Cosa fare e vedere a Lanzarote avendo cinque giorni a disposizione?
Sull’isola delle Canarie ci sono tantissime opportunità per una vacanza di mare, ma non solo: Lanzarote fa rima anche con arte, escursionismo, enogastronomia e divertimento.
Oggi vi raccontiamo il nostro itinerario tra spiagge, borghi, parchi nazionali e punti panoramici!
Pronti, trolley…via!
Lanzarote, l’isola di César Manrique
Prima di partire per il nostro tour dell’isola, vi vogliamo parlare dell’uomo che è riuscito nell’eroica impresa di trasformare una piccola ed apparentemente inospitale isola nel paradiso paesaggistico e artistico quale oggi è Lanzarote.
César Manrique, artista poliedrico, architetto e ambientalista, un personaggio tutto da scoprire: nato ad Arrecife, la capitale di Lanzarote, cittadino del mondo, prima di tornare e lasciare un’impronta indelebile per il futuro dell’isola natia.
Se, come immagino, vi ritroverete a fantasticare su come potrebbe essere la vostra vita in una di quelle case bianche circondate da vigneti ai piedi di un vulcano, beh, il merito sarà soprattutto di Manrique.
Sappiate che è grazie a César Manrique se l’isola è stata preservata dal cemento, che è spesso una “naturale” conseguenza del turismo di massa.
Perché oggi Lanzarote è visitata da milioni di turisti, ma ciò nonostante vi sembrerà, ed in effetti lo è, magnificamente selvaggia.
Diventa così ineludibile una visita alla casa dove ha vissuto a lungo l’artista, oggi un importante museo e testimonianza della storia di Lanzarote: noi l’abbiamo inserita nel nostro itinerario e vi consigliamo di fare altrettanto.

Come muoversi a Lanzarote
Il modo migliore per esplorare l’isola di Lanzarote è in auto: noi ne abbiamo preso una a noleggio per tutta la durata della vacanza, il giorno dell’arrivo in aeroporto.
Le strade sono pressoché perfette, non avrete nessun problema a girare da nord a sud, raggiungendo tutti i luoghi che vi racconteremo in questo articolo.
Per chi invece preferisce muoversi con i mezzi pubblici, va detto che in più di un’occasione abbiamo notato che esistono diversi collegamenti tra i centri più importanti dell’isola, anche se non vi sappiamo dire con quale frequenza.
Il noleggio auto ci è costato meno di 30 euro al giorno con assicurazione compresa.

Cosa vedere a Lanzarote, giorno 1: Playa Papagayo e le spiagge della costa sud
Il nostro primo giorno sull’isola delle Canarie è un mix tra attività fisica e relax: raggiungeremo Playa Papagayo con un trekking e trascorreremo quasi tutta la giornata a rilassarci su quella che è considerata la spiaggia più bella di Lanzarote.
Il percorso si sviluppa lungo la costa sud orientale dell’isola, è semplice e molto appagante anche per la vista grazie agli spettacolari panorami che questo angolo di Lanzarote sa regalare.
Partendo a piedi dal parcheggio (gratuito) del resort Sandos Papagayo Beach sono necessari 3 chilometri per raggiungere la bellissima cala, riparata dai venti e ideale anche per chi ama nuotare.
Seguendo il sentiero ben segnalato, tra sabbia e roccia, si attraversano Playa Mujeres, Playa del Pozo e Playa de la Cera: insomma, se proprio volete fare una pausa avete solo l’imbarazzo della scelta!


Cosa vedere a Lanzarote, giorno 1: Puerto Rubicon
Recuperata l’auto, nel tardo pomeriggio ci spostiamo nel vicino Puerto Rubicon, dove si trova un bel porticciolo con lussuosi resort, negozi e locali per l’aperitivo.
Tutto è molto curato, ma un po’ troppo artificioso per i nostri gusti: dopo una breve passeggiata decidiamo di ripartire: vogliamo arrivare in tempo per gustarci il tramonto dalle saline di Janubio, sulla costa sud occidentale dell’isola di Lanzarote.

