Viaggio in Basilicata tra i borghi del Vulture e i castelli di Federico II

Un famoso proverbio lucano recita: “Megghj ric d’sangue ca ric d’sold”. Meglio essere in buona salute che ricco.

Mentre pranziamo con un panino e una birretta fresca nella piazza che ospita la statua di Orazio in pieno centro storico a Venosa, la signora Rosa ci racconta la sua storia.

Rosa ha quasi novant’anni e da una ventina è tornata al suo paese, per gestire assieme al marito il Caffè Centrale. Ora che suo marito non c’è più, lei è ancora lì, con qualche acciacco, ma tenace.

“A Torino avevamo tutto, ma il sogno di mio marito era quello di tornare qui, dove avevamo le nostre radici. Diceva che era meglio essere in buona salute che ricco: qui non si fanno i soldi, ma si sta bene. Così per amore l’ho seguito e sono tornata a Venosa.”

Quando ripenso al nostro viaggio in Basilicata, non posso fare a meno di ricordare con particolare affetto i primi giorni in quella terra di persone gentili. Ognuna con la sua storia da raccontare, con il sorriso sulle labbra e qualche ricordo a far venire gli occhi lucidi. Ognuna fiera delle sue origini, magari con in tasca qualche consiglio per rendere ancora più bella la propria città.

Nelle terre del Vulture c’è una ricchezza di valori umani e risorse naturali in grado di far impallidire qualsiasi altra regione italiana: ce ne siamo accorti fin da subito.

Per noi, che in quel viaggio attraverso la Basilicata cercavamo il contatto con la gente del posto, storie da raccontare e borghi da esplorare, non poteva esistere inizio migliore.

Da Venosa in poi è stato un crescendo di emozioni e non vi nascondiamo che questo viaggio ci piacerebbe ricominciarlo da capo anche adesso.

Proverò allora a raccontarvi tutte le cose belle che ci hanno fatto stare bene in quei primi due giorni di viaggio in Basilicata, tra i borghi del Vulture e i castelli di Federico II.

Allora pronti, trolley….Via!

 

VENOSA: TERRA DI POETI E ARTISTI!

Il nostro viaggio in Basilicata è iniziato qui, dalla città del poeta latino Quinto Orazio Flacco: chi non conosce il suo “Carpe diem”? Cogliere l’attimo, perché la vita sfugge tra le mani come sabbia: per noi viaggiatori nessuna frase è più crudele, perché vorremmo avere sempre il tempo dalla nostra parte. Assetati di vita, di avventure, di meraviglie, vorremmo che nulla sfuggisse al nostro sguardo.

C’è da dire che giunti a Venosa, come ad ascoltare le nostre preghiere, il tempo pareva essersi fermato.

A spasso per il centro storico di Venosa

DOVE DORMIRE A VENOSA

In questa terra di poeti e artisti abbiamo deciso di fermarci, per goderci l’atmosfera e le bellezze dei dintorni. Ripensandoci, la nostra sistemazione non poteva che avere nome più azzeccato: Le Dimore degli Artisti.

Pasquale, che gestisce questa struttura a due passi da Piazza Orazio, ci accoglie con grande entusiasmo e ci racconta che nei giorni precedenti, nella stessa camera dove avremmo dormito, vi era ospite un’attrice di fama internazionale: Jane Alexander.

Le Dimore degli Artisti di Venosa, nel cuore del centro storico della città

Essendo Venosa uno dei borghi più belli d’Italia, spesso è anche location di pellicole cinematografiche, ci spiega.

Le Dimore degli Artisti si trovano tra le mura di un antico edificio del centro storico, completamente ristrutturato.

La nostra camera, dove ci sistemiamo e ci riposiamo dopo il lungo viaggio, è accogliente e intima: un perfetto rifugio romantico per iniziare al meglio la nostra vacanza lucana.

Inoltre c’è un silenzio perfetto per fare un pisolino prima di partire alla scoperta delle bellezze della città!

La nostra camera alle Dimore degli Artisti di Venosa: un perfetto rifugio romantico!

VENOSA: IL CASTELLO DI PIRRO DEL BALZO E IL CENTRO STORICO

Iniziamo ad esplorare Venosa dal suo castello, che prende il nome dal nobile Duca Pirro del Balzo. All’interno delle sue mura fortificate ha sede il Museo Archeologico della città: la visita è interessante e permette di scoprire le origini di Venusia, così come veniva chiamata in origine, e la trasformazione del territorio circostante.

