Non sei stato davvero a Palermo se non hai fatto la fila per un panino ca meusa, e se non ti sei unto almeno una volta la maglietta.
Non ci sei stato davvero a Palermo, se non hai avvertito un brivido, guardando il murale dedicato a Falcone e Borsellino.
Se non ti sei immerso nel mercato di Ballaró, tra urla e pesce appena pescato.
Se invece sei stato per davvero a Palermo, allora di sicuro avrai gettato alle tue spalle quel velo ingombrante di pregiudizio che avevi sulla città.
Perché Palermo, se l’hai conosciuta, è diventata come quell’amica che hai incontrato per caso al caffè, mentre ti facevi i fatti tuoi, ma poi hai finito per farci l’alba insieme.
Che poi Palermo ha così tante cose da dire che spesso si dimentica qualcosa. Di fianco alla chiesa barocca, così bella da togliere il fiato, c’è un palazzo diroccato, o peggio ancora uno di quei mostri in cemento senza nessun senso.
In tre giorni l’abbiamo girata in lungo e in largo e oggi vi parliamo del nostro itinerario e di tutto quello che, nel bene e nel male, ci ha mostrato Palermo.
Pronti, trolley…via!


COME RAGGIUNGERE IL CENTRO STORICO DI PALERMO DALL’AEROPORTO FALCONE E BORSELLINO
Dall’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino di Palermo c’è un comodo servizio shuttle bus per raggiungere il centro storico.
La compagnia Prestia e Comandè garantisce, al costo di 10 euro per il biglietto di andata e ritorno, collegamenti ogni mezz’ora. Vi raccomandiamo di acquistare il ticket di viaggio in aeroporto, perché a bordo paghereste 1 euro in più a persona.
Per raggiungere la stazione centrale di Palermo dall’aeroporto (e viceversa), il viaggio dura indicativamente 35 minuti.
Se viaggiate verso l’aeroporto in orario di punta, cercate di considerare una mezz’ora in più: il traffico di Palermo è micidiale!
COSA VEDERE A PALERMO: IL PRIMO GIORNO IN CITTÀ
I primi passi per le strade di Palermo, il primo approccio con una città che non lascia indifferenti: per la bellezza dei suoi palazzi e delle sue chiese barocche e medievali, ma anche perché ti sbatte in faccia, da subito, il suo lato più crudo e vero. Macerie accanto a tesori, sporcizia addossata a vetrine luccicanti.
Potete crederci o meno, ma noi andiamo pazzi per le città così.
Siamo arrivati a Palermo un venerdì mattina, mancava ancora qualche minuto alle undici: Via Vittorio Emanuele era invasa da ragazzini con arancini e cannoli tra le mani. Sciopero? No, era la ricreazione. Durante l’intervallo scolastico, le strade si riempiono di ragazzi: avete mai visto una cosa simile altrove?
Beh, noi no. Ci trovavamo in Via Vittorio Emanuele perché il nostro appartamento era in quella zona, ma lungo quella strada, che è una delle più vissute del centro storico, c’è anche il punto di partenza del nostro itinerario a piedi: la meravigliosa Cattedrale di Palermo.


COSA VEDERE A PALERMO: LA CATTEDRALE
Molto probabilmente la cattedrale non sarà la prima cosa che vedrete una volta giunti a Palermo, ma di certo sarà tra quelle che vi lascerà a bocca aperta.
Maestosa e ricca di dettagli di varie epoche, è stata costruita (o meglio, ricostruita) verso la fine del 1100: aveva una funzione sia religiosa, sia difensiva, ovvero di vera e propria fortezza reale.
La visita completa della cattedrale di Palermo costa 10 euro a persona: il ticket comprende l’accesso alle tombe reali, alla cripta, ai sotterranei e al Tesoro, con l’impareggiabile Corona di Costanza d’Aragona, imperatrice del Sacro Romano Impero.
Inoltre vi è la possibilità di salire ai camminamenti superiori: un punto panoramico eccezionale, dal quale si gode di una bellissima vista su tutta la città, fino al mare.
All’interno della cattedrale si trova la tomba di Federico II, lo stupor mundi la cui storia abbiamo apprezzato durante il nostro viaggio in Basilicata, e una cappella interamente dedicata a Padre Puglisi, il prete che cercò di combattere la mafia attraverso l’educazione dei giovani, ucciso da un colpo di pistola nel 1993.
Lui per me, assieme a Falcone e Borsellino, rappresenta l’immenso patrimonio umano di Palermo: davanti alla sua immagine è difficile non commuoversi.



