L’inizio di una nuova e grande avventura: così possiamo definire con il senno di poi il nostro on the road tra Arizona e Nuovo Messico.
Un itinerario di due settimane, trascorse prima tra canyon di roccia rossa e vortex energetici, poi tra infinite dune bianche e giganteschi cactus, lambendo il confine con il Messico di poche centinaia di metri.
Nel mezzo vecchi villaggi pittoreschi, città dall’atmosfera western e i territori magici degli Apache.
Siete pronti a vivere questo viaggio insieme a noi?
Pronti, trolley…via!

INDICE DEI CONTENUTI
Le tappe del viaggio
Nell’arco di due settimane abbiamo percorso più di 4.000 km, partendo da San Diego a metà novembre e rientrando in California all’inizio di dicembre.
Nel nostro itinerario abbiamo cercato di alternare i migliori parchi nazionali degli Stati Uniti del South West (escludendo quelli già visti nel 2018) alla visita di città e villaggi che ispiravano la nostra curiosità.
Non siamo mai rimasti delusi delle nostre scelte, forse solo in un’occasione: Albuquerque, che aldilà dei murales e dei luoghi di Breaking Bad ci è sembrata alquanto trasandata.
Dal Nuovo Messico abbiamo anche sconfinato in Texas, ma solo per dormire a El Paso, che aveva tariffe convenienti.
Ecco le tappe del nostro viaggio, giorno per giorno:
- San Diego – Phoenix
- Phoenix – Scottsdale
- Phoenix – Sedona
- Sedona
- Flagstaff – Petrified National Forest – Albuquerque
- Albuquerque – Santa Fe
- Santa Fe – Taos
- Santa Fe – White Sands National Park – El Paso (Texas)
- El Paso
- El Paso – Gila Cliff Dwellings – Silver City
- Silver City – Chiricahua National Monument – Willcox
- Willcox – Bisbee – Tombstone – Tucson
- Tucson – Saguaro National Park
- Tucson – Yuma
- Yuma – San Diego



Giorno 1: da San Diego a Phoenix
Giornata dedicata al trasferimento a Phoenix, la più grande città dell’Arizona.
Ritiriamo l’auto a noleggio all’aeroporto internazionale di San Diego, praticamente in centro città, e verso l’ora di pranzo partiamo verso est.
Ci lasciamo alle spalle i grattacieli di Downtown e le colline che circondano la città, prima di ritrovarci nel bel mezzo di una zona desertica sconfinata.
Quando il sole sta tramontando e il cielo si sta colorando di rosa, ecco la Sierra Estrella davanti a noi, segno che Phoenix non è così lontana.
Ci arriviamo quando le luci della città sono tutte accese e il traffico di rientro dal lavoro è frenetico.
Domani la esploreremo per bene, ma ora è tempo di riposare.

Giorno 2: Phoenix e Scottsdale
Il sole risplende nella Valley of the Sun, così come è chiamata l’area urbana di Phoenix: un territorio vasto e in buona parte desertico, dove i cactus Saguaro fanno da padroni.
La nostra prima meta è il Papago Park: vogliamo approfittare della tranquillità delle prime ore del mattino per goderci il paesaggio da un punto panoramico d’eccezione, la finestra naturale chiamata Hole in the Rock!
Ubicato ad est rispetto a Downtown, il Papago Park si può visitare gratuitamente, dall’alba al tramonto.
Oltre all’escursione al Hole in the Rock, per raggiungere il quale sono sufficienti circa 20 minuti, nei dintorni si possono visitare il Desert Botanical Garden e lo Zoo di Phoenix.




Dopo questa immersione nella natura, ci dirigiamo verso nord per raggiungere Scottsdale, un concentrato di gallerie d’arte, boutique alla moda e atmosfere western da non perdere.
Ci piace così tanto passeggiare qui che facciamo appena in tempo, nel pomeriggio, a tornare a Phoenix Downtown per dare un’occhiata al Heard Museum, dedicato alla storia, cultura e rituali dei nativi americani.
Prima del tramonto non possiamo fare a meno di tornare al Papago Park: tra cactus, palme e rocce rosse l’atmosfera è fantastica!



