Oggi vi raccontiamo la nostra fantastica esperienza in canoa tra le Marmitte dei Giganti di Fossombrone, uno dei canyon più suggestivi di tutte le Marche.
Quando ho proposto questa nuova avventura a Kiki, lei era un po’ preoccupata: non sarebbe stato troppo difficile o pericoloso? Saremmo stati in grado?
Quando però è salita a bordo della sua canoa e ha cominciato a pagaiare, ha cambiato completamente opinione e alla fine non voleva più scendere.
Le Marmitte dei Giganti di Fossombrone sono un luogo unico e spettacolare delle Marche dove fare questa esperienza divertente ed emozionante.
Siete curiosi di saperne di più e state cercando informazioni per organizzare la vostra escursione alle Marmitte dei Giganti in canoa?
Allora pronti, trolley…via!

DOVE SI TROVANO LE MARMITTE DEI GIGANTI DI FOSSOMBRONE
Il borgo di Fossombrone si trova nelle Marche, a metà strada tra Fano, sulla costa adriatica, e Urbino, città universitaria e culla del Rinascimento.
Per raggiungere il maestoso e affascinante paesaggio dove sono custodite le Marmitte dei Giganti, occorrono soltanto cinque minuti dal centro del paese, raggiungendo la località San Lazzaro.
In questo tratto di entroterra marchigiano, il fiume Metauro, il principale corso d’acqua della regione, ha dato origine ad un canyon che presenta delle suggestive pareti rocciose verticali, alte fino a 30 metri: la Forra di San Lazzaro.
E’ proprio qui, dove non è possibile percorrere la base del canyon se non attraverso il fiume, che vengono organizzate le escursioni in canoa. L’unico modo per vivere un’esperienza indimenticabile ed emozionante!
COSA SONO LE MARMITTE DEI GIGANTI DI FOSSOMBRONE
Laddove il fiume Metauro, nel corso dei secoli, ha incontrato le pareti rocciose più resistenti all’erosione, si sono create le Marmitte dei Giganti. Le possiamo immaginare come delle immense pentole naturali, all’interno delle quali l’acqua si muove vorticosamente, modellando le pareti sempre più in profondità e dando loro una forma curvilinea.
Guardandole dalla superficie del fiume, si possono notare i diversi strati erosi dalla corrente nel corso dei secoli, e seguendone la forma appare evidente come l’acqua, coadiuvata dal movimento dei detriti, sia riuscita a scavare queste marmitte.
Di fatto la roccia è stata trapanata, dall’alto verso il basso, inesorabilmente, creando delle cavità perfettamente circolari e profonde diversi metri.
La zona in cui è possibile ammirare queste formazioni è quella in corrispondenza del Ponte dei Saltelli (o di Diocleziano): sono ben quattro e hanno un diametro di circa 3 metri.
Ce ne sono anche altre, di dimensioni di gran lunga minori, raggiungibili anche a piedi, nella zona dove nascono delle piccole cascatelle ed è possibile fare il bagno tuffandosi nelle fresche acque del Metauro.
Questo è anche il punto di approdo dell’escursione in canoa, che ora vi andremo a raccontare nel dettaglio.

COME ORGANIZZARE L’ESPERIENZA IN CANOA ALLE MARMITTE DEI GIGANTI DI FOSSOMBRONE
Percorrere la Forra di San Lazzaro in canoa e raggiungere la zona delle Marmitte dei Giganti è un’esperienza che si può fare anche autonomamente, ma se non si è esperti come noi e si vuole stare in sicurezza l’ideale è affidarsi ad una guida certificata.
Noi ci siamo rivolti all’agenzia Il Ponticello Trekking, tour operator specializzato in trekking ed escursioni nella natura, che organizza la visita alle Marmitte dei Giganti di Fossombrone in canoa tutto l’anno.
Abbiamo così potuto contare sulla professionalità ed esperienza di una guida ambientale escursionistica iscritta all’AIGAE, che ci ha prima di tutto insegnato come condurre la canoa e poi accompagnato lungo tutto il percorso sul fiume Metauro, raccontandoci aneddoti e spiegandoci l’origine delle cosiddette marmitte dei giganti.
Al punto di partenza ci è stata data l’attrezzatura, consistente in un caschetto, una pagaia doppia e un giubbotto di salvataggio, dopodiché siamo saliti a bordo della canoa monoposto, già pronta in acqua.

