Ci sono tanti momenti che porto nel cuore del nostro viaggio in Bosnia ed Erzegovina della scorsa estate: il canto al tramonto del muezzin a Pocitelj, una cena passata a cantare e bere grappa assieme a nuovi amici, la notte solitaria al Lago di Blidinje sotto un cielo con un milione di stelle, le sensazioni contrastanti che abbiamo vissuto visitando Sarajevo.
Il nostro itinerario di una settimana ci ha portato dal sud ovest, al confine con il Montenegro, fino al nord, luogo di atroci crimini in un passato nemmeno troppo lontano.
Nonostante quelle ferite che mai si rimargineranno, oggi in Bosnia ed Erzegovina ci sono ben quattro comunità religiose che convivono pacificamente, speriamo il più a lungo possibile: quella islamica, quella cristiana, quella ebraica e quella ortodossa.
Visitare questo Paese balcanico è un’esperienza che non si dimentica facilmente: non solo per i paesaggi e le città che si attraversano, ma soprattutto per le persone che si incontrano.
Con queste premesse che sono solo un piccolo antipasto di tutto quello che abbiamo vissuto, oggi vi raccontiamo cosa vedere in Bosnia-Erzegovina in 7 giorni.
Pronti, trolley…via!

Il nostro itinerario in Bosnia ed Erzegovina di 7 giorni: le tappe
Il nostro viaggio in Bosnia-Erzegovina è iniziato nel sud ovest: abbiamo attraversato il confine con il Montenegro senza intoppi e ci siamo diretti subito verso Trebigne, un borgo caratteristico sul fiume.
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Da lì abbiamo attraversato il Paese tagliandolo a metà, passando per Medjugorje, Mostar e facendo qualche piccola deviazione per raggiungere alcuni luoghi che meritano una deviazione.
Proseguendo verso nord siamo arrivati a Sarajevo, dove ci siamo fermati due giorni, per poi procedere verso il confine con la Croazia con l’ultima tappa a Jajce.
Circa 600 chilometri, su strade tenute alla perfezione o quasi, sulle quali il nostro van si è mosso agilmente.
Se avete intenzione di visitare la Bosnia-Erzegovina in camper, potete seguire il nostro itinerario passo passo: non ci sono problemi di percorrenza nemmeno per motorhome.
Queste le tappe giorno per giorno:
- Giorno 1: Trebigne
- Giorno 2: Grotte di Vjetrenica e Pocitelj (notte alle Cascate di Trebizat)
- Giorno 3: Medjugorje e Mostar
- Giorno 4: Monastero di Blagaj e Lago di Blidinje
- Giorno 5: Konjic, Boracko Jezero e Sarajevo
- Giorno 6: Sarajevo
- Giorno 7: Visoko e Jajce
Cosa vedere in Bosnia ed Erzegovina, giorno 1: Trebigne
Provenendo dal Montenegro, il nostro arrivo in Bosnia ed Erzegovina è idilliaco: attraversiamo la valle dove scorre il fiume Trebinijčica, un paesaggio fiabesco che ci accompagna fino a Trebigne.
Il piccolo borgo sul fiume è il modo migliore per prendere confidenza con il Paese balcanico: acquistiamo una sim dati per poter navigare in Bosnia ed Erzegovina, preleviamo un discreto quantitativo di marchi bosniaci e iniziamo l’esplorazione del centro storico.
Per cominciare, compriamo il nostro primo pranzo al sacco in un panificio e constatiamo che i prezzi sono davvero a buon mercato.
Tra le vecchie mura di Trebigne passeggiamo tra antiche moschee, piccole piazzette adornate di fiori e ristoranti da cui provengono profumi deliziosi.
Seguendo il fiume lungo una pista ciclopedonale arriviamo fino al Ponte Arslanagic, simbolo di Trebigne, meno famoso del ponte di Mostar, ma altrettanto affascinante.
Costruito durante il periodo della dominazione ottomana, il Ponte Arslanagic è un piccolo capolavoro di architettura, contraddistinto da quattro archi di diverse dimensioni.
Poco prima del tramonto, salutiamo Trebigne per raggiungere le Grotte di Vjetrenica a Zavala, che visiteremo il giorno seguente.
La serata è una rivelazione, perché alla Gostionica Zavala, una trattoria tipica, trascorriamo una cena fantastica cantando e bevendo grappa con nuovi amici bosniaci.
Benvenuti in Bosnia ed Erzegovina!




