Cabo de Gata: spiagge, deserto, pueblos e libertà!

Ci sono luoghi in cui sei stato che non riesci a spiegare con le parole, ma raccontando una situazione particolare.

Per rendere l’idea delle sensazioni che abbiamo provato durante la nostra vacanza al Cabo de Gata, vi dobbiamo portare con noi a San José: un piccolo borgo sul mare a qualche chilometro da Almeria, nel sud della Spagna.

Una sera d’estate, con la luna piena e quella leggera brezza che fa stare bene. Mano nella mano sul lungomare, dove l’atmosfera è super tranquilla, stiamo pensando a cosa fare per cena.

Di localini e ristoranti ce ne sono, ma noi ci sentiamo così in pace, così rilassati, che vogliamo trovare un posticino tutto per noi, solo per noi.

Così ecco l’idea: ci prendiamo una pizza nel cartone e ci sediamo sulla sabbia, a pochi metri dal bagnasciuga, al chiarore della luna che si specchia nel mare.

Ecco, questo per noi è il Cabo de Gata.

Un angolo di mondo, di Andalusia, dove ci siamo sentiti davvero liberi e in pace.

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Felici a Playa de los Genoveses

PER UN PUGNO DI DOLLARI

Poco distante da Almeria, nel sud est dell’Andalusia, si trova un territorio che sembra rubato al Far West.

Non si rimane perciò sorpresi che proprio Sergio Leone abbia scelto alcuni villaggi dispersi nel deserto del Cabo de Gata per girare le scene di uno dei suoi capolavori western.

Per noi questo angolo di Spagna ha sempre rappresentato un punto fermo dei nostri itinerari on the road, per la sua bellezza naturalistica e soprattutto per le sue spiagge meravigliose.

Da qualunque latitudine si provenga, da Valencia, Granada o dalla lussuosa Malaga, quando si raggiunge il Parco Naturale del Cabo de Gata appare subito chiaro il distacco da tutto il resto.

Grattacieli, centri abitati pieni di negozi, traffico e confusione lasciano spazio a silenzio, distese sconfinate di terreni coltivati in serre e al deserto di Tabernas, l’unico esistente in Europa.

Miniere abbandonate e mulini a vento.

E infine piccoli paesini affacciati sul mare e spiagge sconfinate, selvagge, indimenticabili.

Allora, vi è venuta voglia di saperne un po’ di più sul Cabo de Gata?

CABO DE GATA: LE MIGLIORI SPIAGGE

La prima volta che abbiamo scelto il Cabo de Gata come tappa di un nostro itinerario on the road, nel 2014, era per scoprire le sue spiagge e fare tanta sana vita di mare.

Abbiamo trovato tante calette come piacciono a noi e così due anni dopo, nel 2016, ci siamo tornati per andare all’esplorazione di tante altre.

C’è davvero l’imbarazzo della scelta: dalle grandi e ariose baie dove praticare kitesurf alle calette più tranquille e riparate; lidi sabbiosi, coste rocciose e spiagge che sono state scelte come set cinematografici.

In tutte le spiagge di cui stiamo per parlarvi non ci sono servizi: portate con voi acqua in abbondanza, cibo e un ombrellone.

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La costa del Cabo de Gata nasconde tante calette e spiagge meravigliose!

CALA DE ENMEDIO

Tutto ha inizio da una mappa disegnata su un foglio di brutta.

Ramon, gentile e allegro gestore del Hostal San Antonio di Carboneras, ci fa segno di stare tranquilli,ci pensa lui. Ci disegna il percorso per raggiungere una bella spiaggia, dice, che si chiama Cala de Enmedio. Nel frattempo penso: ma questo è un idolo!

Ecco perché Spielberg ha girato le scene di Indiana Jones da queste parti nel 1989. Beh un po’ più a sud, ma lo scopriremo dopo.

Il nostro amico Ramon ci consegna il foglio sorridendo e conclude con un semplice ma importante consiglio: “Lungo il sentiero per raggiungere la spiaggia, fissate dei punti di riferimento”.

Questo perché di vie per arrivare dal parcheggio a Cala de Enmedio ce ne sono davvero tante e spesso, come ci ha spiegato, il turista perde il senso dell’orientamento al ritorno.

Ad ogni modo, una volta parcheggiato nei pressi di Cala del Plomo (inserite questo riferimento su Google Maps), ci si incammina su un sentiero, lungo poco più di 1,5 km, che conduce facilmente alla spiaggia.

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Panoramica di Cala de Enmedio

Cala de Enmedio vale tutta la “fatica” fatta per raggiungerla: è un paradiso per chi ama fare snorkeling e le sue bianche rocce fanno da contrasto ad un’acqua cristallina senza pari qui al Cabo de Gata.

