Dall’azzurro dell’Adriatico alle verdi onde dei filari di vite sulle colline il passo è breve e tutto appare in costante movimento.
Il sole splende sui borghi più belli d’Italia in provincia di Ascoli, sui campi di grano e tra i papaveri rossi nei prati: diamo inizio a questa nuova fuga romantica, ancora una volta nelle nostre amate Marche.
Pronti, trolley…via!

Il nostro itinerario tra i borghi più belli d’Italia in Provincia di Ascoli
Il nostro fine settimana nelle Marche ha inizio sulla costa adriatica, alla scoperta di Grottammare: non solo spiagge, ma anche un borgo antico arroccato sulla collina che si affaccia sul mare, in cui la vita scorre lenta.
Ci sposteremo poi nell’entroterra, a venti minuti di curve dall’Adriatico, per raggiungere Montefiore dell’Aso, piccolo ma immenso scrigno della meraviglia Picena.
Infine, arriveremo nell’incantevole Offida, dove tra le vie del centro storico risuona l’incedere dei fuselli, mossi dalle sapienti mani delle merlettaie, e i calici si riempiono del nettare di Bacco nelle sale dell’Enoteca Regionale delle Marche.
Una fuga romantica perfetta!

Cosa vedere nel Paese Alto di Grottammare
Grottammare è senza dubbio il borgo di mare più affascinante delle Marche: ha un lungomare vivace ed elegante e un centro storico medievale che è stato oggetto di un importante recupero architettonico verso la metà degli anni Ottanta.
Il risultato è stato eccezionale: Grottammare è stato votato tra i primi cinque borghi più belli d’Italia nell’edizione del 2021 del Borgo dei Borghi, la trasmissione di Rai 3 che ogni anno celebra le eccellenze storiche, culturali e paesaggistiche italiane.
La nostra passeggiata inizia proprio nel Paese Alto di Grottammare, sulla collina che domina l’Adriatico: il belvedere di Largo Porta Maggiore offre il primo panorama sulla costa e sugli alberi d’Arancio Biondo del Piceno, una varietà autoctono che è divenuta il simbolo di Grottammare.
Poco più avanti, Piazza Felice Peretti, dedicata a colui che divenne Papa Sisto V, ci offre uno scorcio di rara bellezza: qui si affacciano le sale del Municipio, il Teatro dell’Arancio e la Chiesa di San Giovanni Battista. All’interno di quest’ultima è custodito il Museo Sistino, con importanti opere di Crivelli, Pagani e Ricci.
Ciò che attrae lo sguardo più di ogni altra cosa è il blu intenso che si sprigiona oltre gli archi delle logge del teatro, un vero e proprio abbraccio tra il borgo e il mare.
Di questo legame indissolubile ne è testimone anche Giacomo Pomili, detto “il Tarpato”, artista visionario e maestro del surrealismo, nato e cresciuto nel borgo marchigiano.
Nel suo museo si possono ammirare le sue opere e imparare di più su questo grande personaggio, che si firmava “il Tarpato” perché si sentiva inserito in una realtà che non gli apparteneva. Colpito da una grave malattia ai polmoni e spesso considerato un pazzo, alla pari del grande Antonio Ligabue, la sua arte si sprigionava su qualsiasi superficie potesse essergli d’aiuto: dai tessuti alle mura domestiche.
La nostra passeggiata continua verso il Torrione della Battaglia, eretto dopo un assalto ad opera dei pirati montenegrini di Dulcigno al castello di Grottammare: qui si può visitare il Museo di Pericle Fazzini, artista a tutto tondo, famoso per aver scolpito la magnifica Resurrezione, impressionante opera di 20 metri di larghezza che fa da sfondo alle udienze Pontificie nella Sala Nervi del Vaticano.
Saliamo poi verso il castello, o ciò che ne resta, percorrendo prima Via Fraccagnani, colorato e suggestivo vicolo del Paese Alto di Grottammare, e soffermandoci di fronte alla Collegiata di Santa Lucia, altra testimonianza del legame tra Papa Sisto V e la sua città natale.
Giunti nel parco davanti ai ruderi del castello, dove d’estate si tengono numerosi eventi, ci affacciamo dal belvedere per uno spettacolare panorama su tutta la Riviera delle Palme, il cui richiamo ormai è ineludibile.