Giorno 3: Phoenix – Sedona
Sveglia all’alba per raggiungere la nostra prossima destinazione: Sedona.
Questa città dell’Arizona è famosa per i suoi vortex energetici e per essere un paradiso per gli escursionisti.
Sulla strada tra Phoenix e Sedona ci fermiamo ad ammirare l’insediamento rupestre di Montezuma Castle, dove acquistiamo anche l’annual pass dei Parchi Nazionali Americani.


Proseguiamo verso nord, raggiungendo la Red Rock Scenic Byway e la magica Sedona, circondata da montagne rosse, buttes e pinnacoli rocciosi.
Per familiarizzare con il territorio abbiamo in mente un trekking semplice e super panoramico: il Bell Rock Loop.
Leggi anche: SEDONA, LA RIVELAZIONE DELL’ARIZONA A DUE PASSI DAL GRAND CANYON
Il percorso ci fa immergere nello spettacolo della natura di Sedona: camminiamo ai piedi della formazione rocciosa che pare una gigantesca campana, poi proseguiamo lungo il Courthouse Butte, dal quale si aprono panorami unici sul versante orientale.
Uno dei quattro vortex di Sedona si trova sulla sommità di Bell Rock: per arrivarci c’è un sentiero a spirale.



Nel pomeriggio ci spostiamo verso Cathedral Rock, più a nord: percorriamo solo in parte il sentiero che sale in vetta, ammirando un’altra incredibile opera della natura.
Qui si trova un altro vortice energetico e sono tante le persone, alcune addirittura scalze, che puntano alla sommità della cattedrale di roccia rossa.
Prima del tramonto visitiamo la città di Sedona, una curiosa passeggiata tra boutique new age e negozi di pietre naturali, minerali e tarocchi.
Potete credere o meno alle energie magiche, ma in ogni caso l’atmosfera di Sedona è fantastica!
Per la notte ci spostiamo a Flagstaff, quaranta minuti a nord, dove l’offerta è più a buon mercato.

Giorno 4: Sedona
Da Flagstaff i turisti di solito puntano verso il versante meridionale del Grand Canyon, ma noi lo abbiamo visitato poco meno di tre anni fa e vogliamo mantenere quel ricordo indelebile che abbiamo nel cuore.
Leggi anche: Grand Canyon: punti panoramici e info utili
La nostra destinazione è ancora Sedona, per effettuare una delle escursioni più famose dell’Arizona: il West Fork Trail.
Il punto di partenza è a nord della città, nel cuore della Coconino National Forest: un ambiente selvaggio e vergine, dove le forze della natura prevalgono e non vi è traccia di modifiche operate dall’uomo.


Il trekking non è impegnativo, ma richiede attenzione: ci sono diversi guadi da affrontare, quindi meglio chiedere ai ranger al punto informazioni del parcheggio, prima di inoltrarsi.
Una volta immersi nel canyon creato dall’Oak Creek, inizia la meraviglia.
Si tratta di una delle escursioni più emozionanti a cui abbiamo mai preso parte, indimenticabile!

Nel pomeriggio ci spostiamo verso l’aeroporto di Sedona, per raggiungere il terzo vortex della città.
Dalla magica formazione rocciosa si ha un panorama fantastico su tutta la valle di Sedona e qui restiamo fino al tramonto.
Kiki aspettava da tanto questi momenti: era sempre stata certa che questo angolo di Arizona ci sarebbe piaciuto tantissimo e non si sbagliava.
Sedona ha rappresentato il momento più romantico del nostro on the road tra Arizona e New Mexico!