La spiaggia principale è discretamente ampia, abbastanza per trovare un posticino dove mettere l’ombrellone.

Oltre alla maschera, portate con voi la reflex: Cala de Enmedio è molto fotogenica!

PLAYA DE LOS MUERTOS

Playa de Los Muertos non ha bisogno di mappe perchè si tratta della spiaggia più conosciuta e amata di questa zona.

Una vera perla di bellezza: selvaggia, circondata dalla natura, protetta da alte scogliere ai lati. Silenziosa e perfetta per chi ama nuotare: non si può chiedere di meglio.

Si raggiunge solo a piedi (o via mare): arrivando in auto da Carboneras c’è un parcheggio (costo euro 4 tutta la giornata) dal quale parte un sentiero che scende fino all’arenile.

Il percorso è adatto a tutti e non necessita di particolari attenzioni, tuttavia è abbastanza lungo: soprattutto al ritorno, in salita, affrontatelo con calma.

La parte verso sud, dove domina un alto e suggestivo faraglione, è quella più bella e popolata dai bagnanti, mentre quella verso nord è preferita dai nudisti e risulta molto più tranquilla.

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L’inizio del sentiero che conduce a Playa de los Muertos
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Playa de los Muertos è una spiaggia selvaggia e scenografica!

PLAYA DE LOS GENOVESES

Rotolando verso sud, lasciamo Carboneras e ci spostiamo a San José, un pueblo che col tempo si è sviluppato dal punto di vista turistico, mantenendo inalterata la sua atmosfera anni ‘80.

San José è una perfetta base logistica per esplorare le spiagge dell’area meridionale del Cabo de Gata: la prima e forse la più conosciuta è Playa de los Genoveses.

Per noi è stata un punto fermo: tornavamo qui tutte le volte che volevamo rilassarci e fare lunghe nuotate.

Si può raggiungere a piedi, utilizzando un sentiero battuto e segnalato per chi proviene da San Josè, in auto (l’accesso all’area costiera è limitato durante l’estate – costo 5 euro) oppure in autobus.

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Playa de los Genoveses in tutto il suo splendore, vista dal sentiero che parte da San José

Noi abbiamo sempre preferito la parte a nord, più lontana dal parcheggio e molto meno frequentata, ma soprattutto con una ricca vegetazione che offre riparo durante le ore più calde. Quanti pranzi al sacco vista mare! Una vera meraviglia.

Il fondale è digradante, sabbioso e la baia è perfetta per chi ama nuotare.

Quando c’è vento il mare si riempie di vele, kite e tavole da surf e il cielo si tinge di mille colori!

Ogni tanto a Playa de los Genoveses si fanno degli incontri sorprendenti: a noi è capitato di vedere un tonno di circa un metro di lunghezza a pochi metri dalla riva!

Il “piccolino” aveva perso il senso dell’orientamento e così alcune persone lo hanno aiutato a dirigersi verso il largo.

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La parte nord è quella più tranquilla e ci si può riparare all’ombra delle palme! <3

PLAYA DE MONSUL

Più piccola di Playa de los Genoveses, Monsul è una cala molto suggestiva e con un fondale che si presta allo snorkeling.

Una gigantesca roccia lavica dalla forma di cresta d’onda divide in due la spiaggia, a sua volta delimitata in entrambi i lati da alte pareti di roccia nera, levigate dall’acqua e dal vento.

Steven Spielberg deve essersi innamorato a prima vista di questo scenario: il regista ha scelto Playa de Monsul per girare alcune scene di Indiana Jones e l’ultima crociata nel 1989.

Si raggiunge con le stesse modalità di Playa de los Genoveses, entrando nell’area costiera ad accesso limitato (costo 5 euro per le auto).

Una volta all’interno dell’area potrete cambiare spiaggia quante volte volete, senza pagare un ulteriore dazio: conservate il tagliando!

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Playa de Monsul, vista dal parcheggio

PLAYA DE LA MEDIA LUNA

Un’alta parete rocciosa separa Playa de Monsul da Playa de la Media Luna: il parcheggio e la fermata dell’autobus sono le stesse.

Semplicemente, una volta che vi trovate al bivio sul sentiero principale, imboccate la via di destra ed eccovi giunti in questa bellissima spiaggia.

Di sabbia fine come Monsul, Playa de la Media Luna si differenzia dalla “sorella” per le dimensioni maggiori e per un contesto selvaggio.

Non sappiamo perché, ma in tanti preferiscono Monsul a questa cala e così qui c’è sempre molta tranquillità e spazio per rilassarsi.

All’estremità meridionale della spiaggia c’è un sentiero che conduce ad un bellissimo punto panoramico, dal quale si scoprono altre piccole insenature, come Cala del Carbòn.

