Perché leggere è il principio del viaggiare

Io ve l’ho detto, sono un ragazzo semplice, cresciuto a pane, ragù e pallone.

E con il nuovo numero di Topolino (che peccato non aver iniziato la collezione col numero 1!) sul comodino. Per qualche anno ero addirittura un abbonato delle storie di Paperopoli e dintorni.

I miei viaggi sono iniziati così: sognavo un mondo dove si poteva possedere un deposito pieno di monete, ma non è che me ne importasse poi così tanto. Ovviamente mi rivedevo in Paperino: sfortunato e perlopiù incompreso, anche se proprio per la sua inettitudine Paperina lo amava!

Leggere quei fumetti, a volte anche delle trasposizioni di grandi classici come “Guerra e Pace” o la “Paperodissea”, mica pizza e fichi, mi ha teletrasportato in un mondo parallelo dove l’avventura era all’ordine del giorno.

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La Paperodissea è uno dei grandi classici trasformati in fumetto da Walt Disney

NEL SEGNO DELL’AVVENTURA

Un avventuriero può aver paura di viaggiare? Impossibile, è nel suo DNA. La scoperta di mondi lontani e segreti (“Gulliver”), di tesori inestimabili (“L’isola del tesoro”) si accompagna alla bramosia di esplorare tutto il possibile facendo l’impossibile (“Il giro del mondo in 80 giorni”).

Mentre di giorno imparavo a stare al mondo insieme ai compagni di scuola e quelli di squadra, che il pallone era per me come il pane fresco sulla tavola della nonna, ogni sera prima di addormentarmi leggevo qualche pagina e sognavo.

Nell’estate del 1993, felice come neanche saprei dire, partii insieme ad altri ragazzi della mia età per partecipare ad un torneo internazionale di calcio, in Svezia.

Fu un’esperienza memorabile, che affrontai da solo (altri ragazzi erano accompagnati dai genitori), che mi fece capire ancora di più quanto sia bello esplorare, scoprire posti nuovi.

Salendo a bordo di un tram, imparammo a conoscere Goteborg, che per noi quattordicenni era un meraviglioso paese dei balocchi.

La mia vita di viaggiatore era appena iniziata senza che neanche me ne rendessi conto: ma non è sempre così, quando ti succede qualcosa di bello?

Sì, forse anche quando ti succede qualcosa di brutto. Entrambi i miei nonni se ne sono andati troppo presto, a causa di una brutta malattia.

“Alessandro, il tempo vola via. Segui il tuo cuore, le tue passioni”

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Il Signore degli anelli di Tolkien, uno dei libri più avvincenti che abbia mai letto!

CALCIO, AMORE E FANTASIA

Il pallone era la mia vita e devo dire che me la cavavo bene.

Avevo quasi l’impressione che potesse diventare la mia professione, poi un infortunio grave, di quelli che quando il dottore che hai davanti ti parla tu non senti il rumore della voce, ma quello dei sogni infranti.

L’operazione e la conseguente degenza in ospedale furono l’occasione per leggere uno dei più grandi (in tutti i sensi) libri di avventura mai scritti: “Il signore degli anelli” di Tolkien.

Quel tomo, che faticavo a tenere in mano, rese quei giorni di immobilità un viaggio incredibile verso mondi irreali, ma che piano piano cominciai a sentire quasi familiari.

Dopo la fisioterapia, mi buttai nell’amore e sulle poesie di Pablo Neruda, seguendo la vocina interiore e fregandomene delle distanze e cominciai a viaggiare per davvero.

In bus, in scooter e poi in macchina: chilometri e chilometri sull’Adriatica, che era diventata quasi una monorotaia per me.

Poi, come spesso accade, ti accorgi che le cose più belle ce le hai sempre vicine al cuore, più di quanto tu possa pensare.

Conosco Chiara, ci innamoriamo, vinciamo i Mondiali di Francia e scappiamo a Parigi per festeggiare sotto la Tour Eiffel, in barba ai galletti. Il nostro primo viaggio insieme e anche quello che ci ha cambiato la vita.

