ciclabile val venosta

In bici lungo la ciclabile della Val Venosta

L’Alto Adige è un’ottima scelta per gli amanti delle due ruote, per questo oggi voglio parlarti della nostra esperienza in bici lungo la ciclabile della Val Venosta, fino a raggiungere il Lago di Resia.

Se hai in mente un weekend attivo e all’aria aperta, continua a leggere: sono sicuro che questa proposta di viaggio saprà ispirare la tua prossima partenza.

Pronti, trolley…via!

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Il campanile di Curon, tappa della nostra giornata in bici lungo la ciclabile della Val Venosta

La ciclabile della Val Venosta

Oltre 82 chilometri di percorso, di cui almeno il 95% su asfalto, che si sviluppa da Merano fino al confine con l’Austria, attraverso meleti, vigneti, castelli e borghi tra i più belli d’Italia.

La ciclabile della Val Venosta è adatta a tutti, dagli atleti più allenati ai semplici turisti che cercano un’immersione completa nella natura in sella ad una bicicletta.

Si può partire da Merano e affrontare la costante salita fino al Lago di Resia, magari sfruttando la pedalata assistita di una e-bike, oppure percorrere la ciclabile in discesa, partendo da Malles e rientrando con il bike-shuttle della Val Venosta, il servizio di trasporto biciclette disponibile da aprile fino alla fine di ottobre.

Anche il treno può essere un alleato nell’organizzazione del fine settimana: il sabato e la domenica si può usufruire del trasporto biciclette su vagone riservato sulla tratta Merano – Malles.

Consultando il sito web dell’ente del turismo dell’Alto Adige si possono reperire tutte le informazioni sulle diverse tappe della ciclabile della Val Venosta.

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In e-bike lungo la ciclabile della Val Venosta

La nostra esperienza in e-bike da Prato allo Stelvio al Lago di Resia

La nostra esperienza in bici lungo la ciclabile della Val Venosta ha avuto inizio da Spondigna, piccolo centro a poca distanza da Prato allo Stelvio.

Qui abbiamo noleggiato una e-bike per tutta la giornata (al costo di 45 euro da Papin Sport), partendo poi alla volta del Lago di Resia, celebre anche per la presenza del campanile sommerso di Curon vecchio.

Recentemente questa meravigliosa zona di confine è apparsa in una serie tv horror di Netflix, evento che ha contribuito ad attirare turisti da tutto il mondo.

Percorrere la ciclabile della Val Venosta in bicicletta ci ha permesso di apprezzare ancora di più gli splendidi paesaggi che circondano il corso del fiume Adige, seguendo in buona parte quello che era l’antico percorso della via romana Claudia Augusta.

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Il paesaggio di Prato allo Stelvio dalla ciclabile della Val Venosta

In bici lungo la ciclabile della Val Venosta: i borghi da non perdere

Sul tracciato della ciclabile della Val Venosta si trovano alcuni borghi tutti da scoprire: uno su tutti Glorenza, piccolo gioiello medievale nel circuito dei borghi più belli d’Italia.

All’interno delle mura perfettamente conservate, un’atmosfera unica accoglie il turista, a cominciare dalla Stadtplatz. 

Vi si arriva superando prima il pittoresco ponte in legno sull’Adige e successivamente la Torre di Tubre, all’interno della quale si trova una mostra permanente dell’artista Paul Flora, nativo di Glorenza.

Prima tappa della nostra giornata in bici sulla ciclabile della Val Venosta, Glorenza ci ha conquistato con la sua semplice ma straordinaria eleganza, la suggestiva Via dei Portici che da sempre è sede di uno dei mercati più importanti dell’Alto Adige, il vecchio mulino ristrutturato, la Chiesa di Nostra Signora (Frauenkirche) e il panorama dai camminamenti, che si estende verso le cime dello Stelvio.

Seguendo la ciclabile si arriva poi a Malles, importante centro dell’Alto Adige, con un bel centro storico e alcune chiese da ammirare: su tutte l’antica Chiesa di San Benedetto, che presenta alcuni affreschi carolingi al suo interno.