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Playa de la Media Luna, selvaggia e tranquilla

 

CABO DE GATA: PUEBLOS E SPAGHETTI WESTERN

Oltre alle meravigliose spiagge, il Cabo de Gata conquista con i suoi pueblos.

Bianchi paesi affacciati sul mare, come Carboneras e San José, che abbiamo scelto come culle delle nostre vacanze.

Oppure villaggi che sembrano dimenticati da Dio, dispersi tra miniere abbandonate come Los Albaricoques, che Sergio Leone ha scelto come location per il set de “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”.

Per una meravigliosa coincidenza, le nostre vacanze del 2014 al Cabo de Gata combaciavano con la ricostruzione di alcune scene del film, un omaggio al grande regista morto 25 anni prima.

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Una delle scene de “Il buono, il brutto e il cattivo”, capolavoro western che Sergio Leone ha girato ad Los Albaricoques

Increduli per questa opportunità, abbiamo così assistito dal vivo a rapimenti e sparatorie tra banditi e pistoleri a cavallo: ragazzi, è stato come tornare bambini!

I personaggi indossavano gli stessi costumi e in molti casi erano praticamente identici agli originali, fatto salvo per Clint Eastwood che per quanto mi riguarda è insostituibile!

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CARBONERAS: DOVE DORMIRE E MANGIARE

Il paese di Carboneras è stato per noi il primo approdo, l’inizio della scoperta del Cabo de Gata. Qui abbiamo soggiornato all’ Hostal San Antonio, dove ci siamo trovati divinamente.

La struttura è a gestione famigliare: Ramon è simpaticissimo e vi darà tanti consigli utili per trascorrere delle vacanze super!

L’hostal è letteralmente a due passi dalla spiaggia del paese e molte camere hanno un terrazzo dal quale potrete vedere il mare (fatene espressamente richiesta se lo desiderate!).

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Panorama dalla nostra camera all’Hostal San Antonio di Carboneras

Oltre a tutto questo, che non è poco, l’Hostal San Antonio si distingue per ampiezza delle sistemazioni, pulizia e un’ottima colazione.

La sera vi ritroverete a passeggiare sul tranquillo lungomare, non prima però di aver assaggiato tutte le tapas proposte al Bar La Marina in Plaza Castillo.

Qui una caňa (birra piccola da 20 cc) accompagnata da una tapa costa 1 euro, ma se poi volete esagerare ci sono le raciones, ossia i piatti completi!

Il Bar La Marina è stato IL nostro posticino preferito a Carboneras: ci si siede all’aperto e ci si rilassa assaggiando le specialità andaluse e spagnole!

L’atmosfera di Carboneras è stata per noi idilliaca: qui si riesce a staccare completamente la spina!

 

SAN JOSÉ: DOVE DORMIRE E MANGIARE

San José del Cabo de Gata è diverso da Carboneras: da piccolo paese di pescatori quale era si è trasformato in un centro di villeggiatura molto amato dagli spagnoli, ma anche da inglesi e francesi.

Italiani ce ne sono pochi, proprietari di pizzerie e ristoranti sul lungomare a parte: nel campo della ristorazione siamo in prima linea a San José.

Il nostro hotel di riferimento qui è l’ Hostal Puerto Genovés in Calle Balandro: rapporto qualità prezzo ottimo e soprattutto una meravigliosa terrazza da sfruttare per l’aperitivo al tramonto!

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Aperitivo in terrazza all’Hostal Puerto Genovés di San José

In pochi minuti potrete raggiungere a piedi il centro del paese, dove si trovano locali, ristoranti e un bel lungomare dove passeggiare.

Per assaggiare prodotti tipici dell’entroterra vi consigliamo l’Abaceria Avesivà in Calle del Puerto; se amate la cucina di pesce invece Casa Sebastiàn è il posto che fa per voi!

In alternativa potrete sempre fare come noi, pizza d’asporto nel cartone e cena seduti sulla sabbia al chiaror di luna…

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San José al tramonto

COME RAGGIUNGERE IL CABO DE GATA

Al Parque del Cabo de Gata non si arriva per caso: si viene qui per una scelta precisa.

Se inserite questa meta in un itinerario on the road, come è stato per noi, avrete a disposizione molte alternative.

La prima volta noi abbiamo raggiunto Carboneras direttamente da Valencia, mentre nella seconda occasione ci siamo arrivati da Granada, dopo essere partiti da Siviglia e aver attraversato tutta l’Andalusia.

L’aeroporto di Almeria, il più vicino, non è collegato direttamente con l’Italia ma, se la vostra aspirazione è una vacanza completamente dedicata al Cabo de Gata, questa è la scelta più indicata.