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Noi due, sempre in viaggio, sempre insieme!

DUMAS: UN AMORE A PRIMA LETTURA

La vacanza transalpina fu fonte di ispirazione, tant’è che su consiglio di un amico iniziai a leggere un libro di Dumas: “Il Conte di Montecristo”.

Quel libro fu una folgorazione, mi innamorai dalle prime righe del personaggio di Edmond Dantes: forte, coraggioso, leale. Sfortunato, perseguitato, ma poi determinato, implacabile, letale per i suoi nemici.

Divorai letteralmente il capolavoro di Dumas e poi non ne potei più fare a meno: lessi tutta la trilogia dei Moschettieri, viaggiando tra la Francia e l’Inghilterra, dagli intrighi di Versailles alle paludi di Londra, in sella ad un cavallo e a bordo di una scialuppa.

I miei compagni di viaggio erano quei valorosi, baldanzosi, ubriaconi e gentiluomini col baffo e la spada sguainata, e niente e nessuno ci poteva fermare.

Quel periodo della mia vita di lettore lo ricordo come uno dei più belli di sempre e sinceramente, quando hai tra le mani qualcosa di così coinvolgente, vorresti che non finisse mai.

 

LEGGERE PRIMA E DOPO UN VIAGGIO

Con l’età cambiano anche le abitudini: succede anche con i libri che decidiamo di mettere sul comodino.

Mi sono accorto che negli ultimi anni scelgo i libri in base al viaggio che ho in mente di fare, o dal quale sono appena rientrato.

Leggere le poesie di Federico Garcia Lorca prima di partire per l’Andalusia (e portarle con me, come un libro di incantesimi nello zaino), è stato un modo per avvicinarmi a quella terra arida, ma empia di emozioni.

Viaggiare con William Finnegan sulle spiagge di tutto il mondo, alla ricerca dell’onda perfetta in “Giorni selvaggi”, mi ha riportato indietro nel tempo, tra le dune di sabbia e le acque oceaniche dell’Algarve, patria dei surfisti.

Leggendo le biografie di alcuni grandi personaggi dello sport ho scoperto che, per tutti loro, viaggiare è stato fonte di ispirazione.

Questa estate, durante il nostro on the road in Basilicata, avevo con me il memoir di Philip Knight, colui che dal nulla ha creato un colosso come la Nike.

Sapete come è iniziato tutto, qual’è stata la molla che ha reso possibile un’avventura imprenditoriale (perché di questo si tratta, credetemi) di successo come la sua?

Un viaggio intorno al mondo, da spirito libero.

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Sulle strade di San Francisco!

Qualunque sia la nostra destinazione, la nostra ambizione, la via che stiamo cercando, leggere sarà sempre un modo per viaggiare.

Per me è stato l’inizio di tutto, l’ispirazione per quello che è venuto dopo: l’emozione di girare una pagina e vedere quello che succede dopo è la stessa che si prova arrivando sull’orlo del precipizio nel Grand Canyon per poi guardare l’abisso.

Quando un panorama, un tramonto o il mare infinito si aprono davanti a me, non posso fare a meno di pensare che senza quello spirito d’avventura cresciuto poco a poco in un ragazzo di campagna tanti anni fa, probabilmente non avrei vissuto quel momento.

Sì, leggere è il principio del viaggiare: non so se sia stata intuizione, fortuna o semplicemente casualità, ma so per certo che mi ha reso una persona curiosa, con un’insaziabile voglia di scoprire.

 

Soltanto colui che provò le più grandi sventure è atto a godere le più grandi felicità. Vivete dunque e siate felici, figli diletti del mio cuore, e non dimenticate mai che, fino al giorno in cui Dio si degnerà di svelare all’uomo i segreti dell’avvenire, tutta la più alta sapienza d’un uomo consisterà in queste due parole: “Attendere e sperare”. Il vostro amico. (Edmond Dantès – Conte di Montecristo)

QUALI SONO I VOSTRI LIBRI DEL CUORE? Vi aspettiamo nei commenti!

