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Trekking sul Monte Blockhaus nel Parco Nazionale della Maiella

Un territorio selvaggio, ricco di grotte, vallate, fitti boschi e vette magnifiche: oggi vi parliamo del nostro trekking sul Monte Blockhaus, una delle cime della Maiella in Abruzzo.

Questa zona della provincia di Chieti fa parte della storia del brigantaggio: la banda della Majella era una delle più attive di tutta la regione, in contrasto con l’esercito sabaudo che imponeva le proprie regole e le proprie tasse, anche a coloro che non possedevano nulla.

Tra queste montagne, che oggi sono un sogno per gli escursionisti, un tempo venivano incisi pensieri e speranze di briganti e pastori: raggiungendo la Tavola dei Briganti, oltre a godere di un panorama incredibile, è possibile leggere il lascito di un passato non così lontano.

Zaino in spalla, prepariamoci ad un’escursione fantastica in Abruzzo!

Pronti, trolley…via!

Lettura consigliata: Costa dei Trabocchi: guida alle spiagge e ai posti dove dormire in van

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Il panorama dalla Tavola dei Briganti

Trekking sul Monte Blockhaus: la partenza dal Rifugio Bruno Pomilio

Il punto di partenza del nostro trekking è il Rifugio Bruno Pomilio, che si trova alla quota di 1.888 m.s.l.m. in provincia di Chieti, all’interno del Parco Nazionale della Maiella.

Abbiamo raggiunto il rifugio percorrendo la strada asfaltata che sale da Roccamorice, borgo famoso anche per la presenza di diversi eremi sacri.

Tappa obbligatoria, prima di raggiungere il rifugio ed iniziare il trekking, è la Fonte Tettone: l’acqua è freschissima, una delle migliori di tutto l’Abruzzo, e il panorama merita una sosta.

Poco più avanti si trova il bivio che a sinistra porta a Passolanciano-Maielletta, mentre a destra conduce al Rifugio Bruno Pomilio, dove è presente anche un ristorante, attualmente chiuso causa pandemia.

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Il Rifugio Bruno Pomilio, punto di partenza per il trekking sul Monte Blockhaus

Dal Rifugio Bruno Pomilio al Pianoro del Blockhaus

Parte il nostro trekking: siamo alla quota di 1.888 m. s.l.m. e davanti a noi abbiamo due opportunità. La prima è quella di seguire la strada asfaltata, interdetta alle auto, la seconda è quella di prendere il sentiero sterrato che sale dritto a fianco dell’impianto di risalita.

Le due vie si incontrano poco più avanti e da lì, fino al Pianoro del Blockhaus, il percorso sarà su strada asfaltata (percorso denominato “Porreca – Montanelli”): una passeggiata super panoramica, più che un’escursione.

Questo almeno fino alla Cappella della Madonna della Neve, dove l’asfalto cede il passo ad un sentiero di montagna a tutti gli effetti.

La vista spazia, nei giorni più limpidi, dal mare fino alle vette della Maiella, passando per le gole di Fara San Martino, altra escursione che vi racconteremo prossimamente sul blog.

Questo primo tratto è lungo 2,30 km e comporta un guadagno altimetrico di circa 220 metri: siamo giunti infatti alla quota di 2.106 m. s.l.m.

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Il percorso “Porreca-Montanelli”
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Il panorama si apre subito sulle cime della Maiella

Dal Pianoro del Blockhaus alla Tavola dei Briganti

Dalla Cappella della Madonna della Neve, lasciato alle spalle il percorso Porreca – Montanelli, parte il sentiero sterrato che conduce alla Tavola dei Briganti e alle cime della Maiella più famose, come il Monte Amaro.

Il sentiero si sviluppa sulla destra rispetto alla cappelletta ed è comunque ben segnalato con l’indicazione “P” (che sta per Parco) e la classica segnaletica escursionistica bianco-rossa.

Il terreno diventa un po’ accidentato e si apre un fantastico panorama verso la Valle dell’Orfento, racchiusa tra Roccamorice e Caramanico Terme.

Cammino circondato dalla vegetazione sempre più fitta, mentre lo sterrato lascia spazio alle pietre e si ricomincia a salire. Tra gli arbusti spunta un cucciolo di volpe, che mi guarda non troppo spaventato, prima di scomparire dietro le rocce.

Un vento leggero porta con sé mille profumi: nel Parco Nazionale della Maiella si contano fino a 2.300 specie di fiori e piante. E milioni di farfalle, che ti accompagnano lungo il cammino, senza lasciarti mai solo per davvero.

