C’è un sottile filo lucente che lega Borgo San Giuliano di Rimini al mondo del cinema e attraversa l’oceano, fino a raggiungere New York.
“Rimini è una dimensione della memoria” disse Fellini, che nella città romagnola nacque e trascorse gli anni migliori della giovinezza. E forse qualcuno gli aveva raccontato la storia di Germano Ghinelli, emigrato clandestinamente negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘20, in cerca di fortuna come attore.
Io e Kiki abbiamo scoperto questa storia quasi per caso: fermi davanti al civico 15 di Via Marecchia, ammirando un piccolo quadretto all’apparenza insignificante di fronte alla splendida street art che riempie le pareti di Borgo San Giuliano, come fosse un’immensa tela, ho sentito il cuore vibrare.
“Per te caro papà” recitava la dedica, vicino ad una valigia dipinta in un cui erano chiusi i sogni di un ragazzo che lasciò ventenne Rimini, per non rivederla mai più.
E siccome sono le storie di noi piccoli uomini e donne, noi viaggiatori e sognatori, quelle che riescono ad emozionare più di ogni cosa, ho voluto fare qualche ricerca.
Il nostro itinerario nella street art per il Borgo di San Giuliano di Rimini parte da qui, oltre il Ponte di Tiberio, davanti al civico numero quindici di Via Marecchia.
In un quartiere che è un mondo di storie, una dimensione della memoria non solo felliniana, ma di ognuno di noi.
Pronti, trolley…via!
DA BORGO SAN GIULIANO DI RIMINI A NEW YORK: LA STORIA DI GERMANO GHINELLI, ASPIRANTE ATTORE
“Per te caro papà”
Il nostro itinerario per le vie del Borgo San Giuliano di Rimini inizia dal civico n. 15 di Via Marecchia, appena aldilà del Ponte di Tiberio. C’è un piccolo quadretto che attira la nostra attenzione: ritrae una valigia, sulla quale vi sono disegnate una porta e due finestre, e c’è un nome scritto a grandi lettere. Ghinelli Germano, nato in questa casa nel 1907. Morto a New York nel 1985.
Ora, il cuore di un viaggiatore si lascia facilmente catturare dalle emozioni, soprattutto quando lo riportano in un luogo dove ha trascorso momenti felici.
Così ho immaginato il giovane Germano partire in nave verso gli Stati Uniti, in cerca di fortuna, ma ancora non conoscevo la sua storia affascinante. In mio aiuto è venuta la Società de Borg di Rimini, un’associazione che periodicamente pubblicava, anche online, una rivista chiamata “E’ foi de Borg”.
Tra le “pagine” del foi ho scoperto che Germano, poco più che ventenne, partì per New York imbarcandosi clandestinamente su una nave: di lui ad Ellis Island, dove venivano registrati tutti gli immigrati in arrivo in terra statunitense, non v’è traccia alcuna.
Imparò l’inglese da autodidatta, leggendo il New York Times; cercò fortuna nei teatri di Broadway e di Brooklyn, poiché la sua più grande aspirazione era quella di diventare un attore. Nel 1931 sposò una giovane ragazza ebrea, Sally Began, dalla quale ebbe una figlia, Gina, così chiamata in onore del padre di Germano: Giovanni, un pescatore instancabile di Rimini. La potenziale carriera d’attore si dovette così scontrare con la necessità di portare a casa qualcosa da mangiare per la famiglia, ma Germano non s’arrese. All’inizio degli anni ‘40, non si sa il motivo, lasciò la moglie per una giovane ragazza siciliana conosciuta proprio a teatro, Marta Zullo. Da lei ha altre due figlie: Enes e Adriana, così battezzata in onore del mare a lui così caro, che da tanto tempo non rivedeva, l’Adriatico. Infine arrivò l’atteso figlio maschio: Gerald.
La prole ormai numerosa e i continui insuccessi come attore portarono Germano a mettersi il cuore in pace e dedicarsi all’attività di cartongessista, che garantiva un buono stipendio.
