Passeggiare nella neve ci piace tantissimo e dopo la bella esperienza dello scorso anno sull’Alpe di Siusi, ci siamo messi alla ricerca di un itinerario semplice per goderci la natura incontaminata della Valle d’Aosta.
Alla fine, la scelta è ricaduta sulla Val Ferret, un angolo di paradiso ai piedi del Monte Bianco.
Foto e racconti di chi aveva percorso in inverno il sentiero che da Planpincieux, pochi chilometri a nord da Courmayeur, a Lavachey ci avevano convinto a partire.
Inoltre, se le condizioni lo avessero permesso, avremmo potuto raggiungere il rifugio dedicato ad uno dei più grandi esploratori italiani: Walter Bonatti.
In una splendida giornata di sole abbiamo così raggiunto Planpincieux, a circa venti minuti d’auto da Courmayeur.
L’avvicinamento alla Val Ferret è stato emozionante: le maestose cime alpine, il Monte Bianco su tutti, erano sempre più incombenti, candidi giganti a protezione di un eden naturale.
Bonatti, che ammetto di aver imparato a conoscere solo in questi giorni, diceva: “Non è forse vero che il volto più affascinante delle cose è proprio nel riflesso del sogno che le stesse cose sanno nutrire? Sono stati sempre quei grandi silenzi a sedurre la mia immaginazione”.
Escursioni in Val Ferret: il sentiero da Planpincieux a Lavachey
La prima cosa che dovete sapere è che durante l’inverno la strada oltre Planpincieux è chiusa.
L’unico modo per proseguire verso Lavachey è a piedi. Questo fa sì che una volta parcheggiata l’auto nel grande spiazzo di Planpincieux, inizia un vero sogno, fatto di paesaggi incantati e silenzio, interrotto soltanto dagli animali e dal dolce rumore del fiume.
La Dora della Val Ferret, affluente della più famosa Baltea che finisce il suo giro nel Po, vi accompagnerà per tutto il percorso, come una delicata sinfonia.
Il sentiero verso Lavachey si affianca alla pista da sci di fondo e seguirlo è davvero semplice.
A meno che non vi sia tanta, ma proprio tanta neve fresca, non servono le ciaspole. Noi indossavamo un semplice paio di scarpe invernali e rimanendo sul percorso battuto, non abbiamo avuto nessun problema.





La nostra escursione in Val Ferret è iniziata alle 10,30 del mattino e, poco a poco, il sole avanzava sempre di più verso la valle, illuminando ogni cosa.
Alle nostre spalle il Monte Bianco, al nostro fianco il Grandes Jorasses, spettacolare gruppo di cime granitiche, i cui contorni erano resi ancora più vivaci da un cielo azzurro intenso.
In lontananza, proprio di fronte a noi, il Grand Golliat, catena montuosa che divide l’Italia dalla Svizzera.
Ogni cosa era perfetta: la nostra magnifica solitudine, le vette innevate, il rumore dell’acqua, che è il mio personalissimo nirvana.
L’incedere verso Lavachey è quanto di più semplice possa esistere: basta seguire sempre la stradina innevata che affianca la pista da fondo.
Si passa attraverso i microscopici borghi di Le Pont, Tronchey e Prà Sec, tra baite, boschi e piante che sembrano sculture di ghiaccio, fino a Lavachey dove ci si può fermare per pranzo, o anche solo per un the caldo, in uno dei due ristoranti esistenti.
In poco meno di un’ora, pause fotografiche comprese, e 4 km di cammino, eccoci a Lavachey, con l’intenzione di salire al Rifugio Bonatti!
Escursioni in Val Ferret: il Rifugio Bonatti
Eravamo a conoscenza che il rifugio fosse chiuso, ciò nonostante ci sarebbe piaciuto raggiungerlo per godere del panorama sul Monte Bianco e le cime alpine.
La strada battuta da Planpincieux a Lavachey ci aveva rassicurato, ma arrivati al punto di partenza per la salita verso il rifugio abbiamo dovuto desistere. La neve fresca raggiungeva i 50-60 cm, troppi per continuare senza racchette da neve.
Inoltre, se il tratto appena percorso aveva un andamento prettamente pianeggiante, per raggiungere il rifugio il dislivello si sarebbe fatto importante.
Siamo così tornati sui nostri passi, ripercorrendo lo stesso agevole percorso per tornare a Planpincieux, giusto in tempo per il pranzo.
Senza dubbio, quella appena conclusa era stata una delle nostre più belle escursioni invernali di sempre: la Val Ferret regala davvero belle emozioni!
Val Ferret: dove pranzare
Camminare nella neve mette appetito e non c’è niente di meglio che fermarsi in una baita ad assaggiare la specialità del posto: la polenta.
