San Francisco ha sempre giocato un ruolo determinante nelle battaglie per il riconoscimento dei diritti civili: oggi vi portiamo a Castro, nel cuore del quartiere di Harvey Milk, uno dei più importanti militanti del movimento di liberazione omosessuale.
Castro oggi rappresenta una delle mete preferite dai turisti, sia perché è il centro della cultura LGBTQ della Baia, sia per gli splendidi murales che vi si possono ammirare.
E’ una delle zone di San Francisco che abbiamo amato di più, per la sua atmosfera allegra, i colori vivaci della street art e quelli pastello delle case, che più di una volta ci hanno fatto sognare una ipotetica vita in California.
In questo articolo vogliamo darvi qualche spunto su cosa vedere a Castro: pronti, trolley…via!
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Castro Camera, il negozio di fotografia di Harvey Milk
A cavallo tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70 l’America dei diritti civili era in fermento e furono diversi i movimenti che nacquero in quel periodo.
Nel 1966 la Baia, per la precisione in quel di Oakland, vide affermarsi il movimento radicale per la tutela dei diritti degli afroamericani, i Black Panthers.
Aldilà del Bay Bridge, San Francisco già da qualche anno era stata soprannominata “la capitale gay d’America”, con diverse organizzazioni e associazioni cittadine collegate alla comunità LGBT.
Anche se il clima non era dei migliori, a causa di scontri e sommosse, San Francisco era considerata dunque come un rifugio per la comunità LGBT e fu anche per questo motivo che Harvey Milk decise di trasferirsi, inaugurando nel 1972 il suo negozio di fotografia, al civico 575 di Castro Street.
“Castro Camera” divenne in poco tempo uno dei luoghi di ritrovo per gli attivisti del movimento LGBT, mentre Harvey, soprannominato “il sindaco di Castro Street”, venne eletto consigliere comunale nel 1977, diventando il primo politico gay in America.
La battaglia che aveva cominciato tra le strade di Castro per la tutela dei diritti degli omosessuali arrivò così in municipio, dove Milk riesce ad ottenere anche il rigetto di una legge che avrebbe permesso il licenziamento di insegnanti gay.
Purtroppo, come spesso accade, le battaglie creano nemici.
Harvey Milk venne assassinato il 27 novembre del 1978 per mano di Dan White, suo avversario politico, dopo pochi mesi dalla propria elezione e proprio mentre era al lavoro.
Castro Camera oggi è un negozio dove si possono acquistare souvenirs e abbigliamento per sovvenzionare la Human Rights Campaign, la più grande associazione LGBTQ d’America.
Tips: da vedere il film di Gus Van Sant sulla vita di Harvey Milk, vincitore di 2 premi Oscar e interpretato magistralmente da Sean Penn.
Una foto che ritrae Harvey Milk a Castro Giacca celebrativa dedicata ad Harvey Milk
GLBT Historical Society Museum
Questo piccolo museo nel cuore del quartiere di Castro è una vera miniera di video, audio, immagini e quant’altro in grado di raccontare la storia della cultura LGBTQ.
Buona parte dell’esposizione è dedicata ad Harvey Milk, alle sue battaglie e ai suoi discorsi politici, grazie alle registrazioni e agli articoli di giornali dell’epoca.
Ci sono diversi passaggi emozionanti, ma ascoltare la voce di Milk, tranquilla e decisa, raccontare di aver ricevuto una telefonata da parte di un ragazzino di Altoona, che lo ringraziava per le sue battaglie e lo incoraggiava a continuare, per dare a tutti loro una speranza, è forse il momento più toccante.
Oggi a maggior ragione, conoscendo l’epilogo della breve vita di un uomo dallo sguardo dolce e dall’anima buona.
Aperto dal 1985 lungo la 18th Strada, il GLBT Historical Society Museum è gestito soltanto da volontari e mette a disposizione un archivio considerato di primissimo livello per comprendere l’evoluzione della lotta contro le discriminazioni e scoprire i momenti che hanno fatto la storia dei diritti degli omosessuali.
Il ticket di ingresso è di 10 dollari e il museo partecipa al progetto Museum Free Days: il primo sabato di ogni mese si può visitare gratuitamente.






La street art di Castro
Uno dei motivi che vi spingerà a visitare il quartiere di Castro è anche la sua fantastica street art. Va detto che San Francisco è una mecca per gli amanti dei murales: anche Mission e Haight Ashbury sono zone particolarmente ricche da questo punto di vista.
Il murale più emblematico di Castro è forse quello che celebra il matrimonio gay, realizzato da una artista australiana, Deb: si può ammirare all’incrocio tra la 18th Strada e Noe Street, a fianco del ristorante indiano Kasa.
Tra le bandiere arcobaleno che sono praticamente ovunque, compreso un attraversamento stradale in pieno stile “pride”, non poteva mancare Harvey Milk: sono diversi i murales a lui dedicati, quello più grande su Market Street all’incrocio con Castro Street, a fianco della nota catena fast food Subway.
Per continuare sulla scia della street art, dirigetevi verso il quartiere di Mission, con una fermata obbligatoria al Dolores Park, per godervi una vista impareggiabile sul Financial District.
Seguendo la 18th Strada arriverete al cospetto del coloratissimo Women’s Building, dove compare uno dei murales più conosciuti e fotografati di tutta San Francisco.
Realizzato nel lontano 1994 e restaurato nel 2012, celebra il fondamentale contributo delle donne nel corso della storia.




