Oggi saliamo sull’Appennino tosco-emiliano e andiamo alla conquista della vetta più alta del territorio bolognese: il Corno alle Scale.
Lo faremo partendo dal Lago del Cavone, dove si trovano anche gli impianti del comprensorio sciistico, per poi salire fino a quasi 2.000 metri di altitudine e raggiungere poi il Lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi.
Pronti, trolley…via!

Come arrivare al Lago del Cavone, nel Parco Regionale del Corno alle Scale
Punto di partenza della nostra escursione sull’Appennino Bolognese, il Lago del Cavone si può raggiungere facilmente in auto o con i mezzi pubblici.
Per chi arriva in auto e proviene da Bologna, occorre prima percorrere la Strada Statale 64 Porrettana, poi imboccare la Strada Provinciale 324 a Silla in direzione Gaggio Montano, poi seguire le indicazioni per Vidiciatico. Il tempo di percorrenza è di circa 2 ore.
Stesse tempistiche per chi arriva da Modena: in questo caso si percorre prima la Strada Provinciale n. 4 Fondovalle Panaro, poi poco prima di Fanano si seguono le indicazioni per Lizzano in Belvedere lungo la Strada Provinciale n. 324, salvo poi svoltare verso Vidiciatico.
L’alternativa per chi vuole una soluzione no stress sono i mezzi pubblici: sia da Porretta Terme si può salire a bordo del bus n. 776, che durante tutta la settimana, festivi inclusi, porta al Lago del Cavone e agli impianti del Corno alle Scale. Le corse sono poche, ma il servizio è garantito. Da Fanano è più complicato raggiungere il parco con i mezzi pubblici.

Il Parco Regionale del Corno alle Scale
Un’estensione di ben 5.000 ettari, un territorio ricco di foreste di latifoglie e cime che raggiungono i 2.000 metri di altitudine, un paradiso per gli escursionisti e per tutti coloro che amano la vita di montagna.
A cavallo tra l’Emilia e la Toscana, quasi interamente nella provincia di Bologna, il Parco Regionale del Corno alle Scale è il posto giusto per chi vuole fare sport, sia d’estate che d’inverno: il comprensorio sciistico conta ben 36 km di piste e un park per chi fa snowboard.
Con la bella stagione le piste si trasformano in sentieri, che conducono a cascate, praterie e laghi alpini attraverso faggete e pinete, lungo le quali scorrono torrenti in cui si abbeverano daini, caprioli, ma anche mufloni e lupi. Ci si può divertire a piedi, in bicicletta e a cavallo, oppure semplicemente rilassarsi leggendo un buon libro in uno dei rifugi aperti anche d’estate.
Il luogo più emblematico e conosciuto, oltre alla vetta del Corno alle Scale, è il Santuario della Madonna dell’Acero, un antico luogo di culto in cui convergevano i pellegrini provenienti da valle.

Trekking al Corno alle Scale: dal Lago del Cavone a Punta Sofia
Il Lago del Cavone, posto ad una quota di circa 1415 m. s.l.m., è il punto di partenza del nostro trekking: qui si trova un grande parcheggio, in parte riservato ai camper, un rifugio con ristorante e gli impianti di risalita, attivi anche durante il periodo estivo.
Questi ultimi possono essere utilizzati per raggiungere la vetta, rendendo accessibili a tutti i meravigliosi panorami che si possono ammirare dall’alto del Corno alle Scale.




Dalle rive del Lago del Cavone, lungo le quali d’estate maturano i frutti di bosco, parte il sentiero del CAI n. 335: sarà una salita costante, durante la quale passeremo prima attraverso una bellissima faggeta, poi raggiungeremo l’Alpe di Corneta, dalla quale avremo i primi fantastici panorami verso la vallata bolognese.
Dall’alpe, dove un tempo pascolavano greggi di pecore e cavalli allo stato brado, ci aspetta la salita verso Punta Sofia: in questo tratto saremo completamenti esposti, perciò sarà importante coprirsi dai raggi del sole.
L’arrivo alla croce, a quota 1939 m. s.l.m., segnerà la fine delle nostre fatiche più importanti: da qui in poi saranno soltanto semplici saliscendi.
Attenzione a: all’uscita dalla faggeta, in località Rio Piano, si trova il primo bivio. Qui si può scegliere di salire a Punta Sofia seguendo il sentiero CAI n. 337 verso i Balzi dell’Ora (più ripido), oppure continuare lungo il sentiero CAI n. 335, per l’Alpe di Corneta.