COSA VEDERE A PALERMO: PIAZZA VILLENA, I QUATTRO CANTI DI PALERMO
Posso immaginarmi da ragazzo, tra le strade di Palermo, parlare con gli amici per decidere il da farsi. “Dove ci troviamo?” – “Ai Quattro Canti!”.
Piazza Villena, detta i Quattro Canti di Palermo, rappresenta il cuore ideale della città. Anche se è una piccola piazza, tutti devono per forza passare di qui.
Ai piedi delle quattro facciate ci sono altrettante fontane, che rappresentano i corsi d’acqua che attraversano la città: Papireto, Pannaria, Kemonia e Oreto. Risalendo con lo sguardo verso il cielo, le quattro stagioni sono rappresentate dalle divinità greche e infine, prima dell’azzurro sopra Palermo, ecco le quattro statue che rappresentano le patrone della città.
Nell’aria la musica di un gruppo di artisti di strada, l’allegra confusione di Palermo.

LA FONTANA PRETORIA E IL PALAZZO DELLE AQUILE
Bastano davvero pochi passi per raggiungere Fontana Pretoria, una splendida fontana monumentale del 1500. E’ chiamata anche Fontana della Vergogna per via delle statue che rappresentano nudi femminili: circondata dal Palazzo delle Aquile, o Pretorio, dalla Chiesa di Santa Caterina da una parte e dall’altra da quella di San Giuseppe dei Padri Teatini, rappresenta uno dei migliori scorci di Palermo.
Il Palazzo Pretorio è visitabile gratuitamente e ve lo consigliamo: possiede saloni magnifici, testimonianze dell’amore di Garibaldi per la città di Palermo e dalle finestre ci si affaccia sulla sottostante fontana Pretoria da una parte, su Piazza Bellini e le sue chiese arabo-normanne dall’altra.


COSA VEDERE A PALERMO: LA MARTORANA E LA CHIESA DI SAN CATALDO
Due tesori inestimabili di Palermo, inseriti dall’UNESCO nell’elenco dei siti arabo-normanni Patrimonio Mondiale: la Martorana, o Santa Maria dell’Ammiraglio, e la Chiesa di San Cataldo sono davvero due luoghi da non perdere!
La Martorana è un tripudio di arte bizantina, mosaici, decorazioni: si trascorre buona parte del tempo con il naso all’insù, ad ammirare ogni minimo particolare.
La Chiesa di San Cataldo, più piccola ma nondimeno imponente in altezza, è un altro gioiello che suggestiona per la bellezza dei mosaici che custodisce, ma anche per la bellezza delle sue pareti nude, capaci di mettere in risalto l’architettura perfetta dell’edificio.






VIA MAQUEDA, LA STORIA E LA MOVIDA DI PALERMO
La nostra passeggiata prosegue lungo Via Maqueda, che rappresenta la storia della città, ma anche la via preferita dai palermitani in ogni momento della giornata, soprattutto la sera.
Noi la percorriamo in direzione Teatro Massimo e, subito dopo i Quattro Canti, ecco spuntare le vetrine della Pasticceria Costa, storica impresa di Palermo che da poco ha aperto qui.
Se state cercando cannoli e cassate questo è il posto giusto, ma se volete provare prima le migliori arancine della città, allora proseguite ancora un po’ su Via Maqueda e fermatevi da KePalle.
Arancine, non ci stiamo sbagliando: a Palermo sono femmine!


IL TEATRO MASSIMO DI PALERMO
Arriviamo così in Piazza Giuseppe Verdi, antistante il Teatro Massimo di Palermo, uno dei luoghi più vivi e belli della città. Ci sono tanti ragazzi, artisti di strada, turisti: idealmente, il centro di Palermo lo abbiamo identificato qui.
Il Teatro Massimo è magnifico, elegante e dominante: è il più grande teatro lirico italiano e, per dimensioni architettoniche, il terzo in Europa, dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
Si può entrare a teatro con una visita guidata che dura circa 30 minuti: il ticket costa 8 euro. Al costo di 20 euro si può aggiungere la salita alla terrazza panoramica del teatro, con l’ultima salita alle 17:30: noi abbiamo preferito la terrazza della Rinascente, della quale vi parleremo fra poco.

COSA VEDERE A PALERMO: IL TEATRO POLITEAMA
Avete tenuto un po’ di spazio nello stomaco? A Palermo è sempre bene dosare…le capacità mangerecce! Si trovano dei posticini niente male, a volte nascosti nei cortili del centro storico, come nel caso dell’antica rosticceria Cuochini, sulla strada per il Teatro Politeama.
Il locale trasuda storia, con le pareti piastrellate e una vetrina che è un piacere per gli occhi prima di tutto: crocchette al latte, panelle, pizzette, fritti di ogni tipo. Impossibile resistere!
Noi ci siamo fatti preparare un sacchettino pieno di prelibatezze, poi siamo andati proprio di fronte al Teatro Politeama a fare lo “spuntino”!
Piazza Ruggero Settimo è un altro dei luoghi più frequentati della città, ma curiosamente pochi palermitani sanno che si chiama così: tutti la conoscono come Piazza Politeama.
Magnifico il portale del teatro, in stile Arco di Trionfo, sulla quale svettano le statue bronzee che rappresentano il “Trionfo di Apollo ed Euterpe”.
Il Politeama oggi è la sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana: è possibile partecipare a visite guidate, ma purtroppo al momento (febbraio 2020) sono sospese fino a data da destinarsi.