Giorno 1: le saline de Janubio
Las Salinas de Janubio sono uno dei luoghi più romantici di tutta Lanzarote al tramonto: si trovano sulla costa ovest, in prossimità del minuscolo villaggio di La Hoya.
Poste in una laguna, le saline sono separate dal mare soltanto da una scogliera di lava vulcanica lunga quasi un chilometro, creatasi in seguito alle eruzioni del Timanfaya.
Per lungo tempo, soprattutto negli anni 70, le saline hanno rappresentato una fonte economica fondamentale per Lanzarote, arrivando a produrre quasi 10.000 tonnellate annue di sale.
Per ammirare dall’alto quello che è stato classificato dall’Unione Europea un sito naturale protetto ci sono diversi punti panoramici (mirador): oltre al piazzale davanti al cancello di ingresso delle saline, vi consigliamo di fermarvi in corrispondenza degli altri due segnalati lungo la strada che conduce a Playa de Janubio, uno dei quali a fianco di un rinomato ristorante.

Giorno 1: il tramonto a Playa de Janubio
Ricorderemo a lungo il tramonto a Playa de Janubio: il primo sull’isola di Lanzarote, con un tempo spettacolare e il fragore delle onde sulla scogliera di lava, scura come la notte che incombe.
Lunga più di un chilometro, Playa del Janubio è una delle spiagge da vedere sulla costa ovest dell’isola: non è proprio adatta per fare il bagno a causa delle grandi onde e della presenza della barriera rocciosa.
Forse non è adatta nemmeno per i surfisti, perlomeno non ne abbiamo visti.
Abbiamo osservato però tantissimi vanlifers e sognato di trascorrere qualche giorno lì con il nostro furgone camperizzato: chissà che in futuro Ballo non sbarchi alle Canarie…

Cosa vedere a Lanzarote, giorno 2: Haria
Il secondo giorno inizia con l’esplorazione di uno dei villaggi nel nord dell’isola: Haria.
Una semplice passeggiata ci permette di scoprire uno dei borghi più belli di tutta Lanzarote, scelto da César Manrique per trascorrere i suoi ultimi giorni.
La bella giornata di sole e l’assenza di confusione ci ha accompagnato in questo primo assaggio lungo le vie di Haria, dove abbiamo ammirato piccole case bianche circondate da giardini fioriti, cactus e palme, botteghe artigiane e bar di paese.
Come detto, qui c’è la casa dove César Manrique ha vissuto gli ultimi anni di vita: avendo in programma la visita alla Fondazione, decidiamo di soprassedere, ma sappiate che c’è la possibilità di acquistare un biglietto cumulativo al costo di 17 euro a persona, per visitare entrambi i luoghi.




Giorno 2: escursione al Volcan El Cuervo
L’escursione al Volcan El Cuervo è una delle cose da inserire assolutamente nell’itinerario di viaggio a Lanzarote, per due buoni motivi: è spettacolare ed è gratuita.
Il cratere de El Cuervo si è formato in seguito alle terribili eruzioni del Timanfaya occorse tra il 1730 e il 1736, le stesse che hanno generato il mare di lava a bordo del quale si può tranquillamente passeggiare, seguendo un percorso su terra battuta.
Lasciata l’auto nel parcheggio gratuito, ci si avvicina gradualmente al Volcan El Cuervo, in uno spettacolare paesaggio contraddistinto da grandi blocchi di lava solidificata, che si estendono fino al parco nazionale del Timanfaya verso ovest, dove sono ben visibili le cosiddette montañas del fuego.
Il sentiero circolare conduce fino all’interno del cratere, un’occasione unica per ammirare la maestosità di questa struttura geologica, immaginando lo scenario apocalittico del 1730.



Cosa fare a Lanzarote, giorno 2: visitare la cantina vitivinicola più antica delle Canarie
Non serve fare molta strada per raggiungere El Grifo dal parcheggio del vulcano El Cuervo.
Si tratta della cantina in attività più antica delle Canarie e si trova nella zona de La Geria, dove le vigne si susseguono a perdita d’occhio tra le colline scure di Lanzarote.
Prima delle eruzioni in questa area dell’isola si coltivavano cereali, ma dopo si pensò di sfruttare il terreno, arricchito dalla cenere lavica e in grado così di mantenere l’umidità oceanica, per la coltivazione della vite.
La visita guidata alla cantina e ai vigneti de El Grifo, anche in italiano (il martedì), è imperdibile a nostro avviso: permette di conoscere meglio la storia di Lanzarote e di assaggiare dei vini delicati e molto particolari, come la Malvasia Vulcanica.