In particolare ci ha colpito la metamorfosi che ha originato i Laghi di Monticchio, poco più ad ovest di Venosa: un tempo l’area era dominata da un gigantesco vulcano che ha subito un lento e progressivo sprofondamento, fino a scomparire sotto il livello dei due bacini d’acqua oggi esistenti.

Il castello Pirro del Balzo di Venosa

Tornando al castello, vi consigliamo di fare una passeggiata sui camminamenti di ronda superiori, dai quali si gode di un bel panorama sui dintorni.

Sul camminamento di ronda del castello Pirro del Balzo di Venosa

La nostra visita è proseguita poi lungo il centro storico di Venosa, uno dei borghi più belli d’Italia.

In completa solitudine (sembrava proprio fossimo gli unici turisti!) abbiamo esplorato le antiche vie di pietra, palazzi abbandonati e balconi fioriti, i negozi di artigianato, le botteghe dove vendevano i peperoni secchi.

Abbiamo ammirato la casa del poeta Orazio, le Odi del poeta riprodotte nelle pareti in sasso del centro storico, la Cattedrale di Sant’Andrea e i suoi archi a sesto acuto: Venosa è un gioiello che vale la pena di essere scoperto lentamente.

 

IL PARCO ARCHEOLOGICO, l’ABBAZIA DELLA SANTISSIMA TRINITÀ’ E IL MISTERO DELL’INCOMPIUTA

All’estremità orientale del centro storico di Venosa, si accede all’area del Parco Archeologico, dove sono stati effettuati diversi scavi che hanno portato alla luce le terme romane, le domus e aree di età paleocristiana e medievale.

Anche qui siamo gli unici visitatori presenti, circondati solo dal canto delle cicale.

Il Parco Archeologico di Venosa e in lontananza l’Incompiuta

La passeggiata tra le mura delle domus antiche e i mosaici riportati alla luce, ci porta fino all’Incompiuta di Venosa, un luogo mistico, molto affascinante e per certi versi misterioso.

Siamo soli tra le colonne dell’Abbazia mai terminata, che avrebbe dovuto costituire il naturale completamento della Chiesa della Santissima Trinità.

La luce del tramonto illumina la parte superiore delle mura orfane del tetto e su alcune pietre risaltano, scolpiti, simboli antichi. Come la stella a sei punte, la Stella di Davide, che richiama la religione ebraica. O ancora volti umani, scritte latine, simboli che identificano i Cavalieri Templari, ai quali fu assegnata nel 1297.

Un mix di incisioni che testimoniano le varie dominazioni e presenze nell’antica Venusia, ma forse anche l’utilizzo di pietre provenienti da vari siti limitrofi.

Romanticismo tra le mura misteriose dell’Incompiuta di Venosa

Di certo c’è che, nella attigua Abbazia della Santissima Trinità, si trova la tomba di Roberto il Guiscardo, soprannominato “Terror Mundi” per la sue grandi doti di guerriero, e accanto a lui i membri illustri della famiglia degli Altavilla.

Il parroco, simpaticissimo e molto erudito, ci accompagna alla scoperta dei tesori di questa piccola, ma antichissima chiesa. Ci spiega il significato e le origini di ogni singolo dipinto e poi ci porta nella cripta, dove ancora si possono ammirare le mura dell’antica Venusia. Davvero una visita piacevole, che vi consigliamo di non perdere!

 

MELFI E IL CASTELLO DI FEDERICO II

Melfi è stata la tappa successiva del nostro viaggio in Basilicata.

Partiti di primo mattino da Venosa, siamo subito saliti fino al Castello di Federico II di Svevia, che domina il borgo cittadino dall’alto di una collina di origini vulcaniche.

Il castello di Melfi si trova su una collina che domina la città

Bellissimo visto da lontano, da vicino il castello appare davvero imponente e non stupisce che, nel corso dei secoli, sia stato scelto da molteplici personalità di spicco e come sede di ben quattro concili papali. Sempre qui, nella Stanza del Trono, Federico II promulgava le famose Costituzioni di Melfi, contenenti diverse norme atte a regolamentare la vita nel Regno di Sicilia.

Federico II fu un personaggio fondamentale per l’Italia meridionale e non solo.

