C’erano una volta due ragazzi, il loro amore appena sbocciato, la paura e i timori del primo viaggio insieme e la Ville Lumiere nell’estate dei Mondiali del 2006.
Quando i nostri amici di Lemurinviaggio ci hanno chiesto di partecipare al tagpost ideato da Marco Lovisolo, dal titolo “Il viaggio che mi ha cambiato la vita”, è bastato uno sguardo tra di noi perché la risposta si esternasse all’unisono: Parigi!
La nostra prima vacanza insieme, la nostra prima fuga romantica, nella città degli innamorati per eccellenza!
Era l’estate del 2006, i Mondiali di Germania si erano appena conclusi con la nostra vittoria in finale proprio contro i francesi e noi, emozionati e impacciati, camminavamo mano nella mano lungo il Viale dei Campi Elisi.
DUE CUORI E…UN PROGRAMMA?
Insomma, c’eravamo noi, innamorati più che mai, la sensazione di libertà e di avventura che accompagnava la nostra fuga all’estero e una città meravigliosa, capace di stupire sotto ogni punto di vista.
C’erano tutti gli ingredienti per una vacanza indimenticabile, senza nuvole e pensieri, ma fino a quel momento non avevamo ancora affrontato un punto fondamentale: il programma di viaggio.
Dovete sapere che, di noi due, il più delle volte sono io (Ale) a curare questo aspetto.
Per Parigi avevo passato intere giornate a studiare il nostro programma giorno per giorno, in modo tale da ottimizzare i tempi e inserendo in una settimana tutto quello che si poteva vedere.
Kiki si era fidata ciecamente: sapeva benissimo che mi divertivo un mondo in questa attività e non aveva posto nessun tipo di veto.
Ah l’amour! Non sapeva cosa l’aspettava, ma se ne sarebbe accorta presto!

PARIS MUSEUM PASS (O ANCHE LA VERSIONE DI ALE)
Sono un vero appassionato di musei d’arte, architettura, scultura e Parigi, ragazzi, è un concentrato di tutto quello che piace a me: siete d’accordo?
Così dal primo giorno, dopo esserci muniti della Paris Museum Pass, è iniziato il nostro tour, una vera e propria escalation artistica: Museo Picasso, Museo Rodin, D’Orsay, Centre Pompidou, Les Invalides, il Louvre.
Sì, ovviamente anche la Tour Eiffel, fino in cima: che meraviglia da lassù, anche se salire l’ultima rampa di scale era stata una faticaccia!
Ero in trance “agonistica” e, dopo essermi perfino commosso davanti alla Gioconda (sindrome di Stendhal?Chissà…) volevo concludere in bellezza con la Città della Scienza!
Erano passati quattro dei nostri sette giorni e mi sembravano volati via: quante meraviglie, quanta bellezza.
Anche se Parigi era un forno, il caldo afoso di quel luglio sembrava non pesarmi più di tanto. Continuavamo a marciare senza sosta da un museo all’altro, senza accusare la fatica, poi un tardo pomeriggio, alle porte del Jardin du Luxemburg…
RUN BABY RUN (O ANCHE LA VERSIONE DI KIKI)
Ragazzi è stato un vero incubo!! Il secondo giorno volevo tornare a casa..ho detto tutto!
Pensavo: ma con chi mi sono messa?!
Mi sentivo una pallina sballottata da un museo all’altro..ok l’arte mi piace ma non sono proprio un’esperta!
Ricordo ancora l’orrenda foto tessera con la mia faccia ancora ignara di tutto, appiccicata sulla Museum Pass.
Io che pensavo che Parigi fosse la città più romantica del mondo..Non avevo capito niente! Mi ero completamente affidata ad Ale, mi sono detta:” finalmente un uomo che prende in mano la situazione!” Povera me..musei, musei musei: non ne potevo più!
Ci conoscevamo ancora poco, non volevo fare la figura della bifolca, lamentandomi di tutta quella cultura!
Faceva caldo, caldissimo..Ricordo che una volta arrivata all’ultima rampa di scale della Tour Eiffel ansimante e sudata ho candidamente esclamato : “Ma come fanno a dire che Parigi è la città degli innamorati?!” Ale voleva uccidermi, un po’ come io volevo uccidere lui d’altra parte.