Le alternative low cost più vicine sono gli aeroporti di Alicante a nord e di Malaga ad ovest.

In tutti i casi, vi consigliamo di noleggiare un’auto, fondamentale per esplorare tutta la zona in completa libertà.

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Paesaggio del Cabo de Gata nei dintorni di San José

Allora, siete pronti per scoprire questo angolo di Andalusia così selvaggio e romantico?

Se siete amanti della natura e delle spiagge selvagge, questo è il posto che fa per voi! E se volete includerlo in un itinerario on the road e vi serve qualche consiglio, scriveteci!

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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12 commenti su “Cabo de Gata: spiagge, deserto, pueblos e libertà!”

  1. Che posti meravigliosi!! Quando avete fatto questo viaggio ancora “non eravate” Un trolley per due ma comunque ci avete entusiasmato così tanto coi vostri racconti che ci siamo andati anche noi l’estate successiva. Devo dire che i posti rispecchiano esattamente le vostre descrizioni: libertà e natura selvaggia ed incontaminata!! Grazie per i preziosi consigli <3

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  2. La verità più spassionata? Almeria e le location dei film di Sergio Leone sono gli unici motivi per cui sarei capace di “capitolare” sulla Spagna!
    Lo so sono una brutta persona ma la Spagna non “mi chiama” almeno per il momento 😛
    La voglio anch’io una foto insieme a quel gringo! 😀 😀
    Comunque gli scogli su quella spiaggia sono fantastici!
    Buon rientro dalle feste ragazzi!

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    • Ciao Orsa e buon rientro anche a te! 🙂
      Il fascino delle location scelte da Sergio Leone è indiscutibile e nel deserto di Tabernas ce ne sono diverse. Alcune sono state anche teatro di eventi drammatici realmente accaduti, come il Cortijo del Fraile, che ha ispirato le “Nozze di Sangue” di Lorca!
      In generale l’Andalusia è un territorio dai paesaggi incredibili, basti pensare alla Sierra de Grazalema e ai suoi pueblos, alla magnifica Garganta del Chorro, alla Sierra Nevada che domina Granada e la meravigliosa Alhambra (e dove in inverno si scia!). Va bene, mi fermo qui perché se prendo il via potrei scriverne per delle ore, della Spagna. Ci è entrata nel cuore dal primo assaggio di tanti anni fa e da allora è stato un amore che è cresciuto viaggio dopo viaggio.
      Siamo super sicuri che ti piacerà e chissà…potresti anche incontrare uno di quei gringos!! 🙂
      Un abbraccio e grazie di essere passata! 😉

      Rispondi
  3. Ciao,
    siamo a Capo de Gata per 2 gironi, siamo . on tre bambini (il più piccolo 10 anni) ed abbiamo l’auto. Che pe corso ci consigliate?
    Cosa vedere?
    Grazie

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  4. CIao, sono stato molto contento di leggervi. Finalmente una descrizione con tanto sentimento e nessuna approssimazione (come invece spesso si legge). Noi (io e mia moglie) andiamo a Cabo de Gata dai primi anni 2000. Andavamo con la figlia e ora ci torniamo da soli. Non proprio tutti gli anni ma cmq molto spesso. Continuiamo a ritenerlo un posto imperdibile. In più io sono appassionatissimo dei film di Sergio Leone e ho fatto un lavorone davvero impegnativo. Beh, secondo me anche fatto piuttosto bene (anche se preferisco lo dicano gli altri). Sicuramente uno dei più completi che si trovano in giro. (non so se posso segnalarlo, ma lo faccio comunque: http://www.meglioungiornodaleone.wordpress.com … dateci un’occhiata…magari può ispirarvi qualche giro in più. E grazie ancora del vostro articolo.

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    • Ciao Riccardo, grazie davvero per le tue belle parole! Il Cabo de Gata a noi ha regalato tante emozioni e lo raccontiamo sempre con dolci ricordi! Sai, la prima volta che arrivai a San José era l’estate del 2004 e credo che il piccolo paesino non fosse nemmeno menzionato nella guida che avevo con me. La sua atmosfera rilassata mi piacque da subito e le spiagge selvagge (all’epoca eravamo davvero 4 gatti!) mi entrarono nel cuore, così come i paesaggi desertici che raramente avevo avuto modo di vedere prima. Da allora sono cambiate tante cose, il Cabo de Gata è diventata una meta prediletta soprattutto dagli spagnoli, però rimane un territorio meraviglioso, con tanti piccoli villaggi che sono come perle da scoprire. Leggiamo molto volentieri il tuo blog e sono sicuro che, come dici tu, troveremo l’ispirazione per altri giri! A presto e grazie ancora! 😉

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