COSA VEDERE A PALERMO: LA TERRAZZA DELLA RINASCENTE DI PALERMO
Ogni città che si rispetti ha i suoi buoni salotti, ma anche le sue belle terrazze sulle quali è possibile salire senza acquistare un ticket.
Anche Palermo non fa eccezione: la terrazza della Rinascente, all’ultimo piano dell’edificio, ospita un bar e un ristorante, ma vi si può accedere liberamente per scattare qualche fotografia.
La vista spazia dalla sottostante Piazza San Domenico, con la chiesa e la Colonna dell’Immacolata, fino al mare. Proprio di fronte noterete la scritta “Vucciria”: Via Maccheronai è l’accesso ad uno dei mercati storici di Palermo, nonché uno dei migliori luoghi dove fare l’aperitivo in città.
E allora via, andiamo a scoprire dove fermarsi per una birretta e qualche stuzzichino prima di cena a Palermo!



LA VUCCIRIA BY NIGHT: STREET FOOD E LOCALI
La Vucciria è conosciuta soprattutto per il mercato, ma rappresenta anche un punto di incontro per i giovani palermitani la sera, all’ora dell’aperitivo ma anche per il dopocena.
Entrando da Via Maccherronai, vi basterà compiere pochi passi per entrare nel vivo della movida di Palermo e noi vi consigliamo di fermarvi alla Taverna Azzurra per una birra o un cocktail.
In Piazza Caracciolo, cuore della Vucciria di Palermo, ci sono poi diversi locali e banchetti sulla strada dove assaggiare prodotti tipici locali: c’è chi prepara il panino con la milza, chi il polpo bollito, oppure la Vecchia Trattoria di Totò che è uno dei locali storici di Palermo che vale la pena di provare.
Avendolo trovato chiuso, noi siamo caduti in piedi: per cena ci siamo spostati all’Osteria Al Ferro di Cavallo. Basta attraversare Via Roma e il locale si trova all’inizio di Via Venezia: è uno dei ristoranti super consigliati di Palermo, dove si mangia tradizionale, divinamente.
Cosa abbiamo assaggiato? Pasta con le sarde e spaghetti al nero di seppia: top!


PALERMO, GIORNO 2: IL MERCATO DI BALLARÒ E LA KALSA, L’ANIMA CREATIVA DI PALERMO
Il primo giorno a Palermo ci ha messo alla prova, con tanti chilometri macinati e tante cose da vedere, ma oggi siamo ancora più carichi. Oggi ci aspetta lo storico mercato di Ballarò, famoso in tutto il mondo, e il quartiere della Kalsa.
Di quest’ultima conoscevamo poco o nulla, e forse per questo ne siamo rimasti affascinati: se state cercando idee su cosa vedere a Palermo in due giorni, seguiteci nell’itinerario di questa seconda giornata in città.

COSA VEDERE A PALERMO: IL MERCATO STORICO DI BALLARÒ
Ballarò non è solo il mercato alimentare storico della città, ma è il luogo dove meglio che in qualunque altra parte puoi conoscere le persone che qui ci vivono, dove puoi capire le loro abitudini e assaggiare dei prodotti tipici, provenienti dalle campagne circostanti.
Ballarò è, in definitiva, una delle cose da non perdere a Palermo.
In certi scorci mi ha ricordato i mercati thailandesi, con quella immensa e bellissima confusione a livello sonoro e organizzativo! Le urla sono infatti all’ordine del giorno, così come gli stretti passaggi tra i banchi stracolmi di verdure di ogni genere, di dimensioni difficilmente comparabili con quelle dei mercati del nord Italia.
Pesce fresco, olive piccanti, pani ca meusa, pane e panelle: passeggiare per lo storico mercato di Ballarò, annusarne i profumi e assaggiarne i sapori è davvero il miglior modo di iniziare la giornata!
Il mercato si sviluppa lungo la via omonima ed è attivo tutti i giorni dalle 8 di mattina fino alle 8 di sera, tranne la domenica quando i commercianti chiudono i battenti verso le tre del pomeriggio.