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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19 commenti su “Perché leggere è il principio del viaggiare”

  1. Mammamia che bel pezzo che hai scritto Alessandro! Io credo che cominciare a viaggiare con la fantasia (grazie ai libri) ci accomuni tutti ma proprio tutti. Alzi la mano chi non è rimasto folgorato dalla suggestione di un racconto epico, romantico o fantastico che sia.
    Prima non c’era il web, non c’era Google Map e non c’era Wikipedia. Eravamo vittime dei nostri sogni, in preda al desiderio di vedere prima o poi con i nostri occhi luoghi leggendari come quelli de Il Milione. Poi c’è stata la tv e io ho cominciato a sognare grazie al mitico Ambrogio Fogar, poi i viaggi nella centoventisetteblu dei miei, le Frecce, le low cost ecc. Invidio tantissimo i viaggiatori di domani perché loro voleranno da Cape Canaveral! 😉
    Comprendo benissimo quello che dev’essere stato quell’incontro col medico, ho subito la stessa sorte solo che il mio era un problema superabilissimo…fu lo specialista ad essere troppo pesante condizionando anche i miei genitori. E addio carriera da amazzone. Però hai riflettuto sul fatto che se avessi intrapreso la carriera non avresti conosciuto Chiara e non avresti la tua vita di viaggiatore così come è adesso? Col senno di poi cosa avresti preferito?
    No vabbè è una domanda bastarda 😛
    E che dire dell’Odissea (quella originale però), era la mia fissa alle scuole medie tanto che ho sempre considerato Ulisse come il santo protettore di viaggiatori e travel blogger 😀 😀 😀
    Certo che le location descritte da Dumas e da tutti gli scrittori “in costume” come li chiamo io, vincono facile eh! Ascolta ma perché non organizzi un viaggio monografico sui luoghi di Dumas? Sai che figata?
    E quindi ho capito bene? Sul comodino hai il libro che rappresenta il prossimo viaggio? Itaca??! 😉
    PS: hai detto che ti piace leggere? E tiè leggiti sto pippone hahahahahaha 😛

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    • E tu scrivili sempre, Dani, questi pipponi, che io ti leggo sempre volentieri! 😉
      Grazie davvero di cuore, sono contento ti sia piaciuto l’articolo! So bene che anche tu hai avuto a che fare con sogni infranti e puoi capire come ci si sente: poi è vero, ad un certo punto si diventa fatalisti e ci si convince che non tutti i mali vengano per nuocere, però chissà…sliding doors! (che suona un po’ come “sim sala bim!” ahahaha)
      Ma poi che ricordi che hai tirato fuori: Ambrogio Fogar e Jonathan Dimensione Avventura, programma FAN-TA-STI-CO, che ci ha ispirato non poco…pazzesco! Come la tua 127 blu, la Giulietta rossa dei miei, e tutte quelle gite fuori porta dove in macchina ti mettevi a cantare che tanto il sottofondo del vento che entrava dal finestrino semiaperto ti dava quel non so che di privacy…ahahaha lacrime, davvero.
      L’idea del viaggio sui luoghi di Dumas è favolosa invece…mi domando come mai non ci abbia mai pensato prima! Sei proprio geniale Dani, a volte mi fai rimanere senza parole! Ora mi metto sotto per realizzare questa idea: la zona di La Rochelle, tra Bordeaux e Nantes, dev’essere spettacolare. Mi vedo già là, ad assaggiare un ottimo bicchiere di vino rosso brindando ai moschettieri! E alla tua bellissima idea, s’intende!
      Sul comodino, sì, c’è il libro che mi accompagnerà fino al prossimo grande viaggio (si spera, perché non è ancora certo): “In Asia” di Tiziano Terzani. Splendido libro, regalo di mia mamma, ovvero colei che mi ha dato in dote la sensibilità e l’amore per l’arte.
      Buonanotte Dani, e grazie ancora! 🙂

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  2. Mi ci ritrovo molto in quello che scrivi, soprattutto sulle letture di Topolino e affini (quante cose ho imparato con quei fumetti da ragazzetto) e poi Il Signore degli Anelli! Ancora ricordo le veglie fino alle 5 del mattino con pane, cioccolata e Tolkien, senza riuscire a smettere di leggere .