Voi non avete idea di quanto mi ha fatto girare, con tanto di guida alla mano, leggendomi tutta la storia per ogni attrazione. Mi ero per caso messa con Furio?!
Ad un certo punto se volevo sopravvivere dovevo per forza venire allo scoperto: eravamo appena usciti dai Jardin du Luxemburg e…
PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA!
“Basta! Non ne posso più!!!”
Kiki alla fine era scoppiata. Si era trattenuta fino a quel momento, ma alla fine aveva ceduto: non era disposta a fare un altro centimetro all’interno di un museo!
Io figuratevi, ero proprio ignaro di questo malessere, non mi ero accorto proprio di nulla.
Così, dopo lo stupore iniziale (vi giuro che vorrei rivedere la mia espressione mentre Kiki si sfogava!), abbiamo cercato di calmarci entrambi.
E abbiamo fatto un patto che ha cambiato per sempre la nostra vita di viaggiatori, ma anche di coppia.
Perché poteva finire davvero tutto lì, in quella prima vacanza insieme!
Il “Patto di Parigi” include tante cose che non staremo qui a spiegarvi, ma possiamo dirvi che dopo 12 anni siamo ancora qui, i viaggi sono la nostra passione e non potremmo mai viaggiare uno senza l’altro!
Love love love!
ADESSO TOCCA A VOI!
Questa è la nostra storia, ma ora siamo curiosi di conoscere il viaggio che ha cambiato la vita di alcuni nostri amici:
- Claudia e Mattia di 2 CUORI IN VIAGGIO
- Simona di LA SIMO IN VIAGGIO
- Fiammetta e Leonardo di TIPS4TRIPS
Mentre a voi che avete letto fino a qui, chiediamo: siete mai scesi a compromessi per amore? In quale occasione?
P.S.: Pss…sono Ale..volevo dirvi che alla fine alla Città della Scienza ci siamo andati: eravamo talmente cotti che ci siamo addormentati durante la proiezione di un film all’interno della Geode…au revoir Paris! 🙂
14 commenti su “Il viaggio che ci ha cambiato la vita”
Ale Ammetto che questo post mi ha fatto un sacco ridere!Mi immagino esattamente la faccia di chi Kiki in quel momento e un po’ anche la capisco! Per fortuna l’organizzatrice della coppia sono io quindi queste cose non mi possono succedere. Anzi no a volte succedono perché sono masochista e mi faccio dei tour pazzeschi da sola e poi mi insulto da sola! Ale non avercela con me ma la cosa che realmente mi ha fatto più ridere di questo articolo è il tuo look della foto???
Non ti preoccupare Claudia, ti capisco benissimo: anche io nel rivedermi mi sono divertito un sacco! ?
Così come ci siamo messi a ridere nel ricordare quella vacanza! ?
Grazie ragazzi, siamo contenti che il post vi sia piaciuto, ora siamo curiosissimi di conoscere la vostra esperienza! ?
Un abbraccio grande!
Racconto divertentissimo, e l’idea di raccontare i due punti di vista è davvero bella! Mi tocca schierarmi dalla parte della povera Kiki che si è dovuta trascinare da un museo all’altro sotto un caldo infernale! Va bene la cultura ma quando è troppo è troppo 😉
L’immagine di Ale come Furio mi ha fatto morire ?
Eh Silvia hai ragione, quando è troppo è troppo! Bisogna però considerare che fuori c’erano 40 gradi mentre nei musei l’aria condizionata… ? ? ?
Scherzi a parte, a distanza di tempo ricordo quei primi giorni a Parigi come un vero tour de force, ammetto di aver esagerato! ?