Trekking al Corno alle Scale: da Punta Sofia al Lago Scaffaiolo
Alta ben 15 metri, la croce di Punta Sofia è il principale punto di riferimento del Corno alle Scale: da qui il panorama a 360 gradi è semplicemente mozzafiato.
Nelle giornate più limpide si possono vedere le Alpi a nord, il Mar Tirreno a ovest e l’Adriatico allungando lo sguardo verso est.
Da qui si può scegliere di continuare l’escursione verso la sommità del Corno alle Scale (quota 1.945 m. s.l.m.) e successivamente al Lago Scaffaiolo, oppure dirigersi a est verso il Monte La Nuda (quota 1.828 m. s.l.m.).
Il sentiero che conduce verso il Lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi è qualcosa di straordinario, che vale da solo tutta la fatica iniziale.
Nessuna difficoltà dal punto di vista tecnico, soltanto un breve tratto dove occorre destreggiarsi tra le roccette, stando attenti a non scivolare.
Dopo circa 45 minuti si raggiunge il Rifugio del Lago Scaffaiolo (quota 1.787 m.s.l.m.): il ristorante all’interno serve tagliatelle, polenta con vari condimenti e prepara ottimi panini.





Il Lago Scaffaiolo e il Rifugio Duca degli Abruzzi
A 1.785 metri d’altitudine e alle pendici del Monte Cupolino, il Lago Scaffaiolo deve la sua formazione all’azione del vento e delle nevi invernali. Viene alimentato probabilmente dall’acqua piovana e dallo scioglimento delle nevi, ma gli studi effettuati a partire dal 1700 non hanno ancora ben chiarito questo aspetto.
Anche per questo motivo, come spesso accade, sono nate leggende popolari, una delle quali è stata descritta anche dal Boccaccio: gettando una pietra in un determinato punto dello specchio d’acqua, si sarebbero scatenate tremende tempeste, in grado di spezzare le radici delle querce e dei faggi.
A fianco del Lago Scaffaiolo si trova il Rifugio Duca degli Abruzzi, il più antico dell’Appennino Tosco-Emiliano, realizzato alla fine del 1800 dal CAI di Firenze e di Bologna. All’interno si trovano 26 posti letto, docce calde e un ristorante, in cui si possono assaggiare diverse specialità locali.
All’interno ci sono anche i servizi igienici ed è possibile riempire le borracce direttamente dal rubinetto.
I gestori del rifugio organizzano anche diversi eventi in quota: concerti, presentazioni di mostre fotografiche, incontri con autori ed esperti.



Dal Lago Scaffaiolo al Lago del Cavone
E’ giunto il momento di tornare verso valle: imbocchiamo il sentiero del CAI n. 329 e scendiamo lentamente, godendoci il panorama verso le valli bolognesi.
Dopo un primo tratto in cui si è completamente esposti, entriamo di nuovo all’interno di un bosco di faggi, preludio all’arrivo in corrispondenza degli impianti sciistici del Corno alle Scale.
Sono trascorse 7 ore dall’inizio del nostro trekking, di cui almeno un paio le abbiamo trascorse a rilassarci in quota, sotto la croce di Punta Sofia o sulle rive del Lago Scaffaiolo.
Anche questa volta ci siamo guadagnati una bella birretta fresca: cheers!
Trekking al Corno alle Scale: info utili
Dove: Lago del Cavone, Lizzano in Belvedere (BO)
Quando: primavera – estate – autunno
Lunghezza del percorso: 9 km (ad anello)
Tempo complessivo: 7 ore
Dislivello positivo: +530 m
Difficoltà: media. Non ci sono tratti impegnativi dal punto di vista tecnico, ma la salita iniziale è impegnativa. Si può evitare la fatica utilizzando la seggiovia del Lago del Cavone.
Cosa portare: scarpe da escursionismo, acqua almeno 1,5 litri a testa (si può riempire la borraccia al Rifugio Duca degli Abruzzi), cappello.
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