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    • Ciao Aelfread, anche tu nottambulo con Tolkien?? Io ricordo che in certi momenti quasi arrivavo alle lacrime, pur di non mollare l’osso: il Signore degli Anelli si era impossessato anche delle nostre anime evidentemente! 🙂
      E su Topolino, non posso che essere d’accordo con te: quei fumetti ci hanno insegnato davvero tanto, più di quello che possiamo pensare. Come i cartoni animati dell’epoca: se li rivedo oggi, mi accorgo che dietro quelle storie apparentemente solo per bambini, c’erano davvero tanti messaggi, tanti riferimenti alla società.
      Buonanotte e grazie per essere passato di qua! 😉

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  3. Penso che questo sia uno degli articoli più belli che tu abbia scritto. Per me leggere è come respirare, non potrei farne a meno. Luoghi lontani, storie sconosciute, ma anche riflessioni o semplici racconti in cui rispecchiarsi. Il Topolino da piccola era un must, poi sono arrivati i libri veri e propri, che mi hanno fatto sognare ad occhi aperti. E tranne horror e polizieschi oggi leggo praticamente di tutto, pagina dopo pagina mi lascio trasportare. Ed è bellissimo prepararsi ad un viaggio leggendo non solo le guide, ma anche romanzi che si snodano tra le città e i paesaggi. È come viaggiare ancor prima di partire!

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    • Wow, che dire: grazie davvero Silvia, sono felice che ti sia piaciuto così tanto! 🙂
      Come te io trovo tante emozioni tra le pagine dei libri: sono aria fresca quando mi sento triste, sono ispirazione quando la mia mente è ben predisposta, sono un teletrasporto quando non vorrei essere dove mi trovo. Sono tante cose e restituiscono così tanto che non saprei proprio a cosa paragonarli! 😉
      A proposito di romanzi che si snodano tra città, hai qualcosa da consigliarmi su Bangkok? Appena finisco Terzani vorrei dedicarmi a lei. Grazie ancora, e buona serata! 😉

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  4. La scoperta della pagina successiva equivale a quella di un luogo nuovo che amerai o odierai alla follia. Hai proprio ragione e, per dirla tutta, a Paperopoli c’ero anch’io. Poi sono partita con Jules Verne e non mi sono fermata più. Un consiglio: il libro di Terzani leggilo fino alla fine…scopri i suoi luoghi. Spero ti cambino per la vita, come è successo a me. Complimenti per il post

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    • Grazie mille Benedetta! 🙂
      Seguirò sicuramente il tuo consiglio, anche perché Terzani mi sta catturando completamente e quando è così non mollo la preda facilmente! ehehhe
      Un libro che invece ho ancora lì, appoggiato sulla libreria in cerca di attenzioni, per così dire, è l’Ulisse di Joyce: la sua scrittura è una “legnata” continua sulle mani mentre ti stai rilassando, è come un’onda che arriva all’improvviso quando stai cercando di prendere il sole…non riesco a digerirla! Vabbè, questa è un’altra storia…torniamo a Paperopoli stasera, che la vita è già dura di suo per complicarcela. O no? 😉
      Un abbraccio e buona serata!