Il suo sogno era quello di tornare a Rimini e rivedere Borgo San Giuliano, dove era nato e cresciuto, fino a quel giorno in cui era partito alla volta di New York con una valigia carica di sogni. Purtroppo non ci riuscì: la sua storia è arrivata a noi grazie alla figlia Adriana e alla sua forte ostinazione. Voleva scoprire di più sulla vita del padre e del luogo in cui era cresciuto, voleva conoscere le sue origini. Così riuscì, dopo tante ricerche, a contattare un avvocato di Rimini, Massimo Ghinelli. Massimo ascoltò attentamente la storia di Germano, e si ricordò che anche suo nonno era nato e vissuto al numero civico 15 di Via Marecchia. Ricordò anche di un cugino di suo nonno, che si diceva fosse partito per New York in cerca di fortuna.
E così ecco cosa si nasconde dietro quel piccolo quadretto di Via Marecchia, che ci ha commosso e ci ha fatto scoprire una storia bellissima, tutta italiana.

LA STREET ART DI BORGO SAN GIULIANO DI RIMINI: I PERSONAGGI DEL BORGO
Se il buongiorno si vede dal mattino, Borgo San Giuliano deve essere un concentrato di storie affascinanti, di racconti e immagini di un tempo andato, ora tornato prepotentemente alla ribalta.
E pensare che negli anni ‘80 volevano abbattere le case fatiscenti e realizzare un moderno quartiere residenziale: tutto sarebbe andato perduto, ma gli abitanti del borgo si ribellarono e organizzarono una grande festa.
Quel reboante evento smosse le coscienze e salvò Borgo San Giuliano da un nefasto destino, dando il via ad un nuovo rinascimento riminese, che passò anche tra le mani sapienti degli artisti che dipinsero i primi murales sulle pareti del borgo. Le case malmesse furono ristrutturate, le pareti dipinte con i colori pastello e la street art divampò come un fuoco inarrestabile, trasformando Borgo San Giuliano in una galleria d’arte a cielo aperto.
Oggi raffigurati sulle pareti dei palazzi troviamo i personaggi che caratterizzarono il borgo con la loro arte e il loro lavoro.
In Piazzetta Pirinela c’è il murale di Giuliano Maroncelli, maestro della pittura ad acqua, che ritrae un fiaccheraio, una figura in voga tra i primi del ‘900 e la Seconda Guerra Mondiale. I fiaccherai, in dialetto fiacarésta, erano proprietari e conducenti di carrozze a cavallo, adibite a trasporto pubblico: ci fu un tempo in cui tra i borghi di Rimini ne giravano almeno un centinaio. Era dei gran burloni e al contempo dei gran bevitori, sempre in competizione tra loro per motivi di lavoro.
Poi ci sono i pescatori del borgo, sulle loro barche e mentre tirano le reti, e una poesia che fa viaggiare il pensiero sopra l’Adriatico: “Al bérchi” (La barca).
“Sembra una farfalla, che vola leggera sopra l’acqua…”
C’è la castagnara, col fazzoletto in testa e il grembiule bianco, e il mare dietro di lei sembra una distesa argentea in continuo movimento.
Ci sono due anziani che camminano fianco a fianco verso il mare, passeggiando sulla sabbia. Lei con l’ombrello, lui col bastone e un aquilone che vola leggero sopra i loro cappelli.
Pare davvero che ogni angolo di Borgo San Giuliano sia fatto per regalare un’emozione, ed è tutto così tremendamente romantico che il tempo scorre senza che tu te ne accorga veramente.
BORGO SAN GIULIANO DI RIMINI: LA STREET ART DEDICATA A FEDERICO FELLINI
Se c’è un motivo per cui oggi tanti turisti visitano Borgo San Giuliano è soprattutto per la street art dedicata al grande maestro Federico Fellini.
I vicoli e le facciate dei palazzi di questo angolo di Rimini sono diventate, con il passare del tempo, un vero e proprio tributo ad uno dei personaggi più illustri della capitale della Riviera Romagnola.