Giorno 2: Grotte di Vjetrenica e Pocitelj
Dopo una notte tranquilla in van a due praticamente davanti al ristorante, con una brevissima passeggiata raggiungiamo le Grotte di Vjetrenica, le più grandi della Bosnia ed Erzegovina.
Non solo, queste grotte sono tra le più ricche al mondo in quanto a biodiversità, candidate a diventare Patrimonio dell’umanità UNESCO.
All’interno fa molto freddo, ma noi ci siamo preparati indossando pantaloni lunghi e una giacca a vento, la dotazione minima per questa escursione.
Non a caso sono soprannominate “le grotte del vento”, poiché all’interno soffia costantemente una gelida brezza, anche durante i mesi più caldi.
Le grotte di Vjetrenica si possono esplorare solo con una visita guidata, seguendo il percorso che si sviluppa lungo delle passerelle attraverso gli spettacolari saloni sotterranei.
Se sarete fortunati come noi, potrete osservare anche un animale rarissimo, che vive cent’anni nell’oscurità delle caverne tra il Carso e le Alpi Dinariche: il proteo.




Nel pomeriggio raggiungiamo Počitelj, una delle mete da non perdere in Bosnia ed Erzegovina.
Si tratta di un antico villaggio ottomano in cui il tempo sembra essersi fermato: oltre alla moschea costruita a metà del 1500, si può visitare la fortezza ed esplorare liberamente le vie del centro storico, fino a raggiungere la torre nord orientale da cui si ha un panorama incredibile su tutta la valle del Neretva.
Trascorriamo la notte cullati dal rumore dell’acqua alle Cascate di Trebizat, una sosta in libera che consigliamo a chi viaggia in Bosnia ed Erzegovina con il camper.


Cosa vedere in Bosnia ed Erzegovina, giorno 3: Medjugorje e Mostar
La prossima tappa del nostro itinerario in Bosnia ed Erzegovina è la famosa cittadina di Medjugorje, meta di pellegrini provenienti da tutto il mondo.
Quello che era soltanto un piccolo villaggio di contadini dell’allora Jugoslavia, sale agli onori della cronaca nel giugno del 1981, quando davanti ad un gruppo di pastorelli saliti sulla collina del Crnica appare la Vergine Maria.
Quel momento rappresentò l’inizio di una serie di apparizioni, che videro sempre protagonisti i 6 giovani ragazzi di Medjugorje. Il sito dove tantissimi pellegrini si raccolgono in preghiera oggi è chiamato la Collina delle Apparizioni: vi si accede tramite un sentiero irto e roccioso, che alcuni percorrono a piedi scalzi.
Che siate credenti o meno, salire qui è sicuramente un momento suggestivo, che invita a riflettere. La cittadina di Medjugorje invece è troppo turistica per i nostri gusti, così, dopo una breve visita alla Chiesa di San Giacomo, ripartiamo verso nord.



Mostar rappresenta una delle mete imperdibili di un viaggio in Bosnia ed Erzegovina e dista poco meno di 40 minuti da Medjugorje.
L’atmosfera che si respira nella cittadina bosniaca è molto particolare: lo Stari Most, il Ponte Vecchio rappresenta il passaggio dal distretto cristiano a quello islamico. Distrutto durante la guerra nell’ex Jugoslavia nel 1992, fu ricostruito fedelmente e terminato nel 2004, diventando un Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Trascorriamo il pomeriggio passeggiando tra moschee, botteghe e mercati del Kujundziluk, il quartiere musulmano, dove acquistiamo anche alcuni prodotti locali.
Non è tutto idilliaco a Mostar: la città porta ancora i segni della guerra, le pareti dei palazzi sono ricoperti di fori di proiettili, alcune sono crollate.
Bellezza e devastazione: due cose che spesso vedremo andare a braccetto durante il nostro viaggio in Bosnia ed Erzegovina.
Per la notte ci spostiamo a Blagaj, 20 minuti a sud est di Mostar, in un campeggio affacciato sulle rive del torrente Buna.






Cosa vedere in Bosnia ed Erzegovina, giorno 4: Monastero di Blagaj e Lago di Blidinje
La notte scorre tranquilla e il mattino successivo visitiamo il monastero derviscio di Blagaj.
Costruito al fianco di un’alta e imponente parete rocciosa dalla quale fuoriesce impetuoso il torrente Buna, rappresenta sicuramente una delle cose da vedere in Bosnia ed Erzegovina.
Il paesaggio è idilliaco e anche la visita alle sale interne del monastero è meritevole, soprattutto per capire le abitudini dei dervisci, monaci eremiti che prediligevano la solitudine, la contemplazione e la povertà.
Affacciandosi dalle stanze del secondo piano, non è difficile capire perché avessero scelto questo luogo per le loro preghiere.
Se dunque vi state chiedendo cosa vedere nei dintorni di Mostar, il monastero di Blagaj è indubbiamente una tappa da inserire nel vostro itinerario di viaggio.