In bicicletta sul lungomare di Grottammare, perla della Riviera delle Palme
Lasciamo il Paese Alto e ci tuffiamo, è proprio il caso di dirlo, nell’atmosfera vivace del lungomare di Grottammare, in cui si alternano tratti di spiaggia libera a stabilimenti balneari, che qui prendono il nome di chalet.
Per esplorare la Riviera delle Palme saliamo in sella ad una bicicletta e percorriamo la ciclabile che collega Grottammare sia con Cupra Marittima verso nord, sia con San Benedetto del Tronto in direzione sud.
Pedalando verso Cupra Marittima passiamo in rassegna le dimore d’epoca di Grottammare, come la splendida Villa Matricardi, e le sculture di Pericle Fazzini: “Ragazzo coi gabbiani” e “Giovane che declama”, che resterà sul lungomare della Repubblica fino ad ottobre.
Infine, raggiungiamo il 43° parallelo, la linea immaginaria che unisce Grottammare a quattro luoghi della spiritualità, come Santiago de Compostela, Lourdes, Assisi e Medjugorje. Qui, davanti allo Scoglio di San Nicola, un tempo vi era una piccola chiesa dedicata al protettore dei pescatori, mentre oggi si può ammirare la scultura celebrativa ad opera del maestro Francesco Santori.
Torniamo a Grottammare, lasciamo la bicicletta e ci rilassiamo in spiaggia, poi poco prima del tramonto torniamo nel Paese Alto per una cena romantica all’Osteria dell’Arancio.
La location d’eccezione è la suggestiva Piazza Felice Peretti e la cucina è decisamente all’altezza: vi consigliamo di ordinare le tagliatelle artigianali alle ortiche con trito di ragù bianco e il delizioso gazpacho. Curiosa e interessante la collezione di acque pregiate da tutto il mondo, compresa una bottiglia proveniente dal Giappone del valore attuale di 700 euro.







Viaggio tra i borghi più belli in provincia di Ascoli: Montefiore dell’Aso
A venti minuti di curve dall’Adriatico, Montefiore dell’Aso è la seconda tappa della nostra fuga romantica tra i borghi più belli d’Italia in provincia di Ascoli.
Passeggiando per i vicoli di Montefiore o affacciandosi da uno dei suoi belvedere, la sensazione è quella di trovarsi dentro un film. Uno di quelli dove la protagonista compra un casale, lo ristruttura e nel frattempo comincia a conoscere il paese e i suoi abitanti, frequentando il bar, cenando in osteria, fermandosi a chiacchierare in piazza.
Si narra che il nome del paese derivi dall’antico culto della Dea Flora, protettrice delle campagne, e sicuramente c’è un fondo di verità.
Il paesaggio che circonda Montefiore dell’Aso è un patchwork fantastico in cui risaltano e si alternano le diverse coltivazioni: vigneti, ulivi, ma anche grandi campi di grano e alberi da frutto.
La nostra esplorazione inizia dal Belvedere De Carolis, dal quale si apre un panorama che spazia dalla costa adriatica fino ai Monti Sibillini e, nei giorni più tersi, si può vedere nitidamente il Gran Sasso.
Superata Porta Aspramonte, storico punto d’accesso al borgo, ci si immerge in una dimensione nella quale il tempo scorre lento e si può godere della bellezza che il paese custodisce. Nei suoi vicoli, ma soprattutto all’interno dei suoi edifici più importanti: su tutti il Complesso Museale di San Francesco, ospitato all’interno di quello che era un antico convento del XIII secolo.
Vi parlavo di film e non a caso: all’interno del complesso museale si possono ammirare i lavori dello scenografo Giancarlo Basili, che ha vinto tra l’altro l’ambito premio Ciak d’Oro per la miglior scenografia con Nirvana di Salvatores.
Gli appassionati d’arte potranno invece concentrarsi su quello che è considerato uno dei capolavori del Rinascimento, il Polittico di Carlo Crivelli (oggi in fase di restauro), sui dipinti di Adolfo De Carolis, artista a tutto tondo dell’arte idealista e simbolista, nato a Montefiore dell’Aso e sulla collezione donata al borgo da Domenico Cantatore.
Da non perdere inoltre la visita alla Collegiata di Santa Lucia, o “Pinnova” (Pieve Nuova), che oggi presenta un elegante stile neoclassico, e alla Chiesa di San Francesco, all’interno della quale si può ammirare la tomba di De Carolis.
Il Museo dell’Orologio rappresenta un unicum a livello regionale: l’esposizione è completamente dedicata alla misurazione del tempo, dal Medioevo ad oggi, ed è curata con grande passione e competenza.












Dove mangiare e dormire a Montefiore dell’Aso
L’atmosfera di Montefiore dell’Aso ha fatto breccia nel nostro cuore e l’abbiamo scelta per trascorrere una serata romantica, fermandoci anche per la notte.
Il posto migliore per assaggiare i piatti tipici accompagnati da un buon calice di vino marchigiano è l’Osteria Cinque Colli: nel dehors estivo la vista è impagabile, il servizio è curato e i piatti cucinati in modo impeccabile. La cantina inoltre è molto ben fornita, con tante etichette locali e regionali.