Giorno 5: Flagstaff – Petrified National Forest – Albuquerque
In questa giornata saluteremo l’Arizona per un po’, ma non prima di aver visitato la Petrified National Forest.
Per raggiungere questo parco nazionale, percorriamo la Route 66 fino ad Holbrook, dove ci fermiamo per scattare qualche foto nello storico Wigwam Motel.

L’ingresso al Petrified è compreso nell’annual pass: iniziamo la nostra visita dall’accesso sud, fermandoci quasi subito estasiati dal panorama.
Calanchi, dune, colline e stratificazioni rocciose raccontano una storia millenaria davanti alla quale è impossibile rimanere indifferenti.
Qui si possono ammirare giganteschi tronchi di alberi appartenuti ad una foresta pluviale, letteralmente tramutati in roccia nel corso dei secoli: da qui il nome Petrified National Forest.
Come questo fenomeno sia possibile è spiegato bene in questa pagina web.
La visita al parco è semplice e avviene seguendo la direttrice sud-nord, lungo la quale si trovano i principali punti di interesse.
Vi raccomandiamo di non perdervi l’escursione a piedi nella Blue Mesa, un’immersione incredibile nel cuore e nei colori della National Petrified Forest.






Continuando verso nord e superando il ponte sulla Route 66, si entra nel territorio del Painted Desert, la cui visita è compresa nel biglietto (e nell’annual pass).
Ancora una volta rimaniamo a bocca aperta davanti a panorami sconfinati, in cui si alternano le sfumature delle rocce rosse a quelle tenui della vegetazione, che cerca di farsi spazio in ogni modo.
Nel tardo pomeriggio ripartiamo verso Albuquerque, lasciandoci alle spalle l’Arizona ed entrando quando ormai è sera nel Nuovo Messico.

Giorno 6: Albuquerque – Santa Fe
Albuquerque, la città di Breaking Bad.
La serie tv più bella di sempre (fonte: me) ha portato alla ribalta questa anonima città del Nuovo Messico, dove lo spaccio di sostanze stupefacenti non è finzione, ma triste realtà.
Cerchiamo la casa di Walter White e troviamo una arcigna signora che ci fa capire chiaramente che le foto non sono gradite. Poco lontano da questa tranquilla zona residenziale si trova l’autolavaggio in cui i coniugi White facevano proliferare il proprio business, mentre alle porte di Downtown ci fermiamo ad ammirare il grande murale che ritrae Walter e Jesse nel mitico episodio in cui cucinano nel deserto.
L’arte murale non manca ad Albuquerque, tanto che è diventata una vera e propria attrazione, con un sito web dedicato in cui è possibile studiare il proprio percorso.





Ciò nonostante, l’atmosfera che si respira in città non è il massimo, così prima di pranzo ci dirigiamo verso Santa Fe, più a nord.
Gallerie d’arte, boutique alla moda ed eleganti ristoranti fanno della capitale del Nuovo Messico una città raffinata ed internazionale.
Molto pare costruito ed artefatto, ma è innegabile che qui ci sia una bella atmosfera.
Passiamo il pomeriggio a scoprire la città vecchia e Canyon Road, un’affascinante via piena di gallerie d’arte e spazi espositivi.




Per la notte abbiamo trovato una camera nella villa di un’artista inglese che si è trasferito a Santa Fe diversi anni fa.
Christopher è il suo nome e la sua storia accomuna tanti altri europei che sono rimasti colpiti da Santa Fe, decidendo poi di eligerla come nuova dimora.
Giorno 7: Santa Fe – Taos
Poco più a nord di Santa Fe, Taos è uno dei pueblos da non perdere del Nuovo Messico, la Terra dell’Incantesimo.
Per raggiungerlo si percorre una strada panoramica, attraverso i Monti del Sangre de Cristo.
Taos conserva molto del suo passato legato ai nativi d’America, ma al contempo condivide con Santa Fe la presenza di numerose gallerie d’arte.
Inoltre nella old town si può visitare il la casa museo di Kit Carson, il più grande esploratore a stelle e strisce.