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  5. Quanti ricordi mi hai fatto affiorare… di nascosto sottraevo Tex e Diabolik ai cugini più grandi e con loro viaggiavo con la fantasia tra panorami americani e avventure rocambolesche! Poi certo Topolino ma anche il Corriere dei Piccoli, il Libro della giungla, Il giro del mondo in 80 giorni, L’isola del tesoro e tutto ciò che potevo arraffare negli immediati dintorni: leggere era ed è una delle mie più grandi passioni!
    Però Tolkien no, proprio non ci sono riuscita: è lì sullo scaffale ma, cominciato, l’ho poi riposto… Sarà che non amo il genere fantasy. Ho adorato, invece, Terzani e Chatwin. Il mio sogno nel cassetto? Scriverlo io un libro di viaggi! 😉

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    • Ahaha Rosalia, allora oltre alla lettura ci accomuna anche il…furto dei libri dei più grandi! Io sgattaiolavo spesso in camera di mio nonno per prendere in prestito dalla sua libreria sia Tex che i Lanciostory…chissà se qualcuno se li ricorda! Mi piacevano un sacco, c’erano tante storie di vario genere…devo rispolverarli assolutamente!
      Ti auguro davvero di realizzare il tuo bellissimo sogno e sicuramente sarò uno dei tuoi lettori! Hai già in mente un’ambientazione o un personaggio? Anche io in passato ho iniziato a scrivere delle trame, ma poi per un motivo o per l’altro mi arenavo. Forse un giorno troverò l’ispirazione definitiva, ma sono quasi sicuro che sarà del genere fantasy! Mi leggerai lo stesso?? ;-P
      Un abbraccio e buona serata! 🙂

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  6. Alessandro, ma come è emozionante questo tuo post! Non potevi rendere meglio la sensazione che si prova girando una nuova pagina. È cominciato tutto con Topolino, amico fedele di noi bambini quando non esistevano tutti questi cellulari a farci perdere tempo. Leggere un libro è come un viaggio, sì ogni nuova pagina è come un nuovo passo nel mondo. E quanta emozione quando la lettura ed i viaggi si incontrano. Quando in un libro ritrovi le sensazioni che hai vissuto in un determinato luogo oppure quando, camminando, ti ritrovi nelle pagine di un libro letto. Anche io divoratrice di Tolkien!

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    • Mi piace davvero un sacco l’immagine della nuova pagina paragonata ad un nuovo passo nel mondo, mi ci ritrovo molto! Ed è vero: quando le emozioni che ti ha regalato un libro le ritrovi nella realtà è come sognare ad occhi aperti! Anche quando capita il contrario è bellissimo: per esempio avevo visitato la Chiesa di Saint Sulpice prima di leggere il “Codice Da Vinci” e mentre leggevo è stato come essere teletrasportato nel tempo! Fantastico!
      Grazie Simo per le tue parole, sono anche un po’ orgoglioso di aver reso onore alle emozioni che il leggere mi ha sempre trasmesso! Ti auguro una bellissima domenica! 😉

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  7. Sono cresciuto come te con Topolino, abbandonandolo poi a 14 anni quando ho scoperto Dylan Dog. Dopo 22 anni lo leggo ancora, nel frattempo ho aggiunto la collezione di Tex Willer qualche anno fa. Più che i personaggi mi affascinavano (specie per DYD) le location londinesi. Inutile dire che quando mi si è presentata l’occasione di Tex, l’Arizona e i suoi paesaggi sono una dose quotidiana di viaggio virtuale nel Grand Canyon. Ho capito che da grande volevo fare il viaggiatore quando ho preso in mano quello che è il mio libro preferito, libro immancabile in libreria x un amante dei viaggi: “un indovino mi disse” di Terzani. Un viaggio a piedi attraverso l’asia. Avrei voluto viaggiare sempre, come lui. Purtroppo non mi è possibile ma il viaggio è sempre al centro dei miei pensieri. Ho viaggiato con molti libri di Terzani e non (all’università leggevo 3-4 libri al mese). Complice l’avvento di internet, dei blog, dei social e dei figli, il tempo di lettura si è ridotto. Ciò non toglie che leggo volentieri articoli di blogger. Come il tuo. Bel pezzo Ale, complimenti. ?

