Il sud ovest degli Stati Uniti è una miniera di parchi naturali e luoghi incredibili, ma ce n’è uno in particolare per il quale vale la pena allungare il proprio itinerario di viaggio: stiamo parlando del Delicate Arch, forse l’arco naturale più famoso al mondo.
La sua bellezza lo ha reso il simbolo dello stato dello Utah, un’icona venerata da fotografi ed escursionisti.
Quello che vi posso dire è che l’emozione di raggiungerlo al mattino presto è indescrivibile, forse ancora più grande del panorama del Grand Canyon.
Pensate che stia scherzando?
Non è assolutamente così, anzi proprio per questo oggi vi parlo di come organizzare il trekking al Delicate Arch, in modo che anche voi possiate vivere le stesse sensazioni.
Pronti, trolley…via!

Come raggiungere il Parco Nazionale degli Arches, nel Sud Ovest degli Stati Uniti
La strada per arrivare fino al Parco Nazionale degli Arches è piuttosto lunga, per chi come noi parte da Los Angeles. Tuttavia il giorno in cui abbiamo visto le prime foto di quell’arco naturale e del paesaggio che lo circondava, non ci abbiamo pensato due volte.
Doveva finire nel nostro itinerario on the road, a tutti i costi!
La nostra scelta è stata quello di inserirlo tra la visita alla Monument Valley e il Parco Nazionale del Bryce Canyon.
Nomi pazzeschi da pronunciare, come pazzesco è stato quel viaggio di oltre 5.000 km tra California, Arizona, Utah e Nevada. Mi vengono i brividi a ripensarci, ma torniamo a noi.
Salutata la Monument Valley, ci siamo diretti verso Moab con gli occhi ancora sognanti.
Il viaggio non è breve: dal confine con l’Arizona a Moab sono circa 250 km, ma come sempre la strada regala sorprese inaspettate.
Come ad esempio la Mexican Hat Rock, una curiosa formazione rocciosa che somiglia tantissimo ad un sombrero, o l’incredibile Wilson Arch, lungo la statale 191, preludio a ciò che avremmo visto il giorno successivo.
Ed infine Moab, paese all’apparenza insignificante, ma circondato dalla meraviglia assoluta di ben tre parchi imperdibili: Canyonlands, Dead Horse Point e, appunto, Arches.
Due parole: mamma mia!

Il Parco Nazionale degli Arches: non solo il Delicate Arch
Già, intorno a Moab c’è un paradiso per gli escursionisti: uno spettacolo che la natura ha creato nel corso dei millenni.
All’interno del Parco Nazionale degli Arches, esteso per oltre 309 Kmq (quasi quanto la città di Brindisi, per intenderci) ad un’altitudine compresa tra i 1.700 e i 1.200 m.slm., si possono contare circa 2.000 archi naturali.
Senza dimenticare quelli che, per via dell’erosione, sono crollati.
Ma è proprio grazie all’erosione millenaria degli agenti atmosferici che oggi possiamo ammirare formazioni rocciose come il Landscape Arch, il Double Arch, ma anche la curiosa Balanced Rock, che sembra sfidare ogni legge gravitazionale.
Il parco si può visitare con la propria automobile, fermandosi in corrispondenza dei tanti punti panoramici oppure parcheggiando e effettuando brevi passeggiate su sentieri ben segnalati.
L’ideale è avere a disposizione almeno una mezza giornata per effettuare l’escursione al Delicate Arch e un’altra mezza da dedicare alle altre meraviglie del parco nazionale.
Il Parco Nazionale degli Arches è uno dei siti compresi nell’Annual Pass, ma se non ne siete in possesso il costo per l’accesso di un’auto privata (fino a 15 passeggeri) è pari a 30 dollari.
Trekking al Delicate Arch
E’ tempo di mettersi in cammino e raggiungere quello per cui siamo giunti fin qui, a Moab, nello Utah: il Delicate Arch.
Sono le sei del mattino quando suona la nostra sveglia e comincia già ad albeggiare: ci mettiamo in forze con una abbondante colazione e partiamo alla volta del Wolfe Ranch, all’interno del parco nazionale, punto di partenza del nostro trekking.
Nonostante la grande capacità degli americani di trasformare in leggenda qualsiasi cosa che abbia più di un secolo (a volte nemmeno quello), il Wolfe Ranch non è nulla di più di una piccola capanna all’inizio del sentiero che conduce all’arco naturale simbolo degli Utah.
Il sentiero verso il Delicate Arch è ben segnalato e il rischio di perdersi è scongiurato anche dalle numerose persone che sono già di ritorno dalla propria escursione.
Si tratta di un gruppo di fotografi, che hanno concluso la loro esperienza: immortalare il Delicate Arch mentre il sole sorge.


Saliamo dritti sulla roccia che sembra scolpita da una mano gigantesca, dopodiché il sentiero vira a sinistra e si stringe, costeggiando una grande parete.
L’occhio vorrebbe godersi il paesaggio, dominato dalla roccia rossa e dal cielo sempre più azzurro che fa da contrasto, ma questo tratto merita particolare attenzione.
Infine, l’ultima curva ed eccolo lì, illuminato da una splendida luce: il Delicate Arch in tutto il suo splendore.
Sono trascorsi appena 40 minuti da quando siamo partiti dal Wolfe Ranch e ora tutti i nostri sensi sono rapiti da quello che abbiamo davanti.

