Appassionati di trekking ed escursionismo, questa settimana torniamo sull’Appennino Bolognese e andiamo alla scoperta del sentiero delle sette cascate del Dardagna e del misterioso Santuario della Madonna dell’Acero.
Un’antica leggenda lega in modo indissolubile questi luoghi alla natura: quale miglior occasione allora per un’immersione nei colori dell’autunno e del tanto atteso foliage?
Pronti, trolley…via!

Come raggiungere le Cascate del Dardagna
Al confine tra l’Emilia e la Toscana e nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, il territorio del parco regionale del Corno alle Scale si estende per ben 5.000 ettari: un paradiso per gli escursionisti, di cui vi avevamo già parlato in occasione del nostro trekking al Lago Scaffaiolo.
Il punto di partenza per raggiungere le sette cascate del Dardagna e il Santuario della Madonna dell’Acero è il medesimo, ovvero il Lago del Cavone: si raggiunge facilmente in auto sia da Modena che da Bologna, ma anche con i mezzi pubblici partendo da Porretta Terme.
Salendo da Vidiciatico verso il Lago del Cavone ci si può fermare direttamente anche al santuario, partendo poi da lì alla volta delle cascate: questo però comporta un’impegnativa ascesa a piedi verso i salti superiori, che a nostro avviso sono i più spettacolari.

Il sentiero delle sette cascate del Dardagna
Il sentiero CAI 337 ha inizio dal parcheggio del Lago del Cavone, a quota 1.415 m. slm, e si sviluppa completamente in discesa all’interno di un bosco di faggi e conifere, che nei mesi autunnali offre uno spettacolo unico.
In corrispondenza della prima cascata, occorre seguire verso destra il sentiero CAI 333, che continua verso gli altri sei salti, uno più emozionante dell’altro.
Indossate scarpe da trekking e fate attenzione in caso di terreno bagnato, perché in questo caso può risultare insidioso. In generale, il percorso è adatto a tutti e non presenta difficoltà tecniche di rilievo, soprattutto nel tratto che collega il santuario alla prima cascata inferiore.
In corrispondenza di ogni cascata è presente un belvedere delimitato da staccionate, il posto giusto per scattare foto fantastiche in completa sicurezza.
Il salto più alto è di 30 metri e lascia letteralmente a bocca aperta, ma anche gli altri, di circa 15 metri l’uno, non sono da meno.
Seguendo il corso del torrente Dardagna si raggiunge infine l’ultima cascata, dove ci si può fermare per pranzo approfittando dell’area pic-nic, oppure continuare verso il Santuario della Madonna dell’Acero.







Il Santuario della Madonna dell’Acero al Corno alle Scale
Circondato da faggi, conifere e da un alone di misticismo dettato anche dalla presenza magnetica del grande albero che sembra proteggerlo, il Santuario della Madonna dell’Acero è uno dei principali punti di interesse dell’Appennino Bolognese.
In autunno questo luogo diventa un vero luogo di pellegrinaggio non soltanto dai fedeli, ma anche dagli appassionati del foliage: le foglie dei faggi si colorano di un giallo-arancio brillante e sono resistenti al vento, mentre gli aceri sfoggiano un rosso intenso.
Un’antica leggenda narra che due pastorelli furono sorpresi da un’inaspettata nevicata estiva e, riparandosi sotto il maestoso acero davanti al santuario, assistettero all’apparizione della Madonna.
Alla visione seguì anche un miracolo: uno dei due pastorelli era sordomuto e dopo l’apparizione guarì completamente. L’acero venne così consacrato alla Madonna e nel 1500 si sviluppò il culto, coinvolgendo le popolazioni che abitavano le montagne circostanti.
Ancora oggi è possibile ammirare l’immagine della Madonna dell’Acero all’interno del santuario, un edificio di grande fascino completato verso la fine del 1600 e che si può visitare tutti i giorni da maggio a settembre (dalle 9 alle 19), mentre in autunno e inverno soltanto la domenica, in occasione delle funzioni religiose.
Nelle immediate vicinanze del santuario si trova l’hotel ristorante dell’Acero, il posto giusto dove concludere la nostra gita assaggiando le specialità tipiche dell’appennino: crescentine e gnocco fritto con salumi vari, tortelloni e tagliatelle ai funghi e la selvaggina.


Escursione alle Cascate del Dardagna e al Santuario della Madonna dell’Acero: info utili
Dove: Lizzano in Belvedere, Lago del Cavone (BO)
Quando: dalla tarda primavera alla fine dell’autunno
Lunghezza del percorso: sola andata da Lago del Cavone al santuario: 4,2 km (ritorno in autobus); percorso completo ad anello: 7,5 km (ritorno lungo strada provinciale del Cavone)
Tempo complessivo: sola andata: 2 ore e 30 minuti circa; percorso completo: 4 ore e 30 minuti.
Dislivello positivo: +345 m
Difficoltà: primo tratto dal parcheggio del Lago del Cavone fino alla terza cascata di media difficoltà, anche se in discesa. Il tratto che collega il santuario alla prima cascata inferiore è semplice e alla portata di tutti.
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