Il sentiero misto terra e sassi mi porta fino ad un nuovo tratto aperto, con panorami su entrambi i fronti.

Dopo 5,20 km complessivi di cammino raggiungo il bivio per la Tavola dei Briganti.

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Il tratto iniziale del sentiero in terra battuta
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Nel trekking sul Monte Blockhaus l’immersione nella natura è totale
parco nazionale della maiella
La vallata orientale del Parco Nazionale della Maiella

Trekking sul Monte Blockhaus: la Tavola dei Briganti

La Tavola dei Briganti è un luogo dove è stata scritta la storia, letteralmente.

La storia di briganti, pastori e viandanti, che qui si fermavano a contemplare il Monte Focalone, l’abisso della Valle dell’Orfento, il cielo e le sue stelle, incidendo nella roccia i propri pensieri.

“Leggete la mia memoria per i cari lettori. Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele Re d’Italia. Primo il 60 era il regno dei fiori, ora è il regno della miseria”.

Questa è una delle frasi più eloquenti di ciò che era il pensiero dei briganti, arrivato fino ai nostri giorni, resistendo alle tempeste, alla neve, all’inesorabile trascorrere del tempo.

Alzando lo sguardo, la vetta del Monte Focalone (circa 2.700 metri d’altezza) si erge magnifica, testimone di un tempo andato e custode dei giorni che verranno.

Poi volgendo lo sguardo ad ovest, le profondità della Valle dell’Orfento mettono in soggezione: siamo oltre i 2.000 metri la differenza d’altitudine con ciò che c’è là sotto si nota tutta.

Immagino la banda della Majella qui, riunita per stabilire le contromisure necessarie a combattere l’esercito oppressore. 

Un fuoco acceso, il silenzio assoluto e la volta celeste, luminosa come non mai, in una notte d’estate.

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La Tavola dei Briganti, le incisioni e la vista sulle cime della Maiella

Il ritorno al Rifugio Bruno Pomilio

La strada del ritorno è molto semplice: basta tornare sui propri passi, anche se c’è la possibilità di fare una piccola deviazione rispetto all’itinerario originale, passando sulla cresta orientale del Monte Blockhaus.

L’ho presa e ve la sconsiglio: il percorso è molto più tortuoso, stretto e a tratti anche pericoloso, perché il versante è ripidissimo e basta mettere un piede in fallo per scivolare.

Molto meglio seguire l’itinerario del parco (ricordate, segnato con la “P”), tornare fino alla Madonnina della Neve e da lì di nuovo sulla strada asfaltata verso il rifugio. Nella speranza che presto il ristorante possa riaprire, e soprattutto che tutto quello che stiamo passando in questi primi anni ‘20 possa essere soltanto un lontano, lontanissimo ricordo.

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Dove fermarsi a dormire prima e dopo il trekking sul Monte Blockhaus

Il borgo di Roccamorice è la base ideale per organizzare il trekking sul Monte Blockhaus.

Noi siamo stati ospiti di una splendida struttura immersa nel bosco, gestita da un gruppo di ragazzi che hanno deciso di recuperare un vecchio edificio abbandonato e fare qualcosa per la propria terra.

La struttura in questione si chiama Dimore Montane ed è un campeggio dove è possibile arrivare con il proprio van, ma anche fare glamping o dormire nelle piccole cabine nel bosco.

Si può così unire il contatto con la natura con un’esperienza romantica, approfittare dell’ottimo ristorante dove vengono serviti piatti della tradizione, e partecipare alle escursioni organizzate dallo staff.

Una di queste è quella verso gli eremi antichi, un must per chi ama l’esplorazione e la storia: torneremo presto in Abruzzo per poterla fare anche noi!

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L’area glamping del campeggio Dimore Montane di Roccamorice

Trekking sul Monte Blockhaus: info utili

Dove: inizio percorso al Rifugio Bruno Pomilio, località Maielletta, Pretoro (CH)

Quando: dalla primavera inoltrata a metà autunno

Lunghezza percorso: 10 chilometri

Tempo in movimento: 2 ore e 30 minuti

Tempo complessivo: 4 ore

Dislivello positivo: +390 metri

Difficoltà: media. Il percorso non presenta particolari difficoltà dal punto di vista tecnico, ma è richiesto un buon allenamento per completare l’escursione.

Cosa portare: scarpe da trekking e almeno 1,5 litri d’acqua, perché lungo il percorso non vi sono fontane.

Visualizza e scarica la mappa del trekking su Wikiloc

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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