Purtroppo, a causa della pandemia, non ci è stato permesso di visitare Taos Pueblo, dove ancora oggi vive la tribù di etnia Pueblo.
Nel pomeriggio raggiungiamo il Rio Grande Gorge Bridge, un imponente ponte sul canyon scavato dal fiume omonimo.
Sulla strada del ritorno verso Santa Fe visitiamo inoltre la Chiesa di San Francesco d’Assisi a Ranchos de Taos.
Nel vicino negozio, chiedete di accedere alla cappella “Shadow of the Cross”: sarà un’esperienza incredibile, della quale non vogliamo anticiparvi i particolari.

Giorno 8: Santa Fe – White Sands National Park – El Paso
Oggi ci aspetta un bel viaggetto verso sud con destinazione un’assoluta meraviglia naturale: il White Sands National Park.
Partiamo al mattino presto e sono necessarie quattro ore per arrivare ad Alamogordo, dove oltre al parco nazionale ci aspetta un pistacchio gigante!
Questa infatti è zona di coltivazione e ci sono diversi punti vendita con possibilità di degustazione.
Ne assaggiamo di tutti i tipi, ma quello che ci conquista è il pistacchio al lime e jalapeño.

L’ingresso al parco si trova poco più a sud di Alamogordo, vicino ad una base missilistica dalla quale vengono effettuati dei test che interessano l’area del White Sands. Consultate il sito del parco per evitare di organizzare la visita in un giorno di chiusura temporanea.
Come dicevamo, il White Sands National Park è meraviglioso e merita un lungo viaggio fino a questa zona remota del Nuovo Messico, al confine con il Texas.
Camminare tra le bianche dune di sabbia gessosa è disorientante ed emozionante: il paesaggio è sconfinato e impressionante.
Anche in dicembre qui fa piuttosto caldo, quindi portatevi una buona scorta d’acqua e proteggetevi con creme solari, indumenti adatti e cappelli.


Se siete ben attrezzati e le temperature non sono proibitive, vi consigliamo di percorrere il sentiero chiamato Alkali Flat Trail: lungo circa 8 km, è il modo migliore per innamorarsi di questo incredibile parco.
Verso il tramonto i ranger organizzano una visita guidata che permette di scoprire i segreti del territorio del White Sands e la fauna e la flora che lo caratterizzano.
Cercate di raggiungere la Sunset Stroll Meeting Area con un buon anticipo, se volete partecipare.
Per visitare il White Sands National Park (costo compreso nell’annual pass), senza considerare le escursioni, occorre almeno una mezza giornata.




In tarda serata sconfiniamo nel Texas e raggiungiamo El Paso, città al confine con il Messico. Qui i prezzi sono a buon mercato, ma se trovate una sistemazione a Las Cruces non esitate a prenotarla, è sicuramente più comoda e vicina al White Sands National Park.
Giorno 9: El Paso
Il nostro on the road tra Arizona e Nuovo Messico ci ha portato, ironia della sorte, a festeggiare il Giorno del Ringraziamento in Texas!
A El Paso soffia un gelido vento da nord e il cielo promette pioggia (promessa che sarà poi mantenuta), ma nulla può fermare gli orgogliosi texani dal festeggiare una data tra le più sentite negli Stati Uniti.
Imbacuccati come due pellegrini, ci mischiamo alla folla che attende con trepidazione la parata.
Carri allegorici, bande musicali, crew, formazioni a cavallo e tutti i mezzi possibili e immaginabili di lì a poco passeranno davanti ai nostri occhi attoniti, mentre l’aria si riempirà di musica, urla e clacson dalla potenza inaudita.
Gli americani fanno sempre più le cose in grande e in queste occasioni appare ancora più evidente.
Verso l’ora di pranzo torniamo nel nostro appartamento infreddoliti e trascorriamo il pomeriggio davanti a Netflix e the caldo, programmando le prossime tappe del nostro on the road mentre fuori piove.
Anche questa è un’immagine romantica che conserveremo di questo grande viaggio attraverso il sud degli States!