LE BOTTEGHE ARTIGIANE DELLA KALSA
Lasciamo Ballarò e percorriamo Via Maqueda fino a Piazza Bellini, poi seguiamo la Discesa dei Giudici. Ora basta attraversare Via Roma per entrare nella Kalsa, il quartiere più creativo di Palermo, o almeno così ci è sembrato.
Qui infatti si trovano tanti laboratori artigianali che fanno parte di ALAB, associazione dei liberi artigiani e artisti Balarm: il primo che incontriamo sul nostro percorso è Insula, un atelier tutto da scoprire.
A gestirlo due giovani ragazze, anche se qui trovano spazio tanti giovani designer, che realizzano abiti, oggetti d’arredo e cartoleria creativa.
Sempre lungo Via Sant’Anna visitiamo il negozio Moon It’s, di William Giocoso: ci racconta il suo lavoro, la sua arte che incontra il riuso, le difficoltà iniziali e gli sviluppi del suo progetto.
C’è tanto da fare, ma la Kalsa sembra davvero il posto giusto per farlo!

IL GIARDINO GARIBALDI
Camminiamo ancora lungo Via Sant’Anna, entrando sempre di più nel cuore della Kalsa. Palazzo Bonet è uno dei palazzi storici della città, facente parte del complesso di Sant’Anna risalente al 1400, oggi completamente recuperato e diventato il più grande polo museale di Palermo.
Noi raggiungiamo invece il Giardino Garibaldi, perché dopo tanto camminare vogliamo riposarci un po’ e questo sembra il posto giusto: ci sono alberi di ficus giganteschi, che dicono siano i più grandi d’Europa. Di certo sono eccezionali, ed è un peccato che siano quasi abbandonati.

DOVE MANGIARE IL PANE CON LA MILZA A PALERMO: ‘NNI FRANCO U’VASTIDDARU
E’ arrivata l’ora di pranzo e noi siamo a due passi, ma proprio due, dal miglior posto dove mangiare u pani ca meusa a Palermo: Franco U’Vastiddaru. Non ho avuto il coraggio di chiedergli cosa diavolo significasse il soprannome, però posso assicurare che il suo panino con la milza sia qualcosa di incredibilmente buono!
Kiki invece certifica il panino con le panelle, che ha trovato delizioso. Da Franco U’Vastiddaru vi potete sedere, dentro e nei tavolini all’aperto, oppure prendere quello che volete da asporto e andarlo a mangiare nelle vicinanze, magari sulle panchine della Cala, il porticciolo turistico di Palermo.
A voi come piace u pani ca meusa? Schietta o maritata? 🙂


LA CALA, IL PORTO TURISTICO DI PALERMO
Dalle strade della Kalsa è un attimo arrivare alla Cala, uno dei luoghi più amati dai palermitani per una passeggiata sul lungomare, alla pari del Foro Italico, che vedremo più tardi.
Il porticciolo turistico di Palermo è curato ed è rilassante sedersi su una delle panchine che guardano verso il mare e non pensare più a niente se non a godersi una bella giornata di sole.
Dall’altra parte della strada, sulla facciata di un palazzo, la spensieratezza lascia spazio ai ricordi, ai brividi: il grande murale dedicato a Falcone e Borsellino, bellissimo e tremendo, è lì a ricordarti il prezzo che hanno pagato due grandi uomini.
Il loro sorriso, così luminoso nel cielo di Palermo, quell’amicizia così forte, potente come i valori che hanno saputo trasmettere alle nuove generazioni.



IL FORO ITALICO, IL LUNGOMARE DELLA KALSA
Valori che abbiamo riscontrato qualche passo più in là, seguendo il lungomare, nel Parco della Salute. Si tratta di un bellissimo progetto avviato da un’associazione Onlus di Palermo composta da più di 70 volontari: il Parco della Salute è uno spazio aperto a tutti, dove si può giocare, imparare a conoscere gli alberi e coltivare l’amore per le cose pubbliche.
E’ un posto bellissimo, dove tante famiglie palermitane trascorrono le ore, in riva al mare. Ed è un progetto interamente finanziato da privati: chiunque può donare un gioco, il proprio tempo o la propria professionalità, per il bene comune.
Noi proseguiamo la nostra passeggiata e arriviamo al Foro Italico, uno dei lungomare di Palermo, in questo caso il lungomare della Kalsa. Stesi nel prato, in tanti si godono i raggi del sole, mentre più in là, in un campo da calcio improvvisato, è in scena una partita di pallone.

LA STREET ART DELLA KALSA
Dal Foro Italico ci addentriamo di nuovo tra le strade del quartiere, superando la Porta dei Greci. Siamo in Via Santa Teresa ed è il posto giusto per ammirare la street art della Kalsa: intere facciate di palazzi trasformate in dipinti murali.
Noi ne siamo assolutamente affascinati e un po’ ci ricordano i murales dei Quartieri Spagnoli di Napoli: anche in questo caso non si tratta di opere estemporanee, ma di un vero e proprio progetto di arte pubblica ed integrazione che risponde al nome di Pangrel – Arte Meticcia.