ESCURSIONE IN CANOA ALLE MARMITTE DEI GIGANTI DI FOSSOMBRONE
Il punto di partenza per l’escursione in canoa alle Marmitte dei Giganti di Fossombrone si trova poco dopo il distributore di benzina Tamoil, oltre il Ponte della Concordia, percorrendo Via Cattedrale. C’è un parcheggio gratuito dove si può lasciare tranquillamente l’auto, dopodiché si attraversa la strada e si segue per un piccolo tratto la vecchia ferrovia dismessa. Bianca, la nostra guida, ci conduce fino al punto di imbarco, dove tutto è già pronto: ci spiega i movimenti che dobbiamo fare per condurre la canoa e come dovremo comportarci lungo il percorso.
Se c’è una cosa che ho capito, alla fine dell’esperienza, è che i due momenti più complicati sono la salita e la discesa dalla canoa. Superato l’impasse, tutto avviene in maniera fluida e ci si gode l’atmosfera fantastica della forra di San Lazzaro.
Quando si entra in un canyon, l’impressione è quella di calarsi in una nuova dimensione. Cambia la percezione dei suoni, dei dettagli, che si fanno più nitidi. Il vento si infila tra la roccia e porta con sé il profumo della vegetazione. Tutto è amplificato, ma la cosa bella è la pace che regna tra le pareti millenarie. È come se la natura, con le sue braccia non sempre benevolenti, ti avvolgesse e ti sussurrasse: ascolta questa storia, perché è la tua storia.
All’inizio del percorso lungo il fiume Metauro, quasi fino al Ponte dei Saltelli, le scarpate laterali del canyon sono ricche di vegetazione, che si spinge fin sulle rive, ma dopo le pareti diventano perfettamente verticali, mostrando tutta la magia delle Marmitte dei Giganti.
Mentre ci muoviamo verso la diga di San Lazzaro non avvertiamo mai di essere controcorrente: bastano le nostre leggere pagaiate per incedere senza problemi.
Infine, ecco il punto cruciale, quello dove dobbiamo mettere il remo parallelo alla canoa: le pareti, alte ed imponenti, si stringono a tal punto che non è più possibile utilizzarlo, dobbiamo aiutarci con le mani. Tutto è semplice, divertente e regala ancora di più il senso dell’avventura!
Oltre l’ostacolo, il canyon torna ad aprirsi, fino a che non raggiungiamo le cascatelle poco prima della diga. Qui scendiamo dalla canoa e facciamo due passi, e il posto sarebbe perfetto per un tuffo nelle acque del Metauro, ma sarà per la prossima volta.
A piedi raggiungiamo le marmitte più piccole, inferiori al metro di diametro, e ci godiamo un panorama unico sulla Forra di San Lorenzo, guardando altri canoisti alle prese con il punto più stretto. Che meraviglia questo posto: i colori sono fantastici.
Il ritorno lo affrontiamo lentamente, godendoci ogni particolare e il silenzio magico del canyon. La prospettiva cambia ed è come affrontare un nuovo percorso: all’arrivo, quasi dopo due ore dalla partenza, abbiamo navigato per circa 1,2 chilometri, ma vorremmo andare avanti ancora e ancora!