Giorno 10: El Paso – Gila Cliff Dwellings National Monument – Silver City
Un pomeriggio di riposo ci ha rigenerato e siamo pronti a scoprire altre meraviglie del Nuovo Messico.
Il Gila Cliff Dwellings National Monument si può sicuramente annoverare fra queste: il parco nazionale ospita le dimore rupestri costruite dai popoli Mogollon all’interno di grotte naturali, a 2.000 metri di quota.
Il tutto in un paesaggio straordinario come quello del canyon scavato dal Gila River.
Ora il nostro itinerario è al giro di boa: si torna verso ovest, lasciamo El Paso e rientriamo in Nuovo Messico, percorrendo circa 200 miglia.
Al centro visite recuperiamo la mappa e poi ci dirigiamo immediatamente all’inizio del sentiero che ci porterà al cospetto dell’antico insediamento rupestre.
Il Gila Cliff Dwellings Trailhead è un percorso semplice all’interno del canyon, un’immersione in quella che fu la terra degli Apache, di Geronimo.
Quando la vegetazione si dirada e si apre la vista sulla grande grotta dove si trovano le dimore Mogollon, si resta davvero a bocca aperta.
A differenza del Montezuma Castle, qui ci si può addentrare, si può esplorare, si può ammirare ciò che centinaia di anni fa le tribù che qui si insediarono avevano davanti tutti i giorni. La meraviglia della natura selvaggia, con i suo pro e i suoi contro, le sue insidie e i suoi doni.
Nel pomeriggio decidiamo di percorrere un altro sentiero del parco, il Middle Fork Trail: seguendolo si possono raggiungere delle piscine naturali di acqua calda, dove anche in dicembre è possibile fare il bagno.
Per la notte troviamo una sistemazione economica a Silver City, a quaranta minuti dal parco nazionale.



Giorno 11: Silver City – Chiricahua National Monument – Willcox
Il nostro on the road prosegue verso l’Arizona: oggi si va alla scoperta del Chiricahua National Monument.
Lasciamo la verdeggiante Silver City e la Gila National Forest per dirigerci verso un’area desertica, dove la forza della natura ha scolpito pinnacoli di roccia nel corso dei secoli.
Soprannominato “Wonderland of Rock”, questo parco nazionale (ingresso compresa nell’annual pass) è un paradiso per gli escursionisti.
Noi scegliamo il percorso Echo Canyon Trail, della lunghezza di circa 5,5 chilometri, semplice e incredibilmente panoramico.
Come già ci era capitato di vedere nel parco nazionale di Arches, nello Utah, anche qui si trovano le balanced rock, ovvero formazioni rocciose di diverse dimensioni e di curiose sembianze che si mantengono in equilibrio sopra altre rocce. Quasi magia.





Non solo, gli infiniti pinnacoli del Chiricahua sono il risultato dell’erosione della cenere vulcanica di un antico vulcano poco a sud del parco, ora inattivo.
Il paesaggio cattura lo sguardo, che si perde tra le sfumature delle rocce, negli spazi sconfinati senza tracce dell’uomo, tra le fessure create dal vento e dall’acqua che mostrano scorci di magia.
Passiamo tutto il giorno esplorando i sentieri del Chiricahua National Monument, poi quando ormai è sera ci spostiamo a Willcox per riposare.
Non c’è molto in paese, ma è un buon punto per fermarsi a dormire vicino al parco.

Giorno 12: Willcox – Bisbee – Tombstone – Tucson
Pronti per un tuffo nel vecchio West?
Il villaggio di Bisbee e la cittadina di Tombstone, nel profondo sud dell’Arizona e a pochi chilometri dal confine con il Messico, rappresentano due gioielli imperdibili per gli appassionati delle atmosfere western.
Di Bisbee avevamo poche informazioni, ma forse per questo ci è piaciuta ancora di più.
Bisbee è un concentrato di old wild West che non ha venduto la sua anima al consumismo, ma è riuscita a proteggerla perfettamente. Camminare per le sue strade è piacevole, visitare i suoi negozi rappresenta una continua ispirazione.