Per dormire in questo borgo dal fascino unico, consigliamo il B&B Leopardi: possiede ampie stanze all’interno di un antico palazzo, arredate con gusto da Laura, la proprietaria. Le camere affacciate a sud hanno un affaccio pazzesco, inoltre la terrazza superiore è il luogo perfetto per aspettare il tramonto sui Sibillini in totale relax.
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Borghi più belli d’Italia in provincia di Ascoli: Offida, il paese del merletto a tombolo
Il nostro fine settimana tra i borghi più belli in provincia di Ascoli ci porta ad Offida e l’espressione “dulcis in fundo” è perfetta in questo caso.
Perché ad Offida, venti minuti di curve dal mare e poco di più dalle montagne, ci si lascia il cuore.
Tra le vie del borgo ancora oggi è possibile ammirare le artigiane all’opera, intente nel realizzare il merletto a tombolo: molto più di una tradizione, piuttosto una vera e propria arte.
Questo profondo legame tra il borgo e le sue donne appare subito chiaro al visitatore che si appresta a scoprire Offida.
Il Monumento alla Merlettaia, realizzato dallo scultore offidano Aldo Sergiacomi (il suo nome è legato ai più importanti monumenti ed edifici di Offida) si trova proprio all’ingresso del paese e raffigura tre generazioni di donne alle prese con il merletto a tombolo.
Dalle mura medievali ha inizio Corso Serpente Aureo, lungo il quale sono innumerevoli le botteghe artigiane che espongono e vendono i preziosi merletti: fermatevi all’Associazione il Merletto di Offida per farvi raccontare i segreti di questa arte antica ed affascinante e approfittarne per fare shopping.
Pochi passi ancora e si raggiunge Piazza del Popolo, cuore pulsante del borgo, una piazza dall’insolita forma triangolare molto scenografica. Qui si affaccia il Palazzo Comunale, con la sua graziosa loggetta superiore e il grande porticato inferiore, ma soprattutto con il Teatro del Serpente Aureo, uno dei 100 teatri storici delle Marche candidati a diventare Patrimonio Unesco.
Al suo interno è visibile l’antico sipario risalente al 1926 che ritrae la leggenda del Serpente Aureo: se volete scoprire il segreto che si nasconde dietro questa vicenda vi consigliamo di visitare il Polo Museale di Offida.
Sempre in Piazza del Popolo vale la pena visitare la Chiesa dell’Addolorata e soprattutto la Chiesa della Collegiata, un mix di stili che vanno dal romanico al barocco, che custodisce nella cripta una ricostruzione della grotta di Lourdes.










Cosa vedere a Offida: il Polo Museale e Santa Maria della Rocca
Ci lasciamo alle spalle Piazza del Popolo e percorriamo Via Roma, per raggiungere il Polo Museale di Offida.
Qui sono tantissime le cose da vedere: dall’abito realizzato completamente in merletto e indossato da Naomi Campbell in una sfilata internazionale, nella sezione dedicata al Museo del Merletto a Tombolo, alla splendida collezione del Museo Archeologico Guglielmo Allevi, passando per la Pinacoteca e il Museo delle Tradizioni Popolari.
Proseguendo per Via Roma, raggiungiamo infine la bellissima Chiesa di Santa Maria della Rocca, realizzata su un antico castello longobardo.
Si entra dalla cripta, la cui porta d’accesso è rivolta verso il borgo, per ammirarne l’architettura, con le piccole colonne che sorreggono le arcate a tutto sesto e sesto acuto, e soprattutto le opere d’arte presenti nelle due cappelle nelle absidi laterali, con magnifici affreschi del Maestro di Offida.
La chiesa superiore, di più ampio respiro e a navata unica, presenta altre opere del Maestro di Offida e del Maestro Ugolino di Vanne da Milano.
All’esterno il belvedere, che occupa la parte terminale della rupe su cui sorge la chiesa, offre un panorama eccezionale sulle colline circostanti, sui Monti Sibillini e il Monte dell’Ascensione.
Per visitare il Polo Museale di Offida e la Chiesa di Santa Maria della Rocca è in vendita un biglietto cumulativo che, al prezzo di 10 euro, prevede anche l’assaggio di un funghetto offidano (un dolce tipico).










L’Enoteca Regionale delle Marche e gli eventi da non perdere a Offida
L’esplorazione di Offida ci ha messo un certo appetito, così raggiungiamo l’Enoteca Regionale delle Marche giusto in tempo per l’ora di pranzo.
Questa è l’unica sede regionale e raccoglie tutte le migliori etichette di vini marchigiani, all’interno del suggestivo ex Monastero di San Francesco.
Location d’eccezione per un pranzo da ricordare, a base di piatti tipici di Offida, come il Chichi Ripieno (una torta salata servita come antipasto) e il Pollo Ncipp Nciapp, accompagnati da una degustazione di vini del territorio, come il Rosso Piceno DOC e l’Offida DOCG.
L’occasione è perfetta per scoprire tutti gli eventi in programma nel borgo: non soltanto quelli estivi (potete consultare il calendario completo qui), ma anche e soprattutto l’attesissimo Carnevale di Offida, che nel 2024 compirà ben 500 anni!
L’evento coinvolge tutta la popolazione e inizia sempre con una settimana di anticipo rispetto alle altre realtà italiane: se volete vivere un’esperienza unica e immersiva segnatevelo in agenda.



Il nostro fine settimana tra i borghi più belli d’Italia in provincia di Ascoli Piceno finisce qui, ma non prima di aver assaggiato i funghetti di Offida. Come dicevo…dulcis in fundo!
Se siete curiosi di scoprire che sapore hanno, non vi resta che partire e raggiungere queste dolci colline a due passi dal mare: le Marche vi aspettano.
A presto, amici!