Si torna in Appennino per l’appuntamento di oggi sul blog: vi parliamo di un bellissimo trekking alle pendici del Monte Cimone, dal Lago della Ninfa a Pian Cavallaro.
Il percorso è tutto in salita, ma è molto semplice e alla portata di tutti.
Vediamo come si sviluppa questo trekking super panoramico: pronti, trolley…via!
Come arrivare al Lago della Ninfa
Il Lago della Ninfa si trova ad una quota di 1.500 m.s.l.m., nel cuore del comprensorio sciistico del Monte Cimone.
Il lago si può raggiungere con la propria auto da Sestola, percorrendo prima Via Passerino poi Via Lago Ninfa: c’è un ampio parcheggio a pagamento per auto e camper, gratuito in brevi periodo dell’anno (dal 1 maggio al 14 giugno e dal 16 settembre fino al 30 novembre).
Un’alternativa all’auto è la seggiovia che collega Sestola a Pian del Falco, attiva sia nel periodo estivo che in quello invernale: con una passeggiata di circa 1 ora e mezza si potrà poi raggiungere il Lago della Ninfa, punto di partenza del nostro trekking verso Pian Cavallaro.
Infine, se siete ben allenati, potete far partire la vostra escursione direttamente dal centro di Sestola: ci sono un paio di sentieri che permettono di arrivare al Lago della Ninfa.

Il Lago della Ninfa: perché si chiama così?
Dietro all’affascinante nome del Lago della Ninfa si cela come sempre una leggenda.
Un giorno, un giovane cacciatore sestolese si prese una piccola pausa per rinfrescarsi, sedendosi vicino alla riva del lago.
In quel preciso momento, mentre si specchiava e si lavava il volto con l’acqua ghiacciata, ecco apparire una bellissima ninfa dagli occhi verdi smeraldo, che catturò il cuore del giovane con la melodia della sua voce.
Lo chiamò a sé, facendo apparire un ponte di cristallo che permettesse al ragazzo di raggiungerla al centro del lago, ma quando lui si trovò a pochi metri dalla celestiale visione, il ponte scomparì e il giovane sprofondò nelle acque, annegando.
Il cacciatore fu soltanto il primo delle vittime della meravigliosa e spietata creatura del bosco, che legò per sempre il suo nome al lago alle pendici del Cimone.

Trekking sul Cimone: dal Lago della Ninfa a Fontana Bedini
Dopo aver ammirato il bellissimo Lago della Ninfa, partiamo per la nostra escursione verso Pian Cavallaro, seguendo la strada asfaltata ad uso esclusivo dell’aeronautica militare italiana.
Questo percorso è chiuso ai mezzi a motore (a parte i veicoli militari) e attraversa una bella foresta di pini silvestri, pini neri, larici, abeti bianchi e rossi.
Dopo circa 40 minuti si raggiunge Fontana Bedini, punto di riferimento e luogo perfetto per rinfrescarsi: l’acqua è ghiacciata e buonissima!
Il dislivello positivo fino a qui è di 135 metri: se non intendete proseguire, potete percorrere il sentiero n. 13bis, dedicato a Pio Serafini, che vi riporterà al Lago della Ninfa, questa volta camminando lungo uno sterrato nel bosco.


Da Fontana Bedini a Pian Cavallaro
Un piccolo avvertimento prima di continuare nella lettura: in inverno, quando c’è neve e gli impianti sciistici sono aperti, questo tratto di strada diventa una pista e non è percorribile.
Continuiamo la nostra escursione seguendo la strada militare verso Pian Cavallaro: mano a mano che si sale il panorama verso valle si apre sempre di più, con vedute magnifiche.
Il percorso è semplice, ma sempre in salita: va affrontato con calma, tornante dopo tornante.
Più o meno a metà strada incontriamo Villa Pace, un rifugio autogestito in cui è possibile fermarsi a mangiare o dormire.
Più su si intravede già il Sasso della Capra, un monolite in roccia arenaria di 8 metri d’altezza che per alcuni rappresenta un buon punto per arrampicarsi.
Infine, eccoci a Pian Cavallaro, proprio sotto al punto di arrivo della seggiovia quadriposto che parte da Passo del Lupo.




Pian Cavallaro, punto di arrivo…o di partenza?
Siamo a quota 1.878 m. s.l.m. e finora abbiamo percorso 4,5 chilometri in 2 ore: il dislivello positivo è di 350 metri e la fatica inizia a farsi sentire, come l’appetito.
Per chi vuole fermarsi a pranzo, il rifugio di Pian Cavallaro è il posto giusto, ma se ancora non ne avete abbastanza di trekking, potete seguire il Sentiero dell’Atmosfera che vi porterà fino in cima al Monte Cimone, ad oltre 2.100 metri d’altezza.
Noi lo abbiamo fatto in passato e ve lo abbiamo raccontato nell’articolo:
Trekking sul Monte Cimone dalle Polle di Riolunato
Per oggi la nostra escursione non procede oltre, torniamo a valle al Lago della Ninfa.
I camminatori più esperti potranno tornare a valle seguendo il percorso che attraversa il Salto della Capra e prosegue verso la Cresta di Gallo, ma se non siete tra questi oppure il terreno non lo permette per via della stagione, vi consigliamo di percorrere la stessa strada dell’andata.


Lago della Ninfa: cosa fare e dove mangiare
Se vi state chiedendo cosa fare al Lago della Ninfa, sappiate che ci sono tante opportunità di svago, in qualsiasi momento dell’anno.
Non solo d’inverno, quindi, quando le piste del comprensorio sciistico del Cimone sono aperte e accolgono amanti degli sport invernali in Appennino, ma anche d’estate.
Con la neve il Baby Park Lago della Ninfa è il posto giusto per divertirsi in famiglia, mentre con la bella stagione è aperto il Parco Avventura Cimone: qui ci si può divertire facendo albering, affrontando percorsi di diversa difficoltà nella pineta, lanciandosi con i gommoni oppure con il funbob, a bordo di uno slittino lungo un’adrenalinica monorotaia.
Al Lago della Ninfa ci si può anche fermare a mangiare, ci sono diverse possibilità: ci sono due ristoranti proprio all’ingresso del lago e, poco distante, il Rifugio del Firenze Ninfa, dove si può anche dormire.

Trekking dal Lago della Ninfa: info utili
Dove: Sestola, loc. Lago della Ninfa, provincia di Modena
Quando: sempre, tranne quando gli impianti sciistici sono aperti
Lunghezza del percorso: 9 km (andata + ritorno)
Tempo complessivo: 3/4 ore
Dislivello positivo: 350 metri
Difficoltà: facile. Il percorso è tutto su strada asfaltata e non presenta alcuna difficoltà tecnica.
Cosa portare: scarpe da ginnastica, acqua almeno 1,5 litri a persona (possibilità di rifornimento a Fontana Bedini, a circa metà percorso), cappello.
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