitato Vasco e la sua Combriccola, in quei giorni che hanno anticipato l’evento abbiamo vissuto qualcosa che ricorderemo per tanto tempo.
E lo abbiamo vissuto da protagonisti, giorno dopo giorno.
GRANDI NOVITÀ
“Guarda, guarda là
guarda la città
quante cose che
sembrano più grandi,
sembrano pesanti…”
Davanti ai nostri occhi increduli e sognanti il palco del grande concerto piano piano prendeva forma. Le due imponenti gru dominavano il cielo della città e sembravano quasi voler rubare la scena alla Ghirlandina.

Mancavano due settimane all’Evento che avrebbe scritto la storia della musica e della nostra Modena, e noi che abitiamo a pochi passi dal Parco Ferrari avvertivamo l’eccitazione della gente, l’agitazione che c’era nell’aria, nel bene e nel male.
Già, perché c’era anche chi si stava organizzando per andarsene proprio in concomitanza del concerto, per evitare di trovarsi, si sa mai, in mezzo alla confusione e al delirio. C’era insomma chi temeva che la Combriccola del Blasco avrebbe portato scompiglio e sporcizia. Noi pensavamo “Tranquilli, gli spari sopra non sono per voi!”, ma vaglielo un po’ a spiegare…
Nel frattempo sono poi iniziate le prove luci, il palco era praticamente pronto e tutta l’area che avrebbe ospitato di lì a poco i 220.000 spettatori previsti era già completamente recintata, sorvegliata, controllata. E allora immaginate una serata di inizio estate, ti affacci al balcone, ti godi il tramonto con una birra in mano e poi, non appena arriva la penombra incomincia lo spettacolo dei fasci di luce che riempiono la notte di Modena di mille colori.
Ti sembra di sognare, ma è solo l’inizio, solo l’antipasto, il bello doveva ancora arrivare.
Ed arrivò all’improvviso, con un rombo che ci fece correre di nuovo fuori in balcone: un elicottero sorvolava il Parco Ferrari e atterrò proprio lì vicino. Tempo mezz’ora e la voce del Komandante si rivelò chiaramente nell’aria. E allora giù per le scale, inforca la bicicletta e pedala all’impazzata verso il parco mentre Vasco si diverte con “Coca Cola…Coca Cola!”.
“Bollicine” ha dato il via ad un crescendo di emozioni. Appena sentivamo un accenno di chitarra elettrica o di basso, correvamo alle nostre biciclette e non ce n’era per niente e per nessuno. Eravamo arrivati al punto che saltavamo direttamente la cena, al massimo ci prendevamo un gelato al volo, poi ci si attaccava alla recinzione e ci si godeva lo spettacolo delle prove.
Intanto si cominciavano a vedere anche le prime tende, che spuntavano come funghetti sotto gli alberi del parco: erano i fans più accaniti, che volevano essere in prima linea il giorno del concerto, oltre a godersi la bellissima atmosfera dei preparativi. Li vedevi uscire allo scoperto non appena Vasco accendeva il microfono, venivano da tutte le parti d’Italia, tutti con la birra in mano, il sorriso sulle labbra e una maglietta celebrativa addosso. Si sentivano dialetti indecifrabili e alcuni, come si dice bonariamente dalle nostre parti per indicare personaggi bizzarri, erano proprio “dei soggetti”!

IL SOUNDCHECK UFFICIALE: PROVE GENERALI DI VASCO MODENA PARK
E venne il giovedì del soundcheck ufficiale, la prova generale del maxi concerto. Potevano partecipare soltanto alcuni iscritti al fans club e qualche fortunato residente.
Noi non eravamo né tra i primi, né tra i secondi, pertanto ci eravamo messi l’anima in pace e avevamo allestito il balcone come punto di ascolto privilegiato.
La mattina di quel giovedì di fine giugno però successe qualcosa di imprevisto e in qualche modo la fortuna ci venne incontro, o ascoltò le nostre preghiere: il fans club ufficiale metteva a disposizione altri 150 biglietti ai residenti che si fossero presentati per primi e si fossero iscritti. La “soffiata” ci arrivò per sms e fu una corsa contro il tempo verso quella biglietteria improvvisata. E ce la facemmo ragazzi, riuscimmo ad accaparrarci un pass per l’evento speciale! Non ci potevamo credere, non stavamo più nella pelle!
Così, in una serata fantastica, con un clima perfetto e insieme a pochi intimi (pochi rispetto ai 220.000 attesi nella serata di sabato, s’intende!) abbiamo ascoltato tre ore e mezzo di concerto con Vasco in grandissima forma.