COSA VEDERE A PALERMO: SANTA MARIA DELLO SPASIMO
Dall’arte moderna all’architettura antica, passando per uno dei luoghi della musica di Palermo, e che luogo: l’unico jazz club in un complesso monumentale del Sedicesimo secolo.
Ci credereste?
Perché se no potete sempre venire a fare un giro qui e vederlo di persona, magari assistere ad uno dei tanti concerti in programma, d’estate anche sotto le stelle.
Già, perché Santa Maria dello Spasimo è un’incompiuta, una chiesa sconsacrata, senza un tetto per via di un cambio di destinazione ai tempi di Raffaello, al quale fu commissionata un’opera talmente bella che, come al solito, ci siamo fatti soffiare da sotto il naso. Oggi “Lo Spasimo di Sicilia” lo possiamo ammirare al Prado di Madrid.

COSA VEDERE A PALERMO: LA BASILICA E IL CHIOSTRO DELLA MAGIONE
Le meraviglie della Kalsa finiscono qui? Assolutamente no! Ve l’ho detto che è un quartiere dalle mille sorprese…
Poco prima che faccia sera e l’aria si rinfreschi, entriamo nella Basilica della Magione, che ha una storia affascinante che coinvolge cavalieri e frati cistercensi, ma soprattutto un chiostro che ci ha fatto tornare indietro nel tempo.
Sarà che eravamo da soli a goderci l’atmosfera di questo luogo mistico, dall’impronta architettonica fortemente araba, ma a noi è uno dei luoghi di Palermo che ci è piaciuto di più.
Considerate che la Magione chiude al tramonto e l’ingresso costa appena 3 euro.



I BERRETTIFICI DI VIA GARIBALDI
Appena in tempo, poco prima che chiudesse la saracinesca, siamo riusciti a visitare l’antico berrettificio Panormus, in Via Garibaldi.
Qui sono tante le botteghe storiche dove si vendono le coppole, uno dei simboli di Palermo e dell’intera Sicilia.
Il proprietario di Panormus è Salvatore Catanzaro, al quale vengono gli occhi lucidi quando gli chiediamo da quanto tempo ha il negozio: “Da quando ero alto così…” e potete immaginare un ragazzino che giocava a pallone per le vie di Palermo.
Anche per questo amiamo viaggiare.


A CENA IN UNA TRATTORIA TIPICA DI PALERMO: IL BERSAGLIERE
Lo sapete, non siamo dei food blogger perché i piatti spariscono in fretta, ma quando si tratta di scegliere il posto dove andare a cena le nostre ricerche sono sempre oculatissime!
Allora torniamo dove abbiamo iniziato la giornata, proprio in zona mercato di Ballarò, per assaggiare i piatti tipici proposti dalla Trattoria il Bersagliere.
L’ambiente è rustico, il cibo è fantastico e il conto davvero ottimo: per un antipasto misto super abbondante, uno spaghetto allo scoglio e un fritto misto di pesce abbiamo speso 28 euro in due, vino, caffè e amari compresi.
E le foto dei piatti? Prego citofonare food blogger, qua si va alla sostanza!
COSA VEDERE A PALERMO IN TRE GIORNI: DA SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI AL MERCATO DEL CAPO
Se penso che prima di partire io e Kiki avevamo il dubbio che tre giorni fossero troppi, ora col senno di poi posso affermare che sono proprio giusti. E che se doveste pensare ad una toccata e fuga a Monreale, per esempio, prendete in considerazione di fermarvi un giorno in più. Ma questa è un’altra storia.
Oggi la nostra passeggiata inizia da un antichissimo monastero e finisce di nuovo al mare, attraverso meraviglie del periodo arabo e mercati storici. Ecco cosa vedere a Palermo in questo terzo giorno in città!

PALERMO ARABA-NORMANNA: IL COMPLESSO DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI
Facciamo colazione al Bar Marocco, proprio di fronte la Cattedrale, e poi raggiungiamo il complesso di San Giovanni degli Eremiti. Fa parte dei siti Patrimonio UNESCO di Palermo ed oggi è visitabile gratuitamente, perché è la prima domenica del mese, quella in cui tanti edifici storici sono aperti a tutti.
Il complesso è davvero affascinante e noi siamo tra i primi turisti della giornata: passeggiamo nel chiostro che è una meraviglia di architettura e atmosfera, saliamo sul camminamento superiore per avere un bel panorama su tutto ciò che circonda il monastero e infine visitiamo la chiesa, che ai tempi degli arabi fu anche moschea.
San Giovanni degli Eremiti è uno dei luoghi da non perdere durante una visita a Palermo, noi ce ne siamo innamorati!
Vicinissimo al complesso c’è il grande murale dedicato a Santa Rosalia, lo vedrete quando salirete sui camminamenti: vi basterà uscire, girare a destra e poi subito a sinistra. Ve lo ritroverete davanti, sulla facciata di un palazzo di Ballarò.