Soprannominato Stupor Mundi, la sua storia è affascinante e improntata alla precocità: venne incoronato all’età di 4 anni Re del Regno di Sicilia e 22 anni più tardi, Imperatore del Sacro Romano Impero.

Da allora non smise un solo giorno di dedicarsi alla causa di uno Stato laico e unitario, scontrandosi con il Papato, ma contribuendo in maniera decisiva alla rinascita del Sud Italia.

Capirete bene che varcare il portale d’accesso del castello, oltre quello che una volta era un ponte levatoio, ci ha fatto sentire parte di quella storia.

Alle porte del castello di Federico II a Melfi

Fa sicuramente specie pensare che un tempo Melfi fosse uno dei più importanti centri dell’Italia Meridionale, prima capitale dei normanni, poi città prediletta da Federico II, che qui poteva dedicarsi alla sua passione più grande: la caccia con il falco.

Oggi questo borgo del Vulture non ha più l’antica grandezza del passato, ma resta uno di quei luoghi della nostra Penisola che trasmettono vibrazioni e sensazioni impossibili da descrivere.

Nelle stanze del castello di Melfi

Per capire cosa rappresentasse un tempo la città di Melfi, vi consigliamo vivamente di visitare il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, che ha sede proprio nelle stanze del castello che fu di Federico II.

L’area museale ospita infatti tantissimi reperti, appartenenti a varie epoche, oltre a uno splendido sarcofago monumentale rinvenuto nei pressi di Rapolla: di sicure origini orientali, ma dalla destinazione ancora oggi sconosciuta.

Quello di cui si sente fortemente la mancanza, qui nel castello, sono le Costituzioni Federiciane: come ci spiega anche il presidente della Pro Loco Federico II di Melfi ( http://www.prolocomelfi.it/intro ), è un vero delitto non dare l’opportunità a tutti di ammirarle dal vivo.

Il sarcofago monumentale rinvenuto nei pressi di Rapolla, vicino a Melfi, e oggi custodito nelle stanze del museo

COSA VEDERE A MELFI

Melfi non è però solo il suo castello: una passeggiata nel centro storico, partendo dalla Porta Venosina, ci ha dato la possibilità di scoprire un’altra perla del Vulture.

Il centro storico, che si estende ai piedi del maniero di Federico II, conserva palazzi, torri e chiese di origine normanna, lo splendido Convento di Sant’Antonio e la magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta, la cui costruzione è dovuta ancora una volta ad un personaggio che abbiamo già visto coinvolto nelle vicende di Venosa: Roberto il Guiscardo, Terror Mundi.

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Fu proprio grazie alla famiglia Altavilla che Melfi divenne capitale normanna: Wilhelm, soprannominato Braccio di Ferro, ne prese il controllo a metà dell’anno Mille e dalle mura del castello partiva per le sue scorribande alla conquista della Puglia.

Federico II giunse a Melfi duecento anni più tardi e con lui la città diventò un importante centro culturale e di amministrazione, frequentato da filosofi, poeti, giuristi. Grazie al fondamentale apporto di questi ultimi, nel 1231 ebbero inizio i lavori per la realizzazione del più grande corpus legislativo del Medioevo, le Costituzioni di Melfi.

Passeggiare tra le strette vie del centro storico pensando a quel glorioso passato è stato ancora più affascinante: fate un salto alla Pro Loco Federico II e approfittate della grande cultura e conoscenza del suo presidente per apprezzare meglio la visita in città.

 

I LAGHI DI MONTICCHIO

A pochi chilometri da Melfi, i Laghi di Monticchio sono stati la nostra tappa successiva.

Cercavamo un posto dove rilassarci per pranzo, godendoci il nostro panino, e questo luogo dall’atmosfera mistica è stata la perfetta location.

Celentano cantava “qui dove c’era l’erba ora c’è una città”, mentre in questo caso, qui dove un tempo sorgeva un vulcano ora ci sono due laghi, ospitati nelle bocche del cratere. Circondati da una vegetazione lussureggiante, che avvolge gli specchi d’acqua come a volerli nascondere dai territori circostanti, i Laghi di Monticchio ospitano un grande tesoro naturalistico, ma non solo.

Sulle rive scoscese del Lago Piccolo sorge l’Abbazia di San Michele, che bianca risplende tra il verde dei boschi, che oggi ospita il Museo di Storia Naturale del Vulture.