Nel pomeriggio ci spostiamo verso nord, per raggiungere il Lago di Blidinje.
Non era nei nostri programmi iniziali, non lo conoscevamo, ma grazie ad un grande tabellone turistico a Zavala abbiamo scoperto uno dei paradisi naturali della Bosnia ed Erzegovina.
Saremo sempre grati di aver raggiunto questo luogo isolato e meraviglioso, una meta perfetta per passeggiate ed escursioni, ma anche per godere di un relax assoluto e ammirare milioni di stelle nell’oscurità totale.
Situato su un altopiano ad oltre 1000 metri d’altitudine e circondato dalle vette del Monte Cvrsnica e del Monte Vran, il Lago di Blidinje è il più grande lago alpino della Bosnia ed Erzegovina.
Le sue origini sono ancora un mistero, ma la sua bellezza è indiscutibile: se avrete la fortuna di raggiungerlo in camper e sostare in libera, potrete apprezzare appieno la magia di questo luogo.


Giorno 5: Konjic, Boracko Jezero e Sarajevo
Lasciamo il Lago di Blidinje a malincuore e proseguiamo il nostro viaggio verso la capitale Sarajevo, facendo una breve sosta a Konjic per ammirare il ponte in pietra sul fiume Neretva, inserito tra le meraviglie architettoniche della Bosnia ed Erzegovina.
Konjic è una bella cittadina: se cercate ispirazione su cosa vedere tra Mostar e Sarajevo, questa è sicuramente una tappa che merita attenzione.
Da Konjic prendiamo poi la strada verso ovest, una deviazione che in poco meno di quaranta minuti ci porta sulle rive del Boracko Jezero, un lago di origine glaciale a circa 450 metri d’altitudine.
La stagione turistica è da poco terminata e c’è pochissima gente in spiaggia, così ne approfittiamo per un piacevole pranzo circondati da un paesaggio caratterizzato da foreste di conifere e cime alpine.
Il Boracko Jezero è anche una meta ideale per escursionisti, ma oggi abbiamo in mente di raggiungere Sarajevo nel tardo pomeriggio.


Dopo un paio di giorni immersi in contesti naturalistici idilliaci, raggiungere la capitale della Bosnia ed Erzegovina è un piccolo shock: c’è traffico in città e per raggiungere il parcheggio per il nostro van ci mettiamo più del dovuto.
Infine, eccoci a spasso per Sarajevo, alla scoperta di una città che definire emozionante è riduttivo.
Tantissime le cose da fare e vedere in città: iniziamo con una passeggiata nel quartiere di Baščaršija, dove ci sorprende un temporale estivo improvviso.
Servirà a rendere ancora più magica l’atmosfera di Sarajevo, con l’apparizione di un bellissimo arcobaleno prima e la luce del tramonto sulla Torre dell’Orologio poi.
Trascorriamo la serata nel grande bazaar, fermandoci a cena in un ristorante tipico, Dveri, che vi consigliamo senza alcun dubbio.
Se vi state chiedendo cosa mangiare a Sarajevo, sappiate che una delle specialità della casa è il goulash Dveri, un piatto sostanzioso, ma oltre a questo potrete provare il dolma, un altro piatto tipico bosniaco, composto da verdure, di solito foglie di vite o zucchine, ripiene di carne. Non dimenticate di assaggiare anche il pane fatto in casa: è superlativo.
Per la notte raggiungiamo il Sarajevo Camp Zlatiste, sulle colline che circondano la città, un campeggio che offre splendide viste su Sarajevo.