COSA VEDERE A PALERMO: IL PALAZZO DEI NORMANNI E LA CAPPELLA PALATINA
Anche se noi non l’abbiamo visitata, voglio inserirla nell’itinerario di giornata, perché è uno dei motivi per i quali torneremo presto a Palermo. Se avete tempo a disposizione, non mancate di visitarla, perché tutti ci hanno detto che la Cappella Palatina sia una di quelle cose che lasciano a bocca aperta.
Il Palazzo dei Normanni, o Palazzo Reale, è la più antica residenza reale d’Europa ed ha saloni, affreschi e tesori inestimabili.
La Cappella Palatina custodisce invece dei mosaici bizantini meravigliosi: non vediamo l’ora di tornare per ammirarli di persona.
Il biglietto cumulativo costa 12 euro a persona, fate attenzione perchè la domenica e i festivi l’ultimo ingresso è alle ore 12:15.

IL MERCATO DELLE PULCI DI PALERMO
Attraversiamo il parco di fronte al Palazzo Reale, poi costeggiamo la Cattedrale proseguendo per il Mercato delle Pulci di Palermo.
Nato verso la metà del secolo scorso, è un angolo caratteristico della città, una via alberata lungo la quale si susseguono le baracche di lamiera, piene zeppe di oggetti antichi, quadri, abbigliamento, ceramiche e cose alle quali non so nemmeno dare un nome.
I proprietari se ne stanno a giocare a carte nei tavolini all’aperto e noi curiosiamo tra la chincaglieria: alla fine non compriamo nulla, ma venire qui è sicuramente un’esperienza caratteristica da fare a Palermo.

COSA VEDERE A PALERMO: IL CASTELLO DELLA ZISA
Altro edificio storico aperto al pubblico la prima domenica del mese, il Castello della Zisa si raggiunge con una passeggiata che lambisce il quartiere del Capo, dove entreremo più tardi per visitare il mercato storico.
I Giardini della Zisa, verde anticamera alla monumentale residenza normanna, ci appaiono un po’ trasandati, con le fontane spente e i corsi d’acqua secchi. Peccato, perché al massimo del loro splendore devono essere un vero spettacolo.
Il Castello della Zisa rappresenta il connubio tra la dominazione normanna e la manovalanza araba: tra i due popoli c’era una forte collaborazione, che ha fatto sì che simile bellezza arrivasse fino ai nostri giorni.
Vale la pena arrivare fin qui, fuori dal centro storico, per vedere gli interni del palazzo, i mosaici, le opere d’arte in esso custodite e gli affreschi della sala della fontana.
Appena al di fuori del parco si trova la Cappella della Santissima Trinità, che merita una visita, così come meritevole è la vista dalla terrazza.




COSA VEDERE A PALERMO: IL MERCATO STORICO DEL CAPO A PALERMO
Tutta questa arte ci ha messo fame, così mentre passeggiamo verso il quartiere del Capo ci fermiamo alla Pasticceria Scimone, una delle più rinomate della città. Mangiamo un’arancina (buonissima!) al volo e ci prendiamo anche un cannolo di scorta, che non si sa mai!
Certo il mercato storico del Capo è il posto giusto anche per pranzare, ci sono diversi chioschi dove preparano le arancine, le panelle e i panini con la milza.
Ma, oltre che per lo street food il mercato del Capo è soprattutto famoso per il pesce e ci sono diverse trattorie tipiche frequentate sia da locali che dai venditori stessi.
Camminando verso Via Maqueda, ci fermiamo a curiosare dentro ad un portone, che nasconde il chiostro di Sant’Agostino. Così, per caso, scopriamo un altro dei tesori del centro storico di Palermo, che non smette mai di sorprendere!


COSA VEDERE A PALERMO: I PALAZZI STORICI DELLA LOGGIA
La nostra passeggiata ci porta di nuovo su Via Maqueda: è domenica pomeriggio e Piazza Verdi davanti al Teatro Massimo è piena di gente e artisti di strada. Palermo è sempre viva: anche ieri sera, verso mezzanotte, era la stessa cosa, se non meglio!
Noi proseguiamo perché la nostra meta è la Cala, sul lungomare, ma sul nostro percorso ci sono diversi palazzi storici che valgono la pena di una sosta.
Magari anche solo una sbirciata, come nel caso di Palazzo Lampedusa, antica dimora di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l’autore del Gattopardo. L’originaria struttura Cinquecentesca fu bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, ma nel 2010 un gruppo di imprenditori palermitani diede il via ai lavori di recupero. Oggi il palazzo non è visitabile internamente, ma da fuori si può ammirare il bellissimo cortile interno e leggere le parole d’amore di Tomasi sulla parete frontale dell’androne, per quella che fu la sua dimora negli anni più belli della sua vita.
Palazzo Branciforte, poco distante, è invece visitabile con una visita guidata (costo 7 Euro) che svela i lavori di restauro di Gae Aulenti, dallo spazio museale alla biblioteca della Fondazione Sicilia. Nella bellissima struttura recuperata ha sede anche il Ristorante Palazzo Branciforte: vi consigliamo di entrare e dare un’occhiata, è una location meravigliosa e il personale è molto gentile.
Ancora pochi passi ed ecco apparire tra le strade della Loggia di Palermo un altro edificio storico di rilievo: l’Oratorio di Santa Cita. Il palazzo del Seicento, a discapito di un ingresso che passa quasi inosservato, custodisce un tesoro barocco inestimabile di stucchi, sculture e allegorie realizzate da Giacomo Serpotta. Il biglietto d’ingresso costa 6 euro.