COME VESTIRSI E COSA PORTARE DURANTE L’ESCURSIONE IN CANOA
Parola d’ordine: essenzialità. Per fare l’escursione in canoa, innanzitutto ci vuole abbigliamento adatto: mettete un costume, con sopra un paio di pantaloncini e una maglietta.
Consigliamo indumenti leggeri, che si asciugano in fretta. Considerate che la canoa è aperta e quindi la parte sotto sicuramente si bagnerà: tenete in macchina un asciugamano ed un cambio, che vi saranno sicuramente utili alla fine dell’esperienza.
Per quanto riguarda le scarpe, indossate un paio di scarpe da scoglio o sandali da trekking.
Per proteggere cellulare, chiavi, soldi, ecc, vi consigliamo una piccola sacchetta impermeabile, da tenere al collo, oppure un comodo marsupio impermeabile.
Sconsigliamo vivamente di portare sulla canoa borse o zaini, perché vi sarebbero di intralcio, a meno che non siano a tenuta stagna.
COSA VEDERE A FOSSOMBRONE, LA CITTÀ DELLE TRE CORTI
Terminata l’escursione in canoa, abbiamo raggiunto il vicino borgo di Fossombrone.
Nel Rinascimento era soprannominata la città delle tre corti, perché le famiglie nobiliari Montefeltro e Della Rovere del Ducato di Urbino vi fecero costruire tre palazzi, magnifiche residenze dove erano soliti trascorrere i mesi invernali.
La nostra passeggiata inizia dalla Casa Museo e Quadreria Cesarini: nell’antica dimora del notaio Cesarini, collezionista d’arte e mecenate, tutto è stato conservato come un tempo, dall’arredamento ai piccoli dettagli. Alle pareti sono esposte numerose opere, soprattutto di Anselmo Bucci, grande amico di Giuseppe Cesarini e fondatore del movimento “Novecento”.
Camminando tra le sale e ammirando i capolavori in esse esposte, ogni tanto ci si sofferma sui particolari, oggetti di uso quotidiano, e la mente vola a quei tempi in cui due chiacchiere e un buon sigaro o un the erano all’ordine del giorno.


A due passi dalla Quadreria Cesarini c’è il bellissimo Ponte della Concordia: passeggiando lungo le rive del fiume si può ammirare il suo arco specchiarsi nel Metauro fino a comporre un cerchio perfetto.
Noi seguiamo Corso Garibaldi, la via principale di Fossombrone, fino a Piazza Mazzini, poi saliamo la scalinata che conduce alla Corte Alta. Ricordate le tre corti?
Dall’alto, in prossimità del Museo Archeologico e della Pinacoteca Civica, c’è una vista fantastica sul borgo. Oltre il Metauro, sulla collina di San Giovanni, si intravede il Convento dei Padri Cappuccini: lo raggiungeremo nel tardo pomeriggio, per un tramonto da favola.
Torniamo infine sul corso, per ammirare la Chiesa di San Filippo, una meraviglia barocca che custodisce dipinti seicenteschi e un pavimento a mosaico bellissimo.
Percorriamo ancora un po’ Corso Garibaldi, dal doppio porticato che una volta divideva i ricchi dai più poveri, le residenze dei nobili dai negozi del popolo.
Dopo tanto camminare è giunta l’ora del pranzo, perciò…a tavola!
Per informazioni su visite guidate e ingressi ai musei:
Sito web Turismo Città di Fossombrone
Pagina Facebook IAT Fossombrone

DOVE MANGIARE A FOSSOMBRONE
L’entroterra marchigiano è rinomato le sue specialità di carne, come l’agnello, e l’indirizzo giusto a Fossombrone in questo caso è sicuramente il Ristorante Mancinelli, a due passi dalla Chiesa di San Filippo, con tavoli all’aperto sia su Corso Garibaldi che in piazza Petrucci. La cucina di Mancinelli è famosa anche per i piatti a base di tartufo (Acqualagna, capitale del tartufo, dista pochi chilometri da Fossombrone): noi abbiamo assaggiato dei fantastici passatelli.
Se volete ascoltare la curiosa storia del caffè cosacco, fermatevi invece nel giardino dell’Osteria Zanchetti, sulla strada che porta alla Corte Alta: la sua atmosfera vintage vi conquisterà e la chiocciola slow food, ottenuta lo scorso anno, è garanzia di qualità.
Per noi che amiamo lo street food un’altra tappa imperdibile è Fatto Ha Mano, dove ci siamo divertiti anche ad impastare e imparare i segreti della crescia sfogliata. Si tratta di una ricetta antica: assomiglia alla piadina romagnola, ma il suo tratto distintivo è il pepe, che soltanto i ricchi potevano permettersi un tempo.
Accompagnata dal Bianchello del Metauro delle Cantine Cignano, azienda vitivinicola di Fossombrone con più di cinquant’anni di storia alle spalle, è deliziosa in tutte le sue versioni, anche vegetariane!
TRAMONTI ROMANTICI A FOSSOMBRONE
Lo sapete, io e Kiki siamo due romanticoni e al fascino di un tramonto non sappiamo resistere, anzi. Facciamo di tutto per trovare i posti giusti dove fermarci ad aspettarlo.
A Fossombrone ci sono ben due luoghi perfetti per i sunset lovers come noi: il primo è il Santuario dei Padri Cappuccini, sulla collina di San Giovanni.
Si parcheggia e ci si va a sedere sulla piccola terrazza panoramica, dalla quale si vede tutta, ma proprio tutta Fossombrone, e si aspetta il sole scendere dietro le colline del Furlo. Magia assoluta.
Il secondo posto che vi suggeriamo per godervi il tramonto è il Ristorante La Rocca da Cinzia: musica lounge, tappeti, cuscini e calici di vino con un panorama meraviglioso, tra le rovine dell’antica rocca malatestiana di Fossombrone.