Classica, concia, con la salsiccia o con lo spezzatino: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Non è sicuramente l’unico piatto tipico della zona, tuttavia noi vi consigliamo di provare la polenta che prepara lo chalet ristorante Proment a Planpincieux!
Kiki l’ha assaggiata concia, ovvero preparata con burro e formaggio, mentre io la versione con spezzatino di carne: deliziosa!


Val Ferret: dove dormire
Alle porte della Val Ferret, venendo da Aosta e Courmayeur, che dista solo pochi chilometri da questo paradiso naturale, si trova il paese di Entreves.
E’ qui che abbiamo scelto la nostra sistemazione, che ci permettesse sia di raggiungere comodamente Planpincieux (se non volete farlo in auto, c’è anche l’autobus), sia appunto Courmayeur.
Vi consigliamo quindi l’hotel La Vallèe Blanche: oltre ad avere camere confortevoli, pulite e un buffet a colazione di tutto rispetto, si trova a due passi sia dalla funivia che conduce a quella che viene definita l’ottava meraviglia del mondo: lo Skyway del Monte Bianco.
Info utili
Dove: Val Ferret, Valle d’Aosta
Nome percorso: Planpincieux – Lavachey
Lunghezza complessiva: 8 km (4 andata, 4 ritorno)
Tempo impiegato in movimento: 1 ora e 45 minuti
Difficoltà: Facile, percorso adatto a tutti
Dislivello: Planpincieux (1600 m.slm) – Lavachey 1645 (m.slm)
18 commenti su “Trekking nel magico silenzio della Val Ferret, ai piedi del Monte Bianco”
Che incanto! Davvero un angolo di paradiso come hai scritto tu. Per un attimo leggendo ho pensato ad una passeggiata fatta in Lapponia in mezzo alla neve. Motivo per cui dovrei cominciare a scoprire molto di più il nostro incredibile territorio.
Montagne, alberi, il candore della neve. E poi sembravate esserci solo voi!
Non sono un’amante della polenta ma secondo me nel posto giusto e magari con lo spezzatino cambierei idea!
Intanto mi avete fatto venire una grande voglia di scoprire la Val Ferret!
Simo, è davvero una valle incantata! Non eravamo soli, ma quasi: ci siamo fermati a chiacchierare con altri due ragazzi che, come noi, non conoscevano questo angolo di Valle d’Aosta, ma ne erano rimasti affascinati. Poi lungo il cammino abbiamo incontrato qualche sciatore di fondo, fugaci e silenziose apparizioni nella magia di un silenzio unico! Non saprei se possa essere paragonata alla Lapponia, che prima o poi speriamo di ammirare di persona, però di sicuro vale la pena di essere scoperta. E la polenta, con un bicchiere (o due) di barolo, di essere assaggiata! 😉
Che zona meravigliosa mi avete fatto scoprire.
Vien voglia di prendere l’auto e partire immediatamente per raggiungere la Val Ferret (non dovessi lavorare mannaggia)
Ah Manu, sono contento che il nostro articolo ti abbia ispirata! Sono convinto che in questi giorni in cui tutti, come noi, hanno ricominciato a lavorare, lì in Val Ferret ci sia una pace meravigliosa! In ogni caso, ci torneremo in estate, perché vogliamo raggiungere il Rifugio Bonatti! 🙂
La magia dell’incanto è arrivata tutta! Tra le foto e il racconto mi è venuto un brivido da neve come se ci fossa stata anche io lì con voi. Pazzesco! Peccato per il rifugio, penso che la vista da quel punto sia ancora più spettacolare, però alla fine avete vissuto un sogno anche solo così. Potrebbe essere quella che io chiamo “la scusa buona” per spingervi a tornare magari in un momento diverso e con l’attrezzatura giusta! 😉
Ahaha Simo, non so se hai visto i capelli di Kiki quel giorno: erano completamente ghiacciati! Il termometro segnava -16 gradi ma il sole è stato nostro amico lungo quasi tutto il cammino…cmq hai ragione, credo proprio che quei 60 cm di neve saranno la scusa buona per tornare e “tentare” il trekking estivo fino al rifugio! Prima di partire avevo visto foto magnifiche scattate da lì! 😉
Wow che persona Bonatti!
Il rumore dell’acqua anche io l’adoro! Pensa che abitando in mansarda abbiamo un paio di finestre da tetto che quando piove il ticchettio è fantastico!
Detto questo trovo che abbiate passato un we veramente da favola con tutta quella neve e allo stesso tempo con quel cielo terso! Ma attività tipo escursioni su motoslitta, sleddogs o meglio trekking a cavallo? No perché nel caso ci faccio un pensierino subito! La Valle d’Aosta è una regione che non conosco e con la promessa di questi paesaggi + quel cibo io devo farla assolutamente mia…l’ho già comunicato ai miei capelli che c’è il rischio gelo! 😛
Buona giornata, un abbraccio!