Il Castro Theatre
Il Castro Theatre è uno dei luoghi più iconici di tutta San Francisco e durante l’anno ospita diversi eventi legati alla cultura LGBTQ.
Costruito nell’attuale posizione nel 1922, la facciata esterna ricorda l’architettura di una cattedrale messicana e la grande insegna al neon è visibile da gran parte della città.
Per la gente del quartiere e non solo rappresenta da sempre un luogo di intrattenimento e ritrovo, una specie di stella polare, all’interno della quale si alternano film festival internazionali a spettacoli di musica sinfonica.
In occasione della prossima riapertura, è prevista l’installazione del più grande organo ibrido del mondo: assistere ad un concerto dal vivo di questa meraviglia tecnologica all’interno del Castro Theatre è una delle cose che ci ripromettiamo di fare il prima possibile!


I migliori locali e negozi di Castro
L’anima di Castro si respira anche e soprattutto nei suoi locali e nei tanti negozi che popolano le strade dell’Eureka Valley.
La Twin Peaks Tavern non è ad esempio soltanto un bar gay, ma un luogo iconico della cultura LGTBQ, uno dei posti da non perdere durante l’esplorazione del quartiere.
Un altro locale da visitare è il magico Hot Cookie, di fianco al Castro Theatre, con la sua irresistibile vetrina di biscotti di ogni tipo, compreso quello dalla forma fallica. Le tante foto appese all’interno della piccola pasticceria sono altrettanto fenomenali!
Una novità nel quartiere è rappresentata dal Philz Coffee, una catena di San Francisco in stile Starbucks: detta così può sembrare un posto molto commerciale, in realtà per chi vuole assaggiare un caffè diverso dal solito è una vera mecca! Noi ci siamo registrati anche alla newsletter, in attesa di tornare a San Francisco ci teniamo aggiornati!
Castro Street e Noe Street sono le due vie principali dello shopping: nel quartiere troverete tanti negozi di abbigliamento, tra i quali vi consigliamo il già citato Human Rights Campaign Shop, e di oggettistica, come il curioso Cliff’s Variety.

Come arrivare a Castro
Il quartiere di Castro è ben servito dai mezzi pubblici: è possibile raggiungerlo sia utilizzando il tram, sia l’autobus.
Se provenite dal Financial District e volete utilizzare il tram, salite a bordo della Linea F, che attraversa diverse zone turistiche della città e vi darà modo di osservarne la diversità.
In autobus è un po’ più complicato e probabilmente, a seconda del punto di partenza, dovrete effettuare almeno un cambio: a questo link potete scaricare la mappa completa della Bay Area.
Noi vi suggeriamo di utilizzare Uber: tramite l’applicazione per smartphone ci siamo destreggiati benissimo, spostandoci in diversi punti della città facilmente, senza mai attendere più del previsto e spendendo una cifra ragionevole.


La nostra passeggiata attraverso il quartiere di Castro a San Francisco si conclude qui, ma i nostri racconti sulla Baia proseguiranno sul blog: nel prossimo appuntamento vi parleremo di Mission e delle incredibile Street Art.
A presto amici, viva la vida!
8 commenti su “Castro, la San Francisco di Harvey Milk”
Uguale: Castro e Mission probabilmente sono i quartieri che sono piaciuti maggiormente anche a noi, con il loro carattere deciso, la loro storia, i loro colori, la loro autenticità!
Li ricordo con vero piacere!
C’è davvero tanto da vedere tra Mission, Castro e aggiungo Haight Ashbury, dove dominano le Painted Ladies!
Che meraviglia, che voglia di tornarci, vero? 😉
Buona domenica, Elena! 🙂
Avevo sentito parlare del fatto che San Francisco fosse la città con la percentuale di persone gay più alta del mondo, ma mai avrei immaginato un quartiere così colorato e bello. Mi ricorda molto Montreal, dove ho visto una via simile. Ma qui siamo decisamente oltre ogni più rosea aspettativa
Fantastico, allora ci segniamo Montreal, perché di quartieri così colorati e vivi raramente ci è capitato di trovarne! 😉
San Francisco è una città molto particolare, che mi è entrata nel cuore e dove vorrei tornare: sicuramente Castro, così come i quartieri di Mission e Haight Ashbury, è uno dei luoghi che rivedrei con maggior piacere! 😉
Grazie per questo meraviglioso viaggio virtuale alla scoperta dei colori di San Francisco!
Noi ci siamo innamorati del Womens Building nel quartiere di Mission!
Come sempre i vostri articoli sono ricchi di informazioni utili e soprattutto sono in grado di farti atterrare immediatamente nei luoghi impressi nelle foto e nelle parole utilizzate!
Chapeau!!!
Grazie a voi ragazzi, per le vostre sempre splendide parole! 😉
Raccontare di Castro è stato un modo per tornare virtualmente tra quei saliscendi, pieni di colori e soprattutto di vita! 🙂
Un abbraccio!
Bello, dinamico, in costante cambiamento, con una storia importante. È il tipo di posto che non mi lascerei mai scappare durante un viaggio in questa parte di mondo. Che sia il prossimo?
Te lo auguriamo di cuore, Benedetta! 😉
Proprio oggi leggevo che forse, e teniamo le dita belle incrociate, da questa estate potremo tornare a viaggiare verso gli States!