Cosa vedere a Lanzarote, giorno 2: il tramonto alla Città Stratificata
La Città Stratificata, o Mataburros (tradotto: uccisore di asini), è una delle cose da vedere a Lanzarote, soprattutto al tramonto.
In passato questa era una grande cava di pietre vulcaniche, utilizzate per l’agricoltura e il giardinaggio in tutta l’isola.
Col tempo, gli agenti atmosferici hanno modellato le rocce regalando al paesaggio un’atmosfera surreale, a tratti quasi inquietante. Cunicoli, caverne, archi e curiose formazioni rocciose attirano l’attenzione, ma cercate di prestare attenzione se decidete di arrampicarvi: il materiale è friabile e quindi cede facilmente.
La Città Stratificata si trova sulla strada che conduce a Teguise, poco dopo l’abitato di Guatiza.



Cosa vedere a Lanzarote, giorno 3: Playa de Orzola
La nostra piccola casita, che abbiamo prenotato tramite l’app di Booking, si trova nel nord dell’isola, vicino al piccolo villaggio di pescatori di Orzola: decidiamo così di iniziare il nostro terzo giorno a Lanzarote nella vicina spiaggia.
Selvaggia e priva di servizi, Playa de Orzola è perfetta per rilassarsi guardando i surfisti e ascoltando il rumore delle onde infrangersi sulla scogliera: un piccolo angolo di paradiso a nord ovest del villaggio, sul quale si protende un alto promontorio.
Guardando la mappa, pare esserci nelle vicinanze anche una grotta, ma non ci siamo spinti più lontano: il programma di giornata è decisamente pieno di cose da fare e vedere.

Cosa vedere a Lanzarote, giorno 3: Charca de la Novia
Seguiamo la spettacolare strada costiera che da Orzola (dove non c’è tanto da vedere) conduce a Punta Mujeres.
Dopo poche centinaia di metri, troviamo le indicazioni per il parcheggio di Charca de la Novia, letteralmente lo Stagno della Fidanzata.
Questo è il posto giusto per fare un bagno approfittando del fatto che la scogliera ha creato una baia riparata dalle onde: il fondale è sabbioso e non è profondo, anzi.


Giorno 3: Caleta del Mojon Blanco
Ad appena un chilometro di distanza da Charca de la Novia c’è un’altra spiaggia che merita una sosta, in questo caso per una bella nuotata.
Caleta del Mojon Blanco condivide la bellezza del paesaggio con la spiaggia vicina, ma in questo caso il fondale è più profondo e invita a tuffarsi.
Sull’arenile i caratteristici muretti in pietra lavica di Lanzarote permettono di stendersi al riparo del vento, che nei mesi estivi è particolarmente sferzante.


Cosa vedere a Lanzarote, giorno 3: Caleta de Famara
In auto ci spostiamo sulla costa nord occidentale dell’isola, raggiungendo Caleta de Famara, molto famosa tra i surfisti di tutto il mondo.
Nel piccolo villaggio contiamo diverse scuole di surf, tante quante i ristoranti e tapas bar, dove all’ora di pranzo c’è un discreto fermento.
Compriamo qualcosa da mangiare in un market e poi raggiungiamo Playa de Famara, dove trascorriamo buona parte del pomeriggio ad ammirare il panorama e soprattutto i surfisti intenti nelle loro incredibili evoluzioni.




Giorno 3: Teguise
Teguise è da molti considerata la perla di Lanzarote, il villaggio più affascinante dell’isola, e ogni domenica si anima con un grande mercato che attrae tantissimi turisti.
L’atmosfera che troviamo in un soleggiato pomeriggio di inizio dicembre è molto tranquilla, rilassata e ci godiamo la passeggiata nel piccolo centro storico.
Ci sono diverse botteghe artigiane, negozi di souvenir e bar, in più la pittoresca Plaza de la Constitución sulla quale si affaccia la chiesa di Nuestra Señora de Guadalupe, che merita una visita.
Ormai manca poco al tramonto, così risaliamo in macchina e raggiungiamo la nostra prossima meta di giornata.

Giorno 3: il Mirador de El Risco de Famara
Arrivare sul promontorio che si affaccia su Caleta de Famara non è semplice: prestate attenzione con l’auto perché la strada è dissestata.
Tuttavia lo stress per raggiungere El Risco de Famara e il Parque El Bosquecillo è ripagata dalla vista mozzafiato sulla baia, qualcosa di straordinario.
Aspettare il tramonto qui è davvero romantico: non perdetevelo.