Il Lago Piccolo e l’Abbazia di San Michele, che oggi ospita il Museo di Storia Naturale del Vulture

 

Nel lembo di terra che separa il Lago Piccolo dal Lago Grande, oltre a diversi ristoranti, si trova anche il Convento di Sant’Ippolito: un sito misterioso, del quale restano solo le rovine.

Nel loro complesso, i Laghi di Monticchio ci sono parsi come una bellissima zona da godersi in completo relax, con alcune strutture ricettive in stato di abbandono che ci hanno lasciato non poche perplessità. Luoghi di tale bellezza dovrebbero essere valorizzati meglio, a nostro avviso, come ci è capitato di pensare anche in altre parti della Basilicata.

Va detto che il turismo sembra snobbare questa regione italiana e, sinceramente, non ne comprendiamo proprio i motivi.

 

LAGOPESOLE E IL MONDO DI FEDERICO II

Seguendo le orme di Federico II di Svevia, siamo giunti all’ultima nostra tappa nel Vulture: il castello di Lagopesole.

Oltre alla roccaforte non c’è molto qui: il piccolo paese alle pendici della collina sulla quale si erge il maniero conta poche case circondate da sconfinate campagne.

Location cinematografica del film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini, il castello ospita il Museo dell’Emigrazione Lucana, ma soprattutto il Mondo di Federico II.

Il castello di Lagopesole

Nelle stanze del castello infatti è possibile accedere a questo percorso multimediale che ci porta indietro nel tempo, attraverso effetti scenici e video interattivi. Un tuffo nel passato che racconta la vita a castello ai tempi del Regno di Sicilia.

Da non perdere lo spettacolo che si tiene nelle serate di agosto, con la proiezione delle immagini sulle mura del castello e la voce narrante che racconta le epiche vicende di Federico II. Purtroppo non abbiamo avuto modo di assistervi di persona, ma chi lo ha fatto ne è rimasto entusiasta!

Per conoscere gli eventi in programma al castello di Lagopesole visitate il sito internet della Pro Loco ( http://www.prolocolagopesole.it/ ).

Il cortile interno del castello di Federico II

E così il nostro viaggio attraverso i borghi, i castelli di Federico II e i luoghi più belli del Vulture è giunto al termine.

Questi primi due giorni in Basilicata ci hanno già conquistato: abbiamo conosciuto persone splendide e posti altrettanto meravigliosi, che porteremo sempre nel nostro cuore.

La nostra rotta continua verso sud: saliremo al fresco delle Dolomiti Lucane, per scoprire cosa ci riserva un altro dei borghi più belli d’Italia, Castelmezzano, e per sperimentare di persona una delle attività più emozionanti di tutta la Basilicata: il Volo dell’Angelo!

Pronti a lanciarvi insieme a noi? 🙂

 

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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8 commenti su “Viaggio in Basilicata tra i borghi del Vulture e i castelli di Federico II”

  1. Wow vi avevo già detto prima di partire che ero molto curiosa di scoprire Venosa ed ora leggendovi la mia curiosità si è trasformata in qualcosa di pericolosamente prossimo all’innamoramento! 😉 Mi piace l’atmosfera slow che c’è qui e poi con lo stesso mood è possibile fare una passeggiata nella storia-sia materiale fra rovine e musei- che spirituale con i racconti degli anziani del posto. Mi piacerebbe andarci prossimamente e immergermi nella storia con un gioco virtuale (di quelli con la realtà aumentata) ambientato proprio fra i misteri dell’Incompiuta! L’app si chiama INVENTUM.
    Sono stata ai laghi di Monticchio, a Melfi e pure al castello di Lagopesole ma evidentemente o ero fatta oppure sono passati troppi secoli perché non me li ricordavo per niente così belli! Fantastica terra la Basilicata! *__*
    E anche questo sporco lunedì se n’è andato! 😉
    Buona serata ragazzi, un abbraccio circolare 🙂

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    • Ciao Orsa, hai colto in pieno l’atmosfera di Venosa: è un borgo da vivere con lentezza, godendosi ogni angolino! E magari fermarsi a fare quattro chiacchiere con l’artigiano del presepe, o la nonna del bar: da ognuno si impara qualcosa, ed è bellissimo! Sai che non conoscevo proprio l’app? Me la segno subito e la vado a vedere: chissà che non possa essere utilizzata anche in altri luoghi dove andremo prossimamente! Grazie per la soffiata, come sempre sei avantissimo Dani! 🙂
      Un abbraccio da questo afoso martedì sera modenese! 😉