Tombstone è invece più artefatta, ma nonostante ciò la cittadina merita una sosta sulla strada per Tucson.
Le strade del centro storico sono state mantenute in terra battuta e ogni giorno si può assistere gratuitamente alla messa in scena di uno spettacolo teatrale che racconta la vita nel vecchio West.
Per assistere alla mitica scena della sparatoria dell’O.K. Corral, che ha ispirato numerosi film western, occorre invece pagare un biglietto nel museo dedicato, dove tutto è ricostruito alla perfezione.





Nel pomeriggio raggiungiamo Tucson e, dopo una tranquilla passeggiata attraverso il mercatino sulla 5a Ave, il posto dove dormiremo, prenotato su Airbnb.
Si trova proprio tra i giganteschi e spettacolari cactus del Saguaro National Park, la nostra meta di domani.

Giorno 13: Tucson – Saguaro National Park
Che bello quando al mattino puoi svegliarti con calma senza dover percorrere centinaia di miglia!
Aver trovato una sistemazione a due passi dal parco è l’occasione giusta per rilassarsi e godere di una colazione con vista sui cactus, alti fino a 15 metri.
Il Saguaro National Park (ingresso compreso nell’annual pass) è il posto giusto per vedere questi giganti pieni di spine e dalle sembianze quasi umane.
C’è il cactus che saluta e quello con le braccia aperte, ma è meglio resistere alla tentazione di lasciarsi andare ad effusioni!

Nel parco ci sono anche diversi sentieri escursionistici e decidiamo di percorrere l’Hugh Norris Trail, almeno in parte, perché per completarlo sarebbero necessari 12 chilometri e, sotto il sole cocente dell’Arizona, non ce la sentiamo.
L’esperienza di camminare tra i cactus più grandi del mondo è fantastica!
Dedichiamo il pomeriggio agli overlook disseminati per il parco, raggiungibili in auto seguendo una strada ad anello ben segnalata.
A Signal Hill, con una breve passeggiata, si possono ammirare alcune iscrizioni rupestri.
Al tramonto ci sediamo nel patio davanti al nostro appartamento, con vista cactus e colline di Tucson. Come in un film.



Giorno 14: Tucson – Yuma
Il nostro on the road tra Arizona e Nuovo Messico volge quasi al termine: oggi da Tucson inizierà l’avvicinamento a San Diego, dove restituiremo l’auto a noleggio.
Prima però c’è ancora un po’ di tempo da dedicare a Tucson e decidiamo di visitare l’Arizona-Sonora Desert Museum.
Secondo il parere dei locali è un’attrazione imperdibile, così seguiamo il consiglio.
L’area del parco non è così grande, tuttavia al suo interno è possibile ammirare buona parte della flora e della fauna presente nel Deserto di Sonora.
Personalmente, mi hanno impressionato i ragni e i serpenti visibili nel rettilario: da brividi!
Tra gli animali presenti ci sono coyote, puma, linci rosse, volpi grigie, pecore bighorn e un orso, ma non nella stagione del letargo. C’è anche un bel acquario, con lontre e pesci della Baja California.
Abbiamo assistito, tra l’altro, ad uno spettacolo in cui i protagonisti erano i rapaci del deserto!
Nel pomeriggio siamo partiti verso Yuma, il posto giusto per riposare e spezzare il viaggio di rientro a San Diego.




Giorno 15: Yuma – San Diego
Quante cose sono successe in questo on the road tra Arizona e Nuovo Messico!
Il viaggio verso San Diego è l’occasione giusta per mettere insieme tutti i ricordi che porteremo con noi.
In tre ore raggiungiamo l’aeroporto e riconsegnamo l’auto a noleggio.
Ora ci aspetta una nuova avventura: dobbiamo attraversare il confine di stato e andare in Messico.
Questa però è un’altra storia, che presto vi racconteremo sul blog!