Arrivando da Glorenza è impossibile non notare il campanile rosso della Chiesa di Santa Maria Assunta, mentre nelle vicinanze cattura lo sguardo la torre circolare medievale del Castello Frohlichsburg.

ponte di glorenza
Il ponte sull’Adige di Glorenza
glorenza cosa vedere
La piazza principale di Glorenza
bunker malles
Un bunker poco prima del borgo di Malles

Il Lago di San Valentino alla Muta

Superato Burgusio, la ciclabile della Val Venosta prosegue verso nord affiancandosi al corso dell’Adige, attraverso verdi pascoli e zone boscose, fino ad incontrare il Lago di San Valentino alla Muta.

Merita una sosta per una piccola escursione a piedi alla scoperta del biotopo sulla sponda sud-occidentale: si cammina su passerelle di legno e si possono avvistare folaghe, svassi e famiglie di cigni.

Il giro completo è di circa 3 chilometri ed è una delle attività preferite dagli escursionisti in zona.

biotopo lago san valentino alla muta
Il biotopo del Lago di San Valentino alla Muta
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Tratto in discesa lungo la riva occidentale del Lago di San Valentino alla Muta
lago san valentino alla muta
Il Lago di San Valentino alla Muta

Sulla ciclabile della Val Venosta fino al Lago di Resia

Risaliamo in sella alla nostra e-bike, superiamo l’abitato di San Valentino alla Muta e finalmente eccoci sulle rive del Lago di Resia, a 1.500 metri d’altitudine.

Le e-bike non ci hanno fatto sentire minimamente la fatica durante tutto il tragitto in salita fino a qui.

La nostra destinazione è il campanile sommerso della vecchia Curon, le cui abitazioni originarie si trovano sotto 22 metri d’acqua.

Come accaduto al Lago di Vernago, anche qui, dopo la Seconda Guerra Mondiale, si decise di realizzare una grande diga per alimentare una centrale idroelettrica, costringendo gli abitanti di Curon ad abbandonare ogni cosa e ricostruirsi una casa e una vita più a monte.

Ciò che resta visibile dell’antica Curon è il campanile della chiesa, circondato dalle vette alpine al confine con l’Austria: un paesaggio di incredibile bellezza, uno dei luoghi più visitati di tutto l’Alto Adige.

L’esteso e curatissimo parco che si estende fino a Resia è il posto giusto per una pausa pranzo panoramica e rigenerante: approfittiamo di una delle tante panchine sulle rive del Lago di Resia per goderci i nostri panini.

lago di resia
I colori del Lago di Resia in autunno
ciclabile val venosta
Il Lago di Resia, tappa della ciclabile della Val Venosta
campanile di curon
Il campanile sommerso di Curon

Il ritorno a Prato allo Stelvio

Il viaggio di ritorno in e-bike verso Prato allo Stelvio è pressoché tutto in discesa: dopo aver percorso la sponda orientale del Lago di Resia all’andata, decidiamo di tornare sfruttando la ciclabile sul lato opposto, sempre asfaltata e molto panoramica.

A Resia, i più allenati possono continuare verso nord e il passo al confine con l’Austria, mentre noi superiamo la cabinovia degli impianti sciistici di Belpiano – Malga San Valentino e sfrecciamo in discesa verso valle.

Dal Lago di San Valentino alla Muta fino a Prato allo Stelvio il percorso sarà lo stesso dell’andata: percorrerlo nel senso opposto ci da l’opportunità di apprezzare nuovi dettagli, rendendo la giornata in bicicletta indimenticabile.

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Sulla strada del ritorno lungo la ciclabile della Val Venosta

In bici lungo la ciclabile della Val Venosta: info utili

Dove: da Prato allo Stelvio a Resia, nella Provincia autonoma di Bolzano

Quando: dalla tarda primavera alla fine dell’autunno

Lunghezza del percorso: 60 km circa (andata e ritorno su stesso percorso)

Tempo complessivo: 8 ore

Dislivello positivo: +780 m

Difficoltà: semplice in e-bike, impegnativo con bicicletta muscolare. Lungo il percorso ci sono diversi punti per l’approvvigionamento di acqua e cibo.

Visualizza la traccia su Komoot

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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