Ahahaha allora con i capelli sei a posto, Dani! Non so invece Orso, ma dopo che l’hai portato sulle Tre Cime di Lavaredo e a Rocca Calascio nella tormenta, credo che qualche grado sottozero in Valle d’Aosta non gli facciano così paura! 😛
Non saprei proprio se ci siano attività tipo motoslitta o trekking a cavallo: prima di partire avevo dato un’occhiata al sito dell’Ente del Turismo della Valle d’Aosta e non c’era traccia di simili iniziative. Trovo che sia un angolo davvero selvaggio e, pur a poca distanza da Courmayuer, ancora poco sviluppato dal punto di vista turistico. Forse meglio così: si respira davvero una bella atmosfera, oltre che aria buona! 🙂
Sul cibo niente da dire: la polenta con spezzatino e la bottiglia di barolo me le sogno ancora oggi, soprattutto in questo periodo di dieta forzata!! aaaaaargghhhh la dieta noooo!!!! Ecco, forse solo il rumore dell’acqua riuscirebbe a placare il mio spirito, ma purtroppo qua c’è una siccità pazzesca e neanche un fiocco di neve in vista!
Un abbraccio e buona serata, Dani! 😉
Che bianco, e che azzurro! Anzi, soprattutto, a quest’ora… che fame, a vedere quella polenta!
Ecco Elena, ti rispondo all’ora di cena e ripenso alla polenta calda, fumante e accompagnata da quel barolo che era “come una cioccolata”! 🙂
Oh mamma, e adesso come facciamo???!!! ahahaha
Un abbraccio e grazie di essere passata di qua! 😉
Ammetto che non sono una super amante dei trekking ma questo percorso lo farei di corsa, che incanto!! E soprattutto mi gusterei una pausa con polenta e spezzatino, mi viene fame solo a scriverne! ? Sto aggiungendo motivi su motivi alla necessità di andare in Val d’Aosta prima possibile!
Allora chissà che questo 2019 non sia proprio l’anno della Valle d’Aosta, Silvia!! 😉
Vuoi altri motivi? Il formaggio valdostano, sia la fontina che la toma d’alpeggio, il pane scuro con le noci e la frutta secca, solo per rimanere in ambito culinario…poi direi paesaggi incredibili, il rifugio più spettacolare del mondo sul Monte Bianco, castelli e torri sparse qua e là. Ce n’è davvero per tutti i gusti! 😉
Ora mi è venuta una super fame anche a me però!!! 😛
Da grandi amanti dei trekking non possiamo che ammirare e rimoroverarci per non aver ancora esplorato questa parte d’Italia a piedi…ma rimedieremo!? Un grande abbraccio ragazzi… camminate un po’ anche per noi! abbiamo iniziato la raccolta delle ciliegie e passerà del tempo prima di avere giorni e forze per qualche trekking!
D’accordo ragazzi, almeno un km a trekking sarà dedicato a voi che siete oltreoceano, promesso! ? ✌?
Siamo sicuri che la Valle d’Aosta saprebbe darvi un bellissimo “bentornati”, ma non è ancora il tempo! ?
Buona continuazione e un abbraccio grande!
Premesso che io la montagna la preferisco decisamente in estate (perchè sono un pò patiscioso del freddo :P), vedendo i vostri scatti penso che sarebbe stata una giornata bellissima pure per me! Almeno avete trovato un bel sole a farvi compagnia, che non è poco!!!
La salita al Monte Bianco con lo Skyway l’avete fatta? Io sì, due anni fà! Un must e la vista da lì è uno spettacolo 😉
Ottima scelta Chiara per la polenta: per me la concia vince su tutto! 😀
Con una giornata di sole, anche in inverno basta coprirsi un po’ di più per godersi la montagna! E quel giorno il sole con noi è stato davvero buono, ci ha accompagnato per quasi tutto il percorso…e poi quel cielo azzurro, che spettacolo!
Purtroppo stavolta non siamo saliti su in cima, anche Monica ce l’aveva consigliata, ma abbiamo preferito tenercela per una volta successiva (scusa, chiamiamola una buona scusa!!! ehehehe)! Abbiamo visto alcune immagini trasmesse in piazza a Courmayeur: che esperienza che deve essere!
Buona la polenta concia!!! 🙂
Un abbraccio Pietro! 😉
Lo sapete, è uno dei miei posti del cuore e finalmente tra qualche giorno tornerò a Entrèves, la polenta a Lavachey mi aspetta! E visto che vi siete appassionati al trekking vi aspetto la prossima estate per andare al Bertone e al Bonatti!
Nooo grande Monica! Che bella la Val Ferret: ci torneremmo domani!
Però sì, la prossima volta ci si va in estate e si sale ai rifugi: affare fatto! 😉