Federico Fellini è ritratto mentre sembra plasmare il Ponte di Tiberio per uno dei suoi film, ma sono soprattutto le scene dei suoi capolavori cinematografici a rendere Borgo San Giuliano una meta per appassionati, romantici e instagramers da tutto il mondo!
C’è la poesia insita ne “La Voce della Luna”, con il mitico Gonnella interpretato da Paolo Villaggio; c’è il fiero Casanova di Fellini, che non è uguale a nessun altro.
C’è l’erotismo de “La Dolce Vita”, quell’incontro ravvicinato tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg nella Fontana di Trevi, mentre la curiosa Gelsomina, protagonista del film “La Strada”, si arrampica in Piazzetta Gabena.
Questo tripudio di colori e ricordi ha inevitabilmente fatto da traino a varie attività commerciali, come bed and breakfast, locali e ristoranti. Borgo San Giuliano è diventato così una delle zone più frequentate dalla movida riminese: ne è passata davvero tanta di acqua sotto il Ponte di Tiberio, da quel periodo in cui si voleva demolire e ricostruire da zero.
Per concludere la vostra passeggiata nel migliore dei modi, vi consigliamo un gelato artigianale alla Gelateria Dolceneve, proprio di fronte alla Chiesa di San Giuliano Martire.
Forse uno dei più buoni che abbiamo assaggiato negli ultimi tempi!
8 commenti su “Borgo San Giuliano di Rimini: un mondo di storie oltre il Ponte di Tiberio”
Che bella storia quella di Germano, anche se non è riuscito a ritornare fisicamente in Patria la sua memoria ora è a casa. Storie (e valigie) come la sua accomunano tantissimi italiani che in quell’epoca fecero “grandi” tutti i Paesi in cui emigrarono, portando l’italianità nel mondo. Molti murales non li avevo visti, sono opere più recenti? Tipo l’anziana nella neve e quei due bei ragazzuoli che sembrano così realistici dipinti in 3D? 😉
Hai visto Dani? Le tecniche moderne permettono agli artisti di realizzare delle opere davvero realistiche! 😀
Ci sono alcuni murales che sono certamente recenti, ma non saprei dirti quali. So per certo che alcuni purtroppo sono scomparsi con il passare del tempo, sostituiti da altri: Borgo San Giuliano è così in continuo mutamento, anche se certe storie rimarranno per sempre a raccontare ciò che è stato e chi ci ha vissuto. Germano non è riuscito a tornare a casa, ma grazie a sua figlia Adriana siamo riusciti a scoprire un po’ della sua avventura oltreoceano. Ammetto che davanti a quel quadretto mi sono emozionato: ci sono cose che non riesco mai a spiegare, ma forse è proprio questo il bello di andare in giro a scoprire ed esplorare! 😉
Un abbraccio e grazie come sempre!
Che bellezza! Arte e storie fusi insieme in un mix che rende un semplice quartiere un vero gioiello! Quanto mi piacciono queste iniziative! Anche dalle mie parti c’è un intero paesino in cui sono disseminati dipinti e murales, ed ogni volta trasmette un gran senso di pace!
Elena, ci hai incuriosito! Che paesino è? A noi la street art piace tantissimo, spesso i nostri itinerari sono organizzati anche in base alla presenza di arte murale! 😉
Che bella storia davvero curiosa! Una persona che davvero ha voluto inseguire i suoi sogni, esempio di caparbietà e ostinatezza. Non conoscevo Borgo san Giuliano, un luogo da scoprire con questi suoi bellissimi murales
Davvero ammirevole Germano, peccato non sia riuscito a rivedere il luogo in cui è nato e cresciuto.
Se vi capita Luca, fate un salto a Borgo San Giuliano: piacerà tantissimo anche ai bimbi! 😉
Borgo San Giuliano è uno dei posti di Rimini che preferisco. Passeggiare per le sue stradine poco prima del tramonto, in pace, fermarsi a scattare decine di foto ai murales che rendono questa zona allegra e spensierata!
Vero, nonostante la sua bellezza romantica, Borgo San Giuliano è tranquillo e perfetto per una rilassante passeggiata al tramonto!