Cosa vedere a Lanzarote, giorno 4: Parque Nacional de Timanfaya
Si torna verso sud oggi, per raggiungere le magnifiche Montagne di Fuoco del Parque Nacional de Timanfaya.
Tutto ha avuto origine da qui, nel 1730, quando Lanzarote dovette fare i conti con uno scenario apocalittico: le eruzioni vulcaniche che per 6 anni sconvolsero l’isola, dando origine al mare di lava e ai 25 crateri che oggi si possono ammirare e visitare, come nel caso del vulcano El Cuervo.
L’area protetta del parco nazionale è osservabile soltanto tramite una visita guidata in autobus, con partenza dal Islote de Hilario: il ticket ha un costo di 12 euro per adulto.
Si compie un tragitto di ben 14 km, ideato da César Manrique, denominato la Ruta de los Volcanes, un’occasione unica per ammirare lo spettacolo indescrivibile e drammatico del Timanfaya.
Al termine del tour, vi consigliamo di non perdervi la dimostrazione termodinamica nei pressi del Centro Visite del Timanfaya, dove si trova anche un ristorante e uno shop.
Importante: il Parque Nacional de Timanfaya è una delle attrazioni più visitate di tutta Lanzarote, cercate di arrivare poco prima dell’apertura mattutina (h 9) per evitare lunghe code.




Cosa vedere a Lanzarote, giorno 4: Charco de Los Clicos (Charco Verde)
Restiamo in tema bellezze naturali e visitiamo un altro sito emblematico di Lanzarote: el Charco de Los Clicos a Playa El Golfo.
Non siamo distanti dal parco nazionale di Timanfaya ed in effetti anche questo lago verde smeraldo è la conseguenza delle eruzioni del 1730.
Separato dall’oceano (al quale è collegato da canali sotterranei) soltanto da un sottile arenile di sabbia scura, il Charco de Los Clicos deve la sua colorazione alle alghe che crescono al suo interno.

Giorno 4: El Sendero de El Golfo
Siamo sulla costa sud occidentale di Lanzarote, un punto di osservazione magnifico sia per ammirare le scogliere a picco sull’oceano, sia l’area dei vulcani del Timanfaya verso l’interno.
Il modo migliore per farlo è percorrere il Sendero de El Golfo, che parte dall’omonimo villaggio e si spinge verso nord per ben 12 chilometri, fino ad incontrare Playa del Paso.
Non è necessario percorrerlo tutto per godere di panorami magnifici: noi ad esempio ci siamo spinti lungo il sentiero per circa 3 chilometri e ne è valsa decisamente la pena.
Il percorso non è difficile, ma si sviluppa su roccia vulcanica a tratti aguzza: vi consigliamo di indossare almeno delle scarpe da ginnastica.
Tornati al villaggio di El Golfo, potrete rilassarvi e pranzare in uno dei tanti ristorantini sul mare.

Cosa vedere a Lanzarote, giorno 4: Playa de Montaña Bermeja
A poca distanza dal villaggio de El Golfo, Playa de Montaña Bermeja e il sito de Los Hervideros sono due punti da tenere in considerazione per il tramonto a Lanzarote.
La spiaggia si trova proprio di fronte al Volcan Bermeja, un colosso di roccia dalle sfumature rosse e nere, ed è molto amata dai surfisti.
Los Hervideros invece è un punto panoramico a picco sull’oceano, dove aspettare che il cielo si colori d’incanto mentre le onde si infrangono sulle alte scogliere.
Uno dei luoghi più selvaggi e suggestivi di tutta l’isola di Lanzarote, dove si ammira una grande grotta naturale.


Cosa vedere a Lanzarote, giorno 5: il mercato di Teguise
Il grande mercato domenicale di Teguise è uno dei must di Lanzarote: sono tantissimi gli espositori che trasformano il piccolo villaggio nel centro dell’isola in un gigantesco bazar.
Vi si trova praticamente di tutto: dagli oggetti di artigianato ai gioielli, dagli abiti vintage alle t-shirt perfette per un regalo-ricordo, dalla frutta e verdura locale agli stand gastronomici dove assaggiare le specialità delle Canarie.
Il consiglio spassionato è di arrivare a Teguise la mattina presto, prima che il mercato venga preso d’assalto non solo dai locali, ma anche dai tantissimi autobus turistici.
Verso l’ora di pranzo l’atmosfera è decisamente caotica.