Natura, arte, enogastronomia: una giornata a Fossombrone scorre velocemente, come tutte quelle volte in cui ti diverti e stai bene. La nostra avventura in canoa alle Marmitte dei Giganti di Fossombrone è stata solo l’inizio di una bellissima esperienza a 360 gradi. Pensandoci bene, accade spesso nelle Marche. Parti con l’idea di vedere una cosa e poi ti accorgi che lì a due passi c’è anche tanto altro, da fare e da vedere.
Del resto è l’unica regione italiana declinata al plurale: un motivo ci sarà, no? 🙂
L’esperienza in canoa alle Marmitte dei Giganti di Fossombrone e le altre attività qui descritte sono frutto di una collaborazione con Marche Tourism. Pur citando e ringraziano i diversi partner che l’hanno resa possibile, ci teniamo a sottolineare che tutto quello che abbiamo raccontato in questo articolo è frutto della nostra personale e sincera esperienza.
6 commenti su “Le Marmitte dei Giganti di Fossombrone in canoa: come organizzare l’escursione”
Fantastica esperienza quella del kayaking in queste gole! Ci vorrebbe una Gopro fissa sul caschetto per riprendere tutto tutto perché è di una bellezza che merita! Anche io ho un kayak (di quelli pneumatici per fare rafting) e ogni tanto mi ci diverto… vabbè prima che mettessi qualche chiletto 😛
Mi piace il riferimento al “plurale”, questa regione è davvero speciale e spero di vederla presto anche con i miei occhi 😉
In effetti Dani la GoPro ce l’avevo proprio sul caschetto! Appena ho tempo voglio fare il montaggio video e pubblicarlo sui social: rende bene l’idea del canyon! 😉
Dai, non sapevo che fossi appassionata di kayak! Noi non abbiamo mai provato l’esperienza del rafting, ma dev’essere emozionante!
Ti auguro di visitare presto le Marche e ti mando un abbraccio grande! 😉
Io sono tendenzialmente fifona ma queste Marmitte dei Giganti in canoa mi sembrano un’esperienza fighissima. Prima però Ale mi devi svelare come sei riuscito a scattare le foto con la pagaia in mano 😀
Il fascino medievale di Fossombrone si fa sentire tutto e che panorami sa regalare!
Parliamo di quei passatelli al tartufo. Nelle Marche si mangia benissimo :O
Ahaha Simo, beh non è stato difficile scattare le foto, a dire la verità: la corrente non era forte e bastava smettere di pagaiare per fare qualche scatto a Kiki davanti a me…poi avevo la GoPro sul caschetto e appena riesco, come dicevo a Dani, provo a fare il montaggio video dell’esperienza! 😉
Parliamo di quei passatelli al tartufo, sì! Spettacolari!!!
La verità è che io non sono una sportivona e l’idea della canoa non mi sorride tanto. Ma il tartufo sì! Mi fa proprio un gran sorriso così come le varie tappe del vostro itinerario, vario e accattivante. Come sempre ben fatto! È un piacere leggervi e guardare i vostri reportage.
Grazie di cuore Benedetta, sempre carina! 🙂