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Civita e le Gole del Raganello: mistero e avventura nel Parco Nazionale del Pollino

Rifugio. Una parola che evoca la ricerca di protezione, un luogo sicuro dove sfuggire alle insidie.

Succede così che a Civita, nel nord della Calabria, le case abbiano gli occhi e i muri parlino. 

Raccontano una storia di secoli fa, quando un’intera popolazione albanese si rifugiò nell’Italia meridionale, dando origine a diversi insediamenti alcuni dei quali nella zona al confine tra la Calabria e la Basilicata.

Il popolo arbëresh, oltre all’istinto di sopravvivenza, aveva certamente un profondo senso della bellezza. Ce ne siamo accorti subito dopo l’ultima curva della strada che porta a Civita, quando davanti agli occhi ti si apre uno scenario incredibile.

Circondato dalle montagne del Pollino, in un anfiteatro naturale magnifico, il borgo e i suoi tetti appaiono la perfetta prosecuzione della roccia verso la vallata, la stessa lungo la quale scorre il torrente Raganello.

Con lo sguardo attento e lo spirito avventuriero oggi vi raccontiamo cosa vedere a Civita e come effettuare l’escursione alle Gole del Raganello.

Pronti, trolley…via!

trekking gole del raganello
Relax nelle Gole del Raganello

Le origini di Civita

Le origini di Civita sono da ricondurre all’anno 1000, quando alcuni abitanti di Cassano allo Ionio si rifugiarono tra le pendici del Pollino per sfuggire ai saraceni. 

Verso la metà del 1400 un tremendo terremoto distrusse questo primo insediamento e solo successivamente, verso la fine del ‘400, a Civita si stabilì la popolazione arbëreshe.

Da quel momento in poi, Civita divenne uno dei paesi albanesi più importanti del sud Italia: la conformazione del borgo, la lingua, gli usi e i costumi, la gastronomia, ogni cosa è da ricondurre alla tradizione arbëreshe.

Chi visita Civita non solo può godere dei magnifici paesaggi del Pollino, ma anche della possibilità di scoprire l’affascinante connubio che si è creato dall’incontro di due culture.

civita calabria

Cosa vedere a Civita: i comignoli

L’atmosfera che si respira tra i vicoli di Civita è unica, così come unici sono i comignoli che potrete ammirare seguendo il dettagliato itinerario creato dalla Pro Loco: recuperate la mappa recandovi al Museo Etnico Albanese in Piazza del Municipio.

La piazza è il punto di partenza per inoltrarsi nel rione di Sant’Antonio, centro storico di Civita, il quale si sviluppa verso l’alto, con strette strade a zig zag lungo le quali si susseguono piccole dimore, fontane di pietra e antichi palazzi.

I comignoli di Civita, divenuti famosi nel corso del tempo tanto da assumere il ruolo di vera e propria attrazione turistica, oltre alla loro funzione principale servivano a distinguere il rango familiare o il mestiere degli abitanti della casa.

Per realizzarli furono chiamati veri e propri maestri d’arte, i quali misero estrema attenzione nella cura dei dettagli. Anche se solo una parte di questo incredibile patrimonio artistico è arrivato fino ai nostri giorni, è sufficiente per rendere l’esplorazione del rione di Sant’Antonio di Civita un’esperienza assolutamente da non perdere.

Cosa vedere a Civita: le case Kodra

Come vi avevamo anticipato, a Civita le case hanno gli occhi, ma non solo.

Le fiabesche case Kodra, che devono il loro nome al celebre pittore albanese Ibrahim Kodra, hanno le sembianze di volti umani

L’artista, celebrato anche da Picasso con il quale condivise anche alcune esposizioni internazionali, in visita nel borgo calabrese riconobbe nelle forme geometriche delle dimore molti elementi in comune con le proprie raffigurazioni. 

Nel 2006, anno della sua morte, Civita dedicò alcune delle case del centro storico in suo onore: oggi sono tantissimi i turisti che raggiungono il borgo per ammirarle.

Le strutture dei camini a sbalzo, le finestre dalla forma quadrata, i portoni, il tetto: ogni dettaglio architettonico riconduce ad un volto umano, un po’ come avevamo avuto modo di ammirare anche ad Aliano in Basilicata. Anche se lì vi era una sola dimora così, mentre qui ve ne sono ben sette. Dove? Anche in questo caso la mappa vi sarà d’aiuto, per districarvi tra i vicoli dei rioni Magazzeno e Sant’Antonio.

civita mappa itinerari
La mappa con gli itinerari per scoprire le case kodra e i comignoli di Civita

Il Ponte del Diavolo

Civita non è solo mistero, ma anche avventura. La possibilità di scendere nelle Gole del Raganello per ammirare il Ponte del Diavolo e il profondo canyon sottostante, scavato dal torrente.