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  2. La frase che mi ha fatto sanguinare il cuore? “In completa solitudine (sembrava proprio fossimo gli unici turisti!) abbiamo esplorato le antiche vie di pietra, palazzi abbandonati e balconi fioriti, i negozi di artigianato, le botteghe dove vendevano i peperoni secchi“.
    I borghi ricchi di storia, arte e cultura della Basilicata e Venosa in primis avrebbero bisogno di essere molto più conosciuti e visitati. Bravi voi che li avete raccontati così bene!

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    • Grazie Rosalia! Ce la stiamo mettendo tutta a raccontare la Basilicata come merita, non so se riusciamo a trasmettere tutte le belle sensazioni che abbiamo provato, ma spero che in qualche modo se non ci fossimo riusciti, siano le immagini a parlare! 🙂
      Hai proprio ragione, i borghi della Basilicata sono splendidi e ognuno ha una sua particolarità, una sua storia a renderlo unico! 🙂
      Un abbraccio e buona serata! 😉

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  3. La Basilicata con Venosa, Melfi ed i Laghi di Monticchio mi è molto familiare. Per noi baresi e nordbaresi sono luoghi familiari, del cuore. È bello perciò sentirne parlare così da chi non li conosce. Vuol dire che quei luoghi e quelle persone comunicano sinceramente tutta la loro bellezza ed il calore. Leggendo la parte finale sui laghi di Monticchio non posso che essere d’accordo con voi! Andrebbero valorizzati meglio , soprattutto ora che la Basilicata si sta aprendo ad un turismo più ampio

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    • Davvero Simo, quello che ci ha colpito più di tutto è stata l’accoglienza fantastica, il calore e il trasporto con cui persone che non conoscevamo si aprivano e ci raccontavano una parte della loro vita. Incredibile. Proprio come ci è capitato nel barese, dove ci siamo divertiti un mondo con dei ragazzi del posto che, conosciuti a tavola davanti ad un riso patate e cozze, si sono offerti di farci da Cicerone! 🙂
      E niente, noi siamo proprio Sud Lovers, non c’è niente da fare! Pur con i suoi problemi e le sue contraddizioni riesce sempre a regalarci delle vacanze indimenticabili! 😉
      Chissà che un giorno non si diventi compaesani! 🙂

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  4. “Megghj ric d’sangue ca ric d’sold”, viaggiatori squattrinati ma in salute, ci mettiamo la firma!
    Venosa è veramente una chicca e ci crediamo che si sia considerata uno dei borghi più belli d’Italia, anche se Melfi non sembra essere da meno! Siamo pienamente d’accordo, luoghi così belli e con una storia così importante dovrebbero essere valorizzati meglio…qui in Italia non riusciamo proprio a far tesoro del nostro patrimonio ed è molto triste questo fatto! Grazie per averci fatto scoprire quest’angolo di Basilicata! Attendiamo di volare con voi nella prossima tappa!!!

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    • Ciao amici! Anche noi ci mettiamo la firma sul “viaggiare in bolletta ma con il sorriso”! 🙂
      E’ uno stile di vita fantastico, un mood che sentiamo anche nostro: pranzi e cene al sacco, pochi fronzoli, zaino leggero e via che si va! E così si scoprono le meraviglie, eh!? Vabbè voi ragazzi lo sapete meglio di noi, siete degli avventurieri meravigliosi, una vera fonte di ispirazione! 😉
      Tornando alla Basilicata, siamo sicuri che piano piano le cose miglioreranno dal punto di vista della promozione turistica: secondo noi per il momento si stanno appoggiando molto sul discorso “Matera 2019”, punta di diamante in grado di richiamare gente da tutto il mondo! Occorre però capire che una simile opportunità non va sprecata: chi arriva a Matera deve essere invogliato a visitare altre zone della regione, perché ci sono luoghi meravigliosi e poco sponsorizzati, a volte proprio sconosciuti. Ed è un vero peccato!
      Ci vediamo in volo allora! 🙂
      Un abbraccio e buona serata intanto! 😉

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