TRE GIORNI A PALERMO: TEMPO DI SALUTI
La nostra passeggiata si conclude alla Cala di Palermo, ma prima ci compriamo un panino con la Milza (Ale) e pane e panelle (Kiki), ancora una volta da Franco U’Vastiddaru.
Ce li mangiamo seduti sul lungomare, di fronte alle barche a vela ormeggiate, con i piedi che penzolano a pochi metri dall’acqua: è una splendida giornata di sole di inizio febbraio, ma sembra primavera inoltrata.
E’ arrivato il tempo dei saluti: i nostri tre giorni a Palermo sono volati via, ma ci hanno fatto scoprire una di quelle città come piacciono noi.
Palermo è viva, in continuo movimento, è effervescente e creativa.
Ha un’identità definita e non è paragonabile con nessun’altra città che abbiamo visto finora, anche se a volte certi scorci ci hanno riportato col pensiero in Andalusia, mentre attraversando i suoi mercati storici ci è sembrato di essere a Bangkok.
Palermo è da vedere, ma soprattutto da vivere: è bello fermarsi a parlare con chi ci abita, capire e carpire dalle sue parole quelle sfumature che in soli tre giorni non puoi, per forza di cose, cogliere da solo.
Arrivederci Palermo: ci rivedremo e forse sarai cambiata, ma di certo sarai sempre bellissima!
16 commenti su “Cosa vedere a Palermo in tre giorni”
Aiuuuto ragazzi, ma voi mi fate volare alto con l’immaginazione quando raccontate della Sicilia! Si vede che questa regione vi ha rubato il cuore. In tutta sincerità, se c’è un blog che mi ha messo in testa il desiderio di Sicilia nell’ultimo anno, beh quello è proprio il vostro.
Oggi facevo una riflessione su quei luoghi che ti sbattono in faccia il loro lato più crudo. È facile innamorarsi dei luoghi pittoreschi,mentre non è da tutti restare affascinati da posti dove ti viene sbattuta in faccia la vita reale. Ma è questo aspetto a renderli speciali.
La cattedrale di Palermo è maestosa e già a vederla in foto ti lascia senza parole, ma mi ha colpito sapere della cappella dedicata a Padre Puglisi. Sono d’accordo con voi: patrimonio dell’umanità insieme a Falcone e Borsellino. La Martorana, la Chiesa di San Cataldo..ma che spettacolo sono?
Ballarò, il mercato storico del Capo. Io ci passerei le giornate.
Ora voglio provare u pani ca meusa e le arancine (rigorosamente al femminile)!
Cara Simo, noi abbiamo proprio una profonda adorazione per quelle città come Palermo, come Napoli e Bari, città tutte da vivere, vibranti, in continuo movimento. Con un patrimonio artistico e culturale pazzesco, talvolta per nulla pubblicizzato. Città dove i contrasti sono forti, spietati a tal punto che è impossibile rimanere indifferenti. Come i sapori e i protagonisti dei loro mercati storici. Che spettacolo è la Sicilia, hai ragione quando dici che su di noi ha un effetto magnetico: piano piano vogliamo esplorarla sempre più a fondo, la prossima volta vogliamo fare tappa anche nell’interno, scovare quei borghi arroccati che hanno tanto da offrire dal punto di vista emozionale.
So che puoi capire, perché tu vieni da un’altra di quelle regioni che sono nel nostro cuore per tutti quei bei momenti che ci ha saputo regalare, viaggio dopo viaggio: non ci si stanca mai del bello, del vero! 😉
Un abbraccio!
Ale e Kiki
Ahhh che voglia di andare a Palermo adesso! Comunque ragazzi, forse dico un’eresia, ma leggendo la vostra descrizione iniziale non ho potuto fare a meno di notare quanto questa città sia simile a Napoli in certe cose!
Non sbagli affatto Simo, anzi! Quando abbiamo cominciato a pensare a Palermo come destinazione del nostro viaggio, anche noi abbiamo subito pensato quante cose avesse in comune con Napoli. La sensazione, che è stata quella che ci ha fatto prendere la decisione definitiva, è stata assolutamente confermata.
Un abbraccio! 😉
Bellissima esperienza ragazzi! Come avete giustamente scritto Palermo non è solo da vedere, è da vivere. Io ci ero stato solo un giorno, ma è bastato per meravigliarmi di fronte a una città dinamica e curiosa, tutta da esplorare.