L’Academy mi ha consegnato per molti anni di fila l’ambitissimo “Stressamarito Awards” ed è ormai giunta ora che io abdichi in favore del coniuge della povera Magda, alla quale va tutta la mia solidarietà…e soprattutto la solidarietà di Orso 😉
Post spassosissimo ragazzi, anche io adoro spesso raccontarci in versione Sandra e Raimondo (e Raimondo ovviamente sono io) 😀
Ps: altri tempi, altri capelli, altri fotografi al vostro servizio…il vostro attuale tuttofare non vi avrebbe mai tagliato le gambe in quel modo vero? 😛
No, verissimo: il nostro buon tuttofare infatti era inorridito nel veder tutte quelle foto scattate senza cognizione di causa, voleva quasi impedirci di pubblicarle! ahahaha
Che ci vuoi fare Orsa, eravamo ccccciovani, pischelli senza pensieri (e senza macchina fotografica degna di tale nome! 🙂 ) in giro per il mondo! E con noi c’era l’amata guida della Lonely Planet che Kiki in quell’occasione avrebbe dato alle fiamme senza indugio!!
Comunque è stato bello raccontare questa esperienza insieme: credo lo rifaremo, ci siamo divertiti a leggere uno la versione dell’altro prima di pubblicare l’articolo! 😉
Grazie mille Dani, buon fine settimana!
Bello questo racconto da due diverse prospettive! direi che qua e là ho avuto dei flash che mi hanno davvero portata ad immedesimarmi in Kiki, solo che lei è stata più brava perchè ha avuto il coraggio di dirti tutto! A volte bisogna farlo.
Mi avete fatto davvero ridere!
Grazie Simo, anche noi ci siamo messi a ridere quando abbiamo letto le nostre versioni scritte in gran segreto prima di pubblicare l’articolo! ahahaha
Col senno di poi posso dire che Kiki ha fatto benissimo a mettere le cose in chiaro da (quasi) subito: come ho scritto anche nell’articolo “patti chiari, amicizia lunga” è una filosofia che uso anche nella vita di tutti i giorni. Spesso ci si fa dei nemici ad essere sinceri, ma credo che alla lunga paghi.
Buon fine settimana!!!
Finalmente ce l’ho fatta a leggere questo post che mi aveva incuriosito già dai vostri tweet… che ridere!!!
Io mi rivedo moooolto in Ale a dire la verità, anche se non sono una così grande appassionata di musei; il resto devo vederlo tutto e a ritmi forsennati, e solo quando vedo Pavel con la faccia esasperata capisco che è l’ora di darmi una regolata… credo che a Siviglia mi avrebbe ucciso. È questo il nostro tacito compromesso: io organizzo e faccio finchè vedo che lui regge; se ci tengo particolarmente, spingo un po’, altrimenti mollo e gliela do vinta!
Questi post a 4 mani dovrebbero esserci più spesso però 😉
Grande Celeste, sono contento di avere un appoggio dal mondo femminile! 😉
Così come mi fa piacere che ti sia piaciuto il nostro post a quattro mani: devo ammettere che ha divertito anche noi e credo lo riproporremo più spesso! 😉
In quanto ai ritmi di viaggio, come dobbiamo fare? Ci sono talmente tante cose da vedere, che è impossibile organizzare i viaggi in modo diverso, no? ahahaha per fortuna che Pavel e Kiki ci vogliono bene! 😉
Un abbraccio!
Amici! Il nostro commento si era perso nel web… a volte quando usa il cellulare come mezzo di trasporto succede! Grazie per la nomination, ci stiamo lavorando proprio adesso! 😉 e questo articolo, come abbiamo avuto occasione di dirvi altrove, ci è piaciuto tantissimo… Scusaci Kiki se ci siamo fatti delle grasse risate a tuo discapito!!!
Grazie mille ragazzi, adesso siamo davvero curiosi di scoprire il vostro viaggio della svolta! ?
Per Kiki non c’è problema: anche a lei scappa da ridere quando ripensa alla sua “prima Parigi”… ?
A presto e un abbraccio grande! ?
Mi ci rivedo un po’ anch’io in quei primi viaggi in cui, affamati di mondo, si correva come pazzi per vedere tutto…ma proprio tutto. Poi si sceglie e si capisce cosa si vuole dal viaggio, avete ragione. Ma quanto siete carini nella foto parigina!!!!
Grazie Benedetta! 🙂
E’ passato un bel po’ di tempo da quell’avventura parigina, ma ripensarci ci diverte sempre!
Un caro saluto, grazie per essere passata! 😉