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    • Ah, Dylan Dog! E’ stato anche lui mio compagno di viaggio, soprattutto durante le vacanze estive: strano cercare rifugio dal solleone delle giornata in spiaggia nelle atmosfere noir di Londra, no? 😉 Eppure anche in quel caso era un modo per entrare in un mondo tutto mio…anche per te era così?
      Terzani ho iniziato a leggerlo da poco, colpevolmente devo ammetterlo, e mi piace davvero tanto: ora mi sto dedicando a “In Asia” ed è un modo per prepararmi al viaggio che vorrei regalarmi per il mio quarantesimo compleanno! 😉
      Grazie ancora una volta per i bellissimi complimenti, ti auguro una buona domenica Luca! 🙂

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  8. Come mi rivedo nelle tue parole, e non solo da compagna lettrice accanita di Topolino e pazza per il calcio.
    Ammetto che non sono una da poesie, e che il Signore degli Anelli non sono riuscita a finirlo (anzi, forse non sono andata oltre le 50 pagine), ma è innegabile che lettura e viaggio vadano di pari passo e si influenzino.
    Ora ti faccio ridere: sai che ho convinto i miei ad andare a Praga (primo viaggio all’estero “consapevole”) dopo aver letto un’intervista su “Viola” dell’allora mio giocatore preferito che diceva che Firenze gliela ricordava? Ed io da innamorata di Firenze non potevo non testare coi miei occhi. A
    Anche questo enorme amore nato per la Scozia lo devo ai libri della Gabaldon (e alla serie tv ok, ma quella è un’altra storia). Bellissimo articolo, davvero splendido. Ne aspettiamo altri così, mi raccomando!
    Un abbraccio ad entrambi!!

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    • Senti Celeste, ma…non mi dire che il giocatore a cui ti riferisci risponde al nome di Liuboslav Kubik??!!!
      Perché era anche uno dei miei giocatori preferiti da piccolo: che robe faceva con il pallone?? Mitico!!! 🙂
      Hai fatto benissimo ad ascoltare quella “voce” interiore: Praga è una città meravigliosa, che non vedo l’ora di esplorare con Chiara. Io fortunatamente l’ho visitata in gita scolastica, ma vorrei rivederla con nuovi occhi dopo tutti i cambiamenti di questi ultimi 20 anni e passa!
      Non conosco invece la Gabaldon, faccio mea culpa: mi informerò. La Scozia mi manca e credo sia una destinazione in grado di farmi innamorare, da quello che ho potuto vedere al cinema e in tv.
      Ti ringrazio davvero di cuore e ti auguro una bellissima serata! 😉

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      • Purtroppo ero un po’ troppo piccina quando Kubik era alla Fiorentina, sono “saltata” a quello successivo, Tomas Repka 😀
        Tutta colpa sua!! Però Kubik l’ho conosciuto prima della festa per i 90 anni, Pavel s’è fatto una foto tra lui e Ujfalusi di cui va molto fiero 😀
        A Praga dovete proprio andarci con Chiara, è romanticissima. E se ci sei stato 20 anni fa, non la riconoscerai nemmeno.
        E in Scozia pure dovete andarci!! Un abbraccio!!

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  9. Mi trovo totalmente in linea con te! Leggo da quando ho imparato a leggere e i libri mi sono amici più delle persone (i non lettori troveranno triste questa frase, ma so che tu puoi capirmi). Della scuola non mi importava, ma appena tornavo a casa mi tuffavo in Piccole Donne o ne La Capanna dello Zio Tom (per citare due libri che ho amato da piccola). Sono poi passata ai domani russi e francesi e ad oggi posso dire che il mio libro referto sia Madame Bovary. Negli anni ho scoperto Fromm (lo adoro!), Terzani, Bill Bryson (il mio scrittore di viaggi preferito). Tanti sono i libri che ho nel cuore… E concordo con te: i viaggi nascono così ❤

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    • Eh, ti capisco benissimo Roberta: i libri sono compagni di viaggio quotidiano e anche se ci accompagnano per brevi periodi, quello che ci lasciano in dote rimane con noi per sempre! ?
      Fromm non lo conosco, mi informerò di sicuro, Bryson invece sì e recentemente mi è capitato di vedere il film “Una passeggiata nel bosco”, tratto dal suo romanzo! ?

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