On the road tra Arizona e Nuovo Messico: informazioni generali
Vi abbiamo raccontato il nostro viaggio tappa dopo tappa, emozione dopo emozione, ma ora veniamo al sodo, perché sappiamo che c’è una domanda che aleggia nell’aria.
Quanto abbiamo speso?
Intanto è doverosa una premessa: il costo del noleggio auto in tempi di pandemia è aumentato, e di parecchio.
Se nel 2018 avevamo speso circa 600 euro per 3 settimane con Alamo, la migliore compagnia negli States, stavolta per 2 settimane l’offerta più conveniente, con una compagnia low cost (Thrifty), è stata di 1100 euro.
Ciò ha inciso tantissimo sul nostro viaggio, tanto che, per risparmiare, non abbiamo mai mangiato in un locale.
Al massimo abbiamo preso due panini d’asporto da McDonald’s, per il resto compravamo qualcosa da mangiare nei Walmart (supermercati), dove spesso c’è il banco rosticceria.
Detto questo, abbiamo speso a testa circa 1.000 euro.
Tutto compreso: auto a noleggio, benzina, sistemazioni in hotel e Airbnb, pasti, acquisto dell’annual pass per i parchi nazionali, musei.
Come già detto, abbiamo percorso più di 4.000 chilometri e fortunatamente la benzina negli Stati Uniti costa poco, dai 3 ai 4 dollari a gallone, a seconda della zona. Considerate che un gallone equivale a 3,78 litri, perciò facendo una rapida conversione in media abbiamo speso 0,82 centesimi di euro al litro.
Ricordati di stipulare un’assicurazione di viaggio prima di partire per gli Stati Uniti. Con questo link hai diritto ad uno sconto del 10% con Heymondo, la nostra assicurazione di fiducia.
Capitolo sistemazioni: in questo viaggio abbiamo decisamente apprezzato di più le sistemazioni trovate su Airbnb, rispetto agli anonimi hotel prenotabili su Booking.
Scegliere una camera che mette a disposizione un privato,anche con bagno condiviso, è di gran lunga l’opzione migliore per fare nuove amicizie e apprezzare la cultura del luogo in cui si soggiorna, soprattutto quando si parla di Nuovo Messico.


Bene amici, siamo arrivati alla fine di questo lungo articolo, scritto col cuore come sempre, in cui vi abbiamo raccontato il nostro on the road tra Arizona e Nuovo Messico.
Ciò che abbiamo vissuto è un’esperienza indimenticabile, fuori dalle rotte più turistiche, scoprendo luoghi magici e ricchi di storia.
Speriamo che tutte le informazioni e i consigli vi siano utili per organizzare il vostro prossimo viaggio nel Sud Ovest degli Stati Uniti, per ogni domanda o dubbio come sempre vi aspettiamo nei commenti.
Viva la vida, amici!
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2 commenti su “On the road tra Arizona e Nuovo Messico”
Ogni volta rimaniamo colpiti dalla vostra capacità di trasmettere, attraverso foto e parole, le emozioni che avete vissuto in viaggio!
Abbiamo divorato il vostro racconto su questo meraviglioso on the road tra Arizona e Nuovo Messico e ci è sembrato di essere sui sedili posteriori dell’auto a noleggio, durante le traversate, o al vostro fianco durante le passeggiate alla scoperta di luoghi iconici come ad esempio il Saguaro National Park o il White Sands National Park!
Buon viaggio ragazzi… Ora attendiamo il vostro racconto sul Messico!
Un abbraccio
Grazie di cuore, ragazzi! Essere riusciti a trasmettere le nostre emozioni di viaggio ci riempie di felicità. Vi mandiamo un abbraccio grandissimo, oceanico!!