E’ stata quasi la versione integrale dello spettacolo del 1 Luglio, mancavano all’appello giusto un paio di canzoni: il Kom ha ripercorso tutta la sua carriera musicale ed è andato indietro nel tempo anche con l’abbigliamento! Fantastico il giubbottino giallo indossato per i pezzi degli anni ‘80, come “Bollicine” e “Una splendida giornata”.
Quella notte ci siamo emozionati, scatenati, abbracciati. Abbiamo viaggiato nel tempo insieme a Vasco. Momenti che non dimenticheremo mai!


SIAMO SOLO NOI: QUELLI DI MODENA PARK!
Il giorno dopo, mentre noi ancora increduli guardavamo il braccialetto al polso (il nostro pass per il soundcheck) e pensavamo “Allora non è stato un sogno!”, la città andava riempiendosi di “forestieri”. Verso le quattro del pomeriggio del venerdì diversi fans si sono messi tranquillamente in fila lungo Viale Italia in attesa dell’apertura dei tornelli.
E’ stata una “invasione” lenta e pacifica, quella della Combriccola del Blasco, agevolata dal grande lavoro di prevenzione mediatica e dalle ingenti misure di sicurezza adottate. Strade chiuse, parcheggi a qualche chilometro di distanza dal Parco Ferrari, forze dell’ordine presenti praticamente ovunque nel perimetro dell’evento: tutte scelte azzeccate. Quel venerdì lo ricordo come un giorno molto tranquillo: la quiete che ha anticipato la tempesta, il “ciclone Vasco”!
La sera, a cena, io e Chiara parlavamo ancora del fatto che un evento del genere non sarebbe probabilmente tornato mai più a Modena. Andava celebrato nel modo giusto, doveva rimanere per noi qualcosa di indimenticabile. E allora a lei (le donne, il loro istinto, il loro genio!) viene l’IDEA: realizzare un video-tributo nel quale i fans avrebbero cantato una canzone simbolo del Blasco. Una canzone che doveva abbracciare tutti gli ingredienti di Modena Park: unicità, sana follia, divertimento senza paura. E allora “SIAMO SOLO NOI” era quella giusta, la canzone che avrebbe descritto e rappresentato per sempre QUELLI DI MODENA PARK!
Ora immaginate due ragazzi come noi, senza mezzi tecnici a disposizione se non un paio di cellulari e una GoPro, girare per Modena a far cantare la Combriccola del Blasco! Al solo pensarci, per un timido come me (nd Ale) era una vera pazzia, ma Chiara aveva ragione, la sua idea era fantastica. Così ci siamo fatti coraggio e la mattina del grande giorno siamo andati ad “importunare” le persone che tranquillamente si avvicinavano all’area del maxi-concerto.

Le prime risposte non sono state molto confortanti, ma poi piano piano abbiamo iniziato ad ingranare anche noi. Di questi tempi nessuno si fida più di nessuno, purtroppo e non è facile fare breccia nella diffidenza delle persone.
Però l’allegria e l’elettricità nell’aria hanno fatto anche questo piccolo “miracolo”. Ragazzi, ma quanto ci siamo divertiti!!! E’ stato faticoso, lo ammettiamo: per girare i piccoli pezzettini di video non abbiamo neanche pranzato e fino alle cinque del pomeriggio siamo stati sotto il sole cocente. Però ne è valsa la pena.
Il divertimento e il coinvolgimento nel realizzare questo nostro piccolo progetto è stato qualcosa di unico che al pari del concerto ricorderemo a lungo. E i fans del Blasco, sono loro che sono unici, eccezionali, simpaticissimi, alcuni stonatissimi ma dal cuore grande! Ancora una volta è a loro che vogliamo dire GRAZIE! Loro che ci hanno aiutato a realizzare questo tributo al grande Vasco e alla nostra città. Siamo solo noi, quelli di Modena Park, e lo saremo per sempre!
L’ADDIO A GUIDO ELMI
Proprio mentre scriviamo questo articolo è giunta la notizia della morte di Guido Elmi, che di Modena Park è stato fautore e direttore artistico. Una grave perdita per Vasco e la sua band, che perdono prima di tutto un amico, e per tutto il popolo del Kom. Quello di Modena Park rimarrà così anche l’ultimo palco sul quale è salito il grande Elmi.