L’emozione del Delicate Arch
Anche se sei preparato e hai visto mille foto sul web, l’emozione di essere al cospetto di questa meraviglia della natura ti coglie impreparato.
Indubbiamente il primo aggettivo che viene in mente è “colossale”: il Delicate Arch è alto circa 18 metri e si erge sulla sommità di quello che pare un anfiteatro naturale, creato per dire: “avanti, sedetevi, godetevi lo spettacolo!”.
E così facciamo, girandoci intorno, fotografandolo da tutte le angolazioni possibili e immaginabili, seduti ai suoi piedi, oppure guardandolo da lontano.
In contemplazione, della sua grazia e fragilità, sperando che questo momento non finisca mai. Avvertendo la netta sensazione che questo sia uno dei momenti più emozionanti di tutto il nostro viaggio nel sud ovest degli States.
Alle spalle del Delicate Arch le cime dello Utah (sarà il Mount Pennell?) sono ancora innevate: siamo a metà maggio, ma qui le vette raggiungono quote oltre i 3.000 metri.
C’è tutto quello che un viaggiatore sogna, qui: brividi sulla pelle, colori intensi, il vento che rompe il silenzio.

Altri punti di vista
Come avrete capito, il trekking per raggiungere il Delicate Arch è semplice e alla portata di tutti: basta avere un paio di scarpe da ginnastica e in poco meno di tre quarti d’ora si arriva al cospetto dell’arco naturale.
Tuttavia, se avete poco tempo o non ve la sentite di effettuare l’escursione, è possibile ammirare il Delicate Arch anche da altri punti di osservazione, facilmente raggiungibili in auto.
Uno di questi è il Lower Viewpoint: parcheggiata la vettura, bastano davvero pochi passi per vedere il simbolo dello Utah da lontano, distinguibile tra le altre formazioni rocciose.
Camminando per circa 1 chilometro lungo un sentiero agevole si raggiunge invece l’Upper Viewpoint: da qui la vista è di gran lunga più emozionante e il Delicate Arch sembra essere davvero vicino, sopra la grande parete di roccia rossa.


Dormire e mangiare a Moab
Fermarsi una notte a Moab può rivelarsi la scelta migliore per effettuare l’escursione al Delicate Arch, esplorare a fondo il Parco Nazionale degli Arches e visitare i dintorni del piccolo villaggio dello Utah.
Del resto, una volta arrivati sin qui, non vorrete perdervi Island in the Sky, all’interno del Canyonlands National Park, e la magia del Dead Horse Point al tramonto?
Dovete sapere che questa concentrazione di meraviglie naturali ha contribuito a far lievitare i prezzi delle sistemazioni a Moab, ma non lasciatevi scoraggiare.
Il Rustic Inn di Moab, dove abbiamo soggiornato, offre camere pulite e spaziose con bagno privato e ha un buon rapporto qualità prezzo: ve lo consigliamo, anche per la gentilezza del personale!
Per una serata da veri americani, cenate al Moab Brewery: ci troverete hamburger spaziali e ottime birre locali. Inoltre l’atmosfera da saloon è unica!
Trekking al Delicate Arch: info utili
Dove: Moab, Utah
Quando: tutto l’anno
Lunghezza percorso: 4,8 km (andata + ritorno)
Dislivello positivo: +146 metri
Difficoltà: adatto a tutti. Il percorso è completamente esposto al sole: portate con voi acqua in abbondanza, soprattutto se effettuate l’escursione durante i mesi estivi.
Guida in italiano su sito ufficiale dell’Arches National Park: https://www.nps.gov/arch/planyourvisit/upload/Arches2015_IT_web.pdf
6 commenti su “Trekking al Delicate Arch, il simbolo dello Utah”
Ti faccio eco: MAMMAMIA! Non due ma una parola. E urlata, così è più incisiva!
No ma quale punto di osservazione comoda in auto, questa meraviglia va ammirata da vicino, altrimenti sarebbe come non rendere giustizia alla natura. Il sentiero tra l’altro sembra avere qualcosa di magico, sembra un cammino mistico, quasi una metafora: scalare i gradini, arrivare e attraversare il portale… ok sto vaneggiando 😛
È un’esperienza meravigliosa che spero di fare anch’io (prima o poi) 😉
Sono assolutamente d’accordo: il Delicate Arch va visto da vicino e alla fine dei conti il trekking è piuttosto semplice! 😉
Certo bisogna prendere qualche precauzione e non farlo a mezzogiorno, ad esempio.
L’immagine del portale dimensionale rende bene l’idea, anche perché le cime innevate alle sue spalle sono in netto contrasto con la terra rossa e arida di quella zona. Ti auguro di poterlo vedere dal vivo quanto prima, Dani. Un abbraccio forte! 😉
Tra i parchi più belli che ho attraversato negli States. Parchi meravigliosi che andrebbero visitati a piedi proprio come avete fatto voi
Vero, se avessimo avuto più tempo avremmo fatto anche altri trekking all’interno del parco, è fantastico! 😉
Ma che meraviglia! Uno scenario talmente surreale da non credere possa esistere. Come già vi ho raccontato, il mio sogno è viverlo a cavallo
L’idea del cavallo è super, però al Delicate secondo me non è possibile arrivarci in sella ad un destriero! 😉
La Monument Valley la vedo perfetta per l’esperienza a cavallo, è lo scenario e il terreno perfetto! 🙂
Un abbraccio Simo!