Il trekking parte dal belvedere del rione Magazzeno, un posto dal quale si gode di un panorama eccezionale sul borgo antico. 

Si comincia da una quota di circa 400 m. s.l.m., con una lenta discesa che conduce prima al magnifico ponte di pietra, dietro al quale si cela un’antica leggenda, e poi ai piedi delle montagne del Parco Nazionale del Pollino, lungo le cui pareti il torrente Raganello ha creato un canyon mozzafiato.

Nonostante il caldo opprimente di una giornata di inizio agosto, abbiamo affrontato il percorso in discesa a piedi. Dal belvedere una serie infinita di gradini conducono nelle profondità della gola, poi il sentiero prosegue su una strada asfaltata, fino al Ponte del Diavolo.

Qui, alla quota di 260 m.s.l.m., arriva anche il minibus (a pagamento, servizio proposto da un tour operator locale, si può prendere anche soltanto per il ritorno) che parte da Piazza del Municipio, in modo che chiunque possa raggiungere questo luogo magico.

Noi a piedi abbiamo impiegato circa mezz’ora: scalinate e sentiero erano in buone condizioni, basta indossare un paio di scarpe da ginnastica.

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Il Ponte del Diavolo di Civita, Calabria

Le Gole del Raganello: non solo trekking

La nostra escursione ci ha portato nel cuore delle Gole del Raganello, una delle meraviglie naturali del Parco Nazionale del Pollino e dell’intera Calabria.

Qualche anno orsono la zona finì su tutti i telegiornali per una tragedia che colpì alcuni escursionisti: un nubifragio preannunciato, ma mai di una simile portata, portò via con se 10 persone.

Quei tristi fatti del 2018 hanno segnato l’attività turistica delle Gole del Raganello, dove sotto l’attento sguardo delle guide ambientali escursionistiche locali era possibile praticare sia il canyoning che il torrentismo.

Noi ci siamo limitati a terminare il nostro trekking mettendo i piedi a mollo nelle freschissime acque del torrente, scrutando le pareti verticali stringersi sempre di più.

Il percorso, attualmente non praticabile, si sviluppa per ben 13 chilometri, seguendo il corso del torrente: speriamo un giorno di poter provare questa esperienza incredibile, in sicurezza.

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Il torrente Raganello, Parco Nazionale del Pollino

Ristoranti a Civita: dove assaggiare le specialità arbëreshe

Su consiglio di una cara amica blogger, Simona di viaggiacomeilvento.com, abbiamo prenotato per cena al Ristorante Kamastra

La scelta si è rivelata azzeccata, perché abbiamo potuto assaggiare le fantastiche specialità della cucina arbëreshe.

Il Kamastra si trova a due passi da Piazza del Municipio di Civita ed è una locanda dall’atmosfera rustica e intima, quei posti dove appena entri ti senti a casa e sai che assaggerai piatti della tradizione che non ti deluderanno.

In particolare, vi consigliamo i maccheroni a ferretto con ragù di maiale e i cavatelli alla nenesa, un’erbetta tipica del Pollino, che i proprietari del ristorante coltivano personalmente nell’orto di famiglia. 

Se amate la carne, assolutamente da provare il capretto al tegame all’alloro.

ristorante kamastra civita
dove mangiare a civita

Dove dormire a Civita

Civita è stata l’ultima tappa del nostro viaggio on the road in Calabria e volevamo chiudere nel modo giusto quella che è stata una vacanza da ricordare.

Fortunatamente, anche la scelta del posto dove dormire è stata ottima: il B&B Il Belvedere è una piccola struttura arredata con cura e gestita da una persona eccezionale, che ha a cuore le sorti del proprio borgo.

Gianluca, questo è il suo nome, ed Eva, sua moglie, ci hanno accolto in maniera impeccabile, dandoci consigli e preparandoci una colazione fantastica il giorno della partenza, a base di prodotti locali.

La nostra camera era spaziosa, con il bagno privato, l’aria condizionata e due piccole finestrelle che regalavano una vista eccezionale sul borgo.

Surplus dell’esperienza, il grande lucernario oltre il quale splendevano le stelle nel cielo terso del Pollino.

dove dormire a civita
La vista dalla finestra della nostra camera al B&B Il Belvedere di Civita
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Veduta notturna del rione Sant’Antonio di Civita
Colazione con marmellata fatta in casa e ricotta fresca al B&B Il Belvedere

Non è stato facile andare via da lì, lasciarci alle spalle la Calabria.