Cosa vedere a Lanzarote, giorno 5: la Fundacion Cesar Manrique
Rotta verso sud, per raggiungere in pochi minuti uno dei luoghi imperdibili di Lanzarote: la splendida villa in cui è nata la Fundacion César Manrique.
Si tratta di un vero e proprio luogo di culto, dove è possibile scoprire la storia di uno dei personaggi più importanti per Lanzarote, la sua vita da artista ed esteta in giro per il mondo, prima di tornare nell’isola natia e combattere per renderla ciò che è oggi: una meraviglia.
César Manrique ha legato indissolubilmente il suo nome a Lanzarote, attraverso le sue opere d’arte e la forza con cui si è battuto per preservare l’isola dalla cementificazione, facendo in modo che si aprisse al turismo internazionale nel migliore dei modi: nel rispetto degli abitanti e del paesaggio.
Pioniere dell’ecologismo, la villa e i giardini della Fundacion César Manrique rappresentano perfettamente il suo pensiero, talvolta decisamente sopra le righe, guidato da un talento straordinario.
Il ticket di ingresso costa 10 euro, ma c’è anche la possibilità di acquistare il cumulativo al prezzo di 17 euro, che permette l’accesso alla casa-museo di Haria.



Cosa vedere a Lanzarote, giorno 5: il canyon de Las Grietas
Ci è sembrato di tornare indietro nel tempo a Las Grietas de la Montaña Blanca: per certi versi, ci ha ricordato l’Antelope Canyon di Page, in Arizona.
Certo, i colori sono diversi, qui nel cuore vulcanico di Lanzarote c’è un insolito bianco a fare da contrasto alla roccia lavica, ma le pareti levigate del canyon sono davvero affascinanti e ipnotiche.
Non ci siamo fermati tanto qui, a causa di una fitta e fastidiosa pioggerellina (una rarità sull’isola), in ogni caso vale assolutamente la pena di inserire Las Grietas nell’itinerario di viaggio a Lanzarote.
Raggiungere il canyon è piuttosto semplice, essendo diventato un luogo piuttosto conosciuto: si incontra lungo la strada che collega il villaggio di Tias a San Bartolomé.


Giorno 5: La Geria
Prima di dirigerci nuovamente verso sud e raggiungere Playa Blanca, per un tuffo nell’oceano, decidiamo di tornare nella zona de La Geria.
Ci eravamo già stati in occasione della visita alla cantina El Grifo, vi ricordate?
L’area vitivinicola di Lanzarote merita di essere esplorata più a fondo: la strada che attraversa le nere colline di Lanzarote regala scorci meravigliosi.
I vigneti si sviluppano a perdita d’occhio, protetti dai chabocos, le bolle vulcaniche scavate in profondità per trovare il terriccio migliore nel quale piantare gli alberi da frutto, e dai tradizionali muretti a secco.



Giorno 5: Playa Blanca
Ultima tappa di giornata e del nostro tour è Playa Blanca, il villaggio più sviluppato nel sud dell’isola, dove si possono trovare locali in quantità e anche belle spiagge.
Vi consigliamo ad esempio Playa Dorada, una piccola baia riparata dalle onde dove ci si può rilassare e nuotare, raggiungibile con una piccola passeggiata seguendo l’Avenida Maritima.
Playa Blanca non ci ha fatto impazzire, rispetto ai villaggi come Haria e Teguise non ha nulla di caratteristico, però merita una visita, soprattutto per la sua vivace vita notturna, caratteristica che condivide con la vicina Puerto del Carmen.


Cosa fare a Lanzarote se avete a disposizione qualche giorno in più
Avendo più tempo a disposizione ci sono diverse cose che si possono fare a Lanzarote.
Noi non abbiamo visitato ad esempio il famoso Giardino dei Cactus a Guatiza, le piscine naturali di Punta Mujeres, lo spettacolare complesso di grotte de El Jameos del Agua, oppure la capitale Arrecife.
Davvero avrete l’imbarazzo della scelta, ma soprattutto vi consigliamo di non perdere l’escursione all’isola de La Graciosa, che si può raggiungere in pochissimo tempo dal porto di Orzola.
Di questa esperienza straordinaria vi racconteremo presto, perchè ci siamo stati e sull’isola abbiamo noleggiato la bicicletta, esplorandola in lungo e in largo.

Dove dormire a Lanzarote
Abbiamo scelto come base logistica il nord dell’isola, che abbiamo trovato affine alle nostre esigenze: ci sono piccoli villaggi tranquilli di pescatori, si è circondati dalla natura e in poco tempo si possono raggiungere varie attrazioni.
In particolare avevamo una piccola casita a due passi da Orzola con grandi spazi a disposizione, una cucina completa di tutto e tanta privacy e tranquillità.
Se volete avere un quadro completo date un’occhiata al nostro articolo Dove dormire a Lanzarote: i nostri consigli.
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