Cosa vedere in Bosnia ed Erzegovina, giorno 6: Sarajevo
Eccola, Sarajevo dall’alto, in tutto il suo splendore.
Una città coraggiosa, che più di una volta ha dovuto fare i conti con l’orrore della guerra, ma che ha sempre saputo rialzarsi.
Lasciamo il nostro van al campeggio e partiamo a piedi di primo mattino, per esplorare la capitale a fondo.
Giunti sulle rive del fiume Miljacka, inizia il nostro tour del centro storico di Sarajevo. Le testimonianze del travagliato passato sono innumerevoli, dal memoriale della Fiamma eterna alla targa commemorativa dell’attentato di Sarajevo, in cui persero la vita l’erede al trono dell’impero austro-ungarico Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia.
Le rose di Sarajevo, invece, sono le vecchie tracce dei mortai dei soldati serbi, oggi ancora visibili lungo la principale strada pedonale della capitale, la via Ferhadija, ad eterna memoria dell’orrore della guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Tutto ciò stride con la spensieratezza dei turisti presenti in città, con le vetrine luccicanti dei negozi, con l’eleganza dei palazzi storici di una città meravigliosa.






Per le anime sensibili, Sarajevo è un viaggio che mette a dura prova.
Se come noi visiterete la Galerija 11/07/95, un prezioso e devastante dal punto di vista emotivo museo che racconta il genocidio di Srebrenica, non potrete rimanere indifferenti.
Attraversiamo di nuovo il quartiere ottomano di Baščaršija, per ammirare la moschea alla luce del sole, poi saliamo al Bastione Giallo, un punto panoramico unico su tutta la capitale. La vista attraversa il gigantesco cimitero di Kovači, prima di raggiungere le torri delle moschee e i palazzi della città.
Presto scriveremo un articolo completo su cosa vedere a Sarajevo in due giorni, perché la capitale della Bosnia ed Erzegovina merita da sola un viaggio nei Balcani.


Giorno 7: Visoko e Jajce
Ultimo giorno del nostro itinerario di viaggio in Bosnia ed Erzegovina: la nostra rotta è verso est, per raggiungere la piccola cittadina di Visoko e il borgo di Jajce.
Visoko è famosa soprattutto per le sue piramidi, note anche come le Piramidi Bosniache, scoperte soltanto recentemente (nel 2005) da un personaggio controverso: Semir Osmanagic.
Le teorie di Osmanagic, prive di fondamenti scientifici e storici, riconducono le forme delle colline che circondano Visoko a delle piramidi costruite dall’uomo intorno al 12.000 a.C., quando nella regione balcanica erano presenti gli illiri.
Alcuni scavi hanno riportato alla luce dei cunicoli sotterranei alla collina, ma tutta la comunità scientifica si è schierata contro Osmanagic, accusandolo di rovinare il sito archeologico con i suoi scavi senza criterio.
Quale che sia la verità attorno alla Piramide del Sole, così come viene definita da Osmanagic, è tuttora mistero: la cosa certa è che la piccola cittadina di Visoko ne ha beneficiato dal punto di vista turistico, diventando un centro new age.

Proseguiamo il nostro viaggio e raggiungiamo Jajce, un bellissimo borgo ottomano con delle spettacolari cascate.
Il centro storico si visita in un paio d’ore ed è ricco di attrazioni: oltrepassata la Porta Travnik passeggiamo verso la Moschea Esma Sultana, ammiriamo la Chiesa di Santa Maria e il campanile di San Luca, poi saliamo verso la fortezza di Jajce.



Il nostro viaggio in Bosnia ed Erzegovina termina qui, sulle rive del Lago Plivsko, appena fuori dalle mura della città di Jajce.
L’indomani partiremo verso il confine con la Croazia, ma questa è un’altra storia, che presto vi racconteremo sul blog.
Questo on the road ci ha regalato tante emozioni e soprattutto ci ha permesso di conoscere un popolo coraggioso ed ospitale, dal cuore grande.
Hvala Bosnia!
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4 commenti su “Cosa vedere in Bosnia ed Erzegovina in 7 giorni”
Grazie grazie grazie! A settembre partiremo per un mese tra Croazia, Bosnia e Montenegro. seguirò tutto questo! Siete sempre di grande ispirazione ragazzi cari!
Grazie a te Liz!! Sono posti meravigliosi e spesso molto poco turistici, quindi non ci resta che augurarvi un fantastico buon viaggio!!
Mi segno tutto, soprattutto Sarajevo, hvala a voi! 🙂 Ma quella che si vede sulla collina delle apparizioni di Medjugorje è una roccia scolpita a mo’ di bassorilievo? È incredibile! E incredibile pure i piedi scalzi su quelle rocce aguzze… la fede è un qualcosa di potente (per chi ne è provvisto). Che bel viaggio. E che belle foto anche! 🙂
Sarajevo ti entra dentro, è una città emozionante! E sì, quella sulla strada per la Croce Blu di Medjugorje è proprio una roccia scolpita, una meraviglia!
Grazie di cuore Dani!