Che siate amanti dei borghi italiani o appassionati di trekking, Civita saprà conquistare il vostro cuore. 

Con il mistero e la magia delle sue dimore dalle sembianze umane, con i paesaggi del Pollino da cartolina, con la buona cucina arbëreshe che incontra i prodotti locali.

Tutti ingredienti che rendono una vacanza indimenticabile, non siete d’accordo?

Viva la vida, amici!

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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10 commenti su “Civita e le Gole del Raganello: mistero e avventura nel Parco Nazionale del Pollino”

  1. Ci credo che non sia stato facile, quando l’accoglienza è così forte da farti sentire a casa non vorresti mai lasciarlo un borghetto così. Questo è uno dei tanti marchi di fabbrica del Sud 😉
    Conoscevo questi luoghi e ricordo i tristi fatti della Gola, spero che si possa tornare presto a fare torrentismo in sicurezza, come dici tu.
    I maccheroni al ferretto me li sono sparati a Pasqua, l’unica consolazione di una triste giornata blindata 🙁 Vi abbraccio!

    Rispondi
    • Cara Orsa, ormai le poche consolazioni che abbiamo sono quelle che ci cuciniamo, però speriamo presto di poter tornare a scoprire posti come Civita! Hai proprio ragione quando parli di marchi di fabbrica del sud: l’ospitalità, che riesce a farti sentire come tra le mura domestiche, è senza pari! Per questo ci torniamo sempre volentieri e soprattutto facciamo così fatica quando dobbiamo andare via. Un abbraccio grande! 😉

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  2. Grazie per avermi riportato a Civita. Oggi come allora continuo a pensare si tratti di uno dei borghi più belli mai visitati.
    Le case Kodra, i comignoli e quella natura aspra con canyon e pareti rocciose rendono Civita meravigliosa. Amo il cibo, si sa, e quei maccheroni al ferretto del Kamastra chi se li dimentica.
    Il Parco Nazionale del Pollino è perfetto per gli amanti del trekking. Natura e paesaggi fantastici. E poi dove vedere altrimenti il pino loricato?
    Grazie mille per la menzione.
    Un abbraccio ragazzi :*

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    • Grazie a te per il consiglio culinario, è stata è una magnifica esperienza per il palato! 😉
      La prossima volta nel Parco del Pollino abbiamo in mente proprio un trekking per vedere il pino loricato: è una cosa che volevamo fare qualche anno fa, quando attraversammo la Basilicata, ma purtroppo non avevamo abbastanza tempo a disposizione. Presto torneremo: ci sono dei panorami sul Mar Tirreno da far paura, da lassù, assolutamente da non perdere.
      Inoltre ci siamo segnati anche la Grotta del Romito! 😉
      Un abbraccio e a presto, Simo!

      Rispondi
  3. Le case Kodra sono deliziose, assumono veramente sembianze umane. I camini mi riportano alle mente le realizzazioni dell’architetto catalano Gaudì ammirate a Barcellona. E’ una parte della Calabria che ho in programma di visitare. Speriamo che l’attività turistica nelle Gole del Raganello riparta quanto prima e che la tragedia che ha interessato quest’area sia monito permanente per le autorità locali e gli operatori turistici, chiamati a garantire l’incolumità dei visitatori. PS quel piatto di maccheroni sembra molto invitante 😉

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    • Dopo esserci immersi nel centro storico di Civita non ti nascondo che anche a Modena vedevamo l’effetto “casa Kodra”! 🙂
      Però quelle del borgo calabrese sono irraggiungibili in quanto a fascino, da vedere dal vivo per credere.
      Come te, spero vivamente che le escursioni nelle Gole riprendano il prima possibile, in sicurezza: chi ha fatto l’esperienza la racconta come una cosa incredibile, che vale da sola il viaggio nel nord della Calabria. Speriamo bene! 😉
      Un abbraccio Fausto!

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  4. Bhè da calabrese “viaggiatore” ☺️ …dopo il vostro racconto, non mi resta che salire sull’auto ed andare a visitare Civita!!!
    Sperando che tutta questa situazione finisca e potremmo iniziare a viaggiare in tranquillità!!!!

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  5. Ciao, sapresti darmi maggiori informazioni sulle gole del Raganello? È possibile fare un escursione con i bambini? C’è la possibilità di prenotare escursioni o si può proseguire in autonomia? Grazie

    Rispondi
    • Ciao Fabio, ti sconsiglio di inoltrati nel canyon in autonomia, può essere pericoloso. Sono comunque sicuro che ci sia la possibilità di prenotare delle escursioni: prova a contattare il B&B il Belvedere, il proprietario gestiva un portale di esperienze e potrà aiutarti!

      Rispondi

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