Ho visto che avete perso una chiesa pazzesca: la Chiesa del Gesù. Peccato, è un gioiello barocco mozzafiato.
Io ho dovuto tagliare alcune cose purtroppo, ma conto di tornarci assolutamente!
Un abbraccio,
Pietro
Ecco Pietro, ci hai dato un altro buon motivo per tornare a Palermo: oltre al Palazzo dei Normanni, mettiamo in lista anche la Chiesa del Gesù! 😉
Non sono bastati tre giorni per riuscire a vedere tutto, perché poi abbiamo voluto prendercela con calma, godendoci l’atmosfera della città, che ci è piaciuta tantissimo! Allora, quando si torna? 😉
Davvero l’itinerario ideale per andare alla scoperta di una città che è davvero un insieme di meraviglie! Complimenti per l’ottimo lavoro!
Grazie di cuore Elena, ma gran parte del merito è di Palermo: trasmette sensazioni bellissime! 😀
Io sono una grande fan della Sicilia: natura, arte, cibo tutto quello che si può chiedere da un viaggio.
E’ da un po’ di anni che non torno a Palermo, mi avete dato un bello spunto per un weekend lungo fuori stagione, un’arancina me la mangerei proprio volentieri e mi piacerebbe trovarmi nel mezzo del caos del marcato Ballarò!
un abbraccio.
Noi stiamo scoprendo la Sicilia un pezzettino alla volta e stiamo imparando ad amarla in tutta la sua bellezza e i suoi contrasti. anche l’anno scorso abbiamo visto la Val di Noto fuori stagione e ci è piaciuta tantissimo! L’arancina me la mangerei in tutte le stagioni!
Durante quest quarantena ho ripreso in mano il mio WordPress, rinfrescata dal tempo che la pandemia mi sta regalando (nulla è completamente negativo)… Sto ripianificando la mia estate, dovrò sicuramente rinunciare ai viaggi già organizzati ma i nuovi non saranno da meno… E Palermo potrebbe farne parte!
Grazie per i preziosi consigli! Mi piacete un sacco, anche perché il vostro modo di viaggiare è molto simile al nostro!
Speriamo di poter rispolverare presto i nostri trolley.
Un abbraccio.
Grazie di cuore ❤ speriamo davvero di rispolverare i trolley, con giudizio, quanto prima! ?
Questo è il momento di ricordare i momenti più belli di viaggio, ma poi ci sarà il tempo per nuove emozioni! Teniamo botta, un abbraccio grande!
Ale e Kiki
commosso … mozzafiato è il termine giusto per una Chiesa come quella di “Casa Professa” e/o Chiesa del Gesù che però non rende giustizia all’ estetica esterna della stessa, la quale sembra semplicissima, ma una volta varcato l’ ingresso lascio a chiunque lo stupore e della pienezza di puro barocco del Serpotta che riempie in modo accurato ogni angolo, … ma .. da buon palermitano non posso non consigliarvi la Chiesa di San Giuseppe in corso Vittorio Emanuele, proprio vicino a quella del Gesù (di fronte a piazza Pretoria o “della vergogna”); … e che dire di Mondello ?!? Non dimenticatelo se andate d’ estate, ne resterete incantati … ah .. quasi dimenticavo io un’ altra tappa straconsigliata “Monte Pellegrino, da quale poter osservare uno splendido panorama, il promontorio più bello del mondo, come lo definì Johann Wolfgang von Goethe nel suo famoso diario “Viaggio in Italia”. Un abbraccio ragazzi e grazie per aver visitato la nostra città !
Grazie di cuore, Giuseppe! Palermo è stato il nostro ultimo viaggio prima della pandemia e i ricordi di quei tre giorni ci hanno scaldato il cuore durante le nostre infinite giornate tra le mura domestiche! Non vediamo l’ora di tornare per seguire i tuoi consigli! 🙂
Io volevo andarci per 3 giorni con la mia first lady, e il vostro blog è proprio quello che cercavo. Praticamente una guida, (addirittura con gli itinerari !), su come e verso dove muoversi, visto che l’età comincia a presentare il conto quando si tratta di camminare tanto.
Molto belle anche le foto che rendono bene l’idea delle bellezze da visitare.
Complimentissimi.
Adriano
(da Venezia)
Ciao Adriano, grazie di cuore per i complimenti! Palermo è bellissima e tre giorni sono l’ideale per scoprirla con calma: buon viaggio! 😉