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Bangkok: cosa vedere a Thonburi, tra canali e templi misteriosi

Bangkok, punto di partenza e di arrivo del nostro on the road in Thailandia, durato tre settimane. Cosa potevamo aspettarci da una metropoli tanto estesa, quanto caotica?

Lungo il nostro percorso da nord a sud nel paese del sorriso abbiamo incontrato e parlato con tante persone, molte delle quali erano già state nella capitale thailandese.

Ognuno di loro aveva una visione diversa di Bangkok: chi ne tesseva le lodi, chi consigliava di starne alla larga, chi invece ci sarebbe andato a vivere.

Bangkok è così: o la ami, o la odi. Non ci sono mezze misure, non ci sono compromessi.

Però ha tante anime quanti sono i suoi quartieri, cento volti e mille maschere e non c’è modo di sapere quale sia la tua preferita finché non la vedi con i tuoi occhi.

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Elementi decorativi del Wat Arun, il tempio dell’Alba a Bangkok

La nostra scelta è stata quella di partire dalla parte più antica, dalle rive del fiume Chao Phraya e dalle case sull’acqua di Thonburi, perché dopo i giorni tra i templi del nord della Thailandia avevamo capito che è la storia di questo Paese la cosa che più ci affascina.

Ci sarebbe stato tempo per la Bangkok moderna, quella dello shopping e dei rooftop, dei ristoranti di lusso e degli hotel a cinque stelle.

Così è stato come entrare in punta di piedi in una delle metropoli più caotiche, affollate e bollenti del mondo e vi dobbiamo dire la verità: a noi Bangkok è piaciuta tantissimo!

Partendo dal Wat Arun, il magnifico Tempio dell’Alba, oggi vi raccontiamo cosa vedere a Thonburi, con una semplice passeggiata di mezza giornata.

Pronti, trolley…via!

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Cosa fare a Bangkok: una passeggiata tra i canali di Thonburi

COSA VEDERE A BANGKOK: WAT ARUN, IL TEMPIO DELL’ALBA

Tra i templi più affascinanti di tutta la capitale, il Wat Arun rientra assolutamente tra le cose da vedere a Thonburi e Bangkok.

Il suo leggendario nome è legato alla vittoria del Re Taksin contro i nemici della Birmania: dopo aver sconfitto gli invasori, il sovrano raggiunse il tempio proprio all’alba, acclamato dai propri compatrioti che lo elessero eroe nazionale.

Il Wat Arun si trova sulla sponda occidentale del fiume Chao Phraya e si può raggiungere direttamente in traghetto, grazie al servizio di Express Boat ad un costo irrisorio di pochi baht. 

Noi il battello lo abbiamo preso al Rachawongse Pier, il pontile di Chinatown: ci hanno consegnato una specie di francobollo, che corrispondeva al titolo di viaggio, e in pochi e panoramici minuti eravamo al cospetto della torre, alta 82 metri, del Wat Arun.

L’ingresso al tempio costa 50 baht: vi consigliamo un abbigliamento consono alla visita dei luoghi di preghiera, ovvero pantaloni lunghi sia per entrambi e maglia a maniche lunghe per le donne, oppure scialle per coprire le spalle.

Il Wat Arun è un tripudio di colori e decorazioni in ceramica, che ricoprono ogni centimetro quadrato di questo suggestivo complesso monumentale. 

Il sito comprende anche una scuola e un tempio buddhista: complessivamente la visita può durare oltre un’ora, anche perché saranno davvero tantissime le foto che vorrete scattare qui!

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Il Wat Arun visto dalle acque del Chao Phraya
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Il tempio dell’alba di Bangkok
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Il Wat Arun è una delle meraviglie da non perdere a Bangkok

COSA FARE A BANGKOK: ESPLORARE THONBURI

Una volta usciti dal Wat Arun non potrete fare a meno di esplorare il quartiere di Thonburi, seguendo la sponda occidentale del Chao Phraya: ne varrà assolutamente la pena, amici!

E’ stata una delle passeggiate più belle di tutto il nostro soggiorno a Bangkok, perché ci ha permesso di scoprire una delle zone meno turistiche e più attraenti di tutta la capitale.

Prima di partire per la Thailandia e per capire cosa vedere a Thonburi, abbiamo cercato ispirazione sul web: uno dei siti che ci ha dato più informazioni utili e una mappa dettagliata del quartiere è stato il blog di Richard Barrow, un giornalista inglese che si è trasferito a Bangkok.

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La mappa di Thonburi, rilasciata dall’ufficio del turismo thailandese e tradotta in inglese da Richard Barrow

Un quartiere contraddistinto da canali (chiamati Khlongs) e palafitte, templi misteriosi, silenziose scuole buddhiste e testimonianze di un passato, nemmeno troppo lontano, legato al colonialismo portoghese. L’avreste mai detto?

Tutto quello che dovrete fare è camminare lungo la riva del fiume, su un percorso pedonale che talvolta vi farà deviare verso i meandri di Thonburi, per scoprire la Bangkok più autentica, quella che entra nel cuore.

Dal Wat Arun la prima tappa è il Thonburi Palace, che fu residenza di Re Taksin e oggi si può visitare solo in piccoli gruppi e con una guida locale, poiché si trova all’interno del quartier generale della Marina Militare thailandese.

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La passeggiata sulle rive del Chao Phraya a Thonburi
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Scorcio di Thonburi

COSA VEDERE A THONBURI: IL WAT KANLAYANAMIT

Dopo aver attraversato un altro ponticello, si giunge al Wat Kanlayanamit, contraddistinto da un imponente viharn e da una serie di edifici che sono le residenze dei monaci buddisti.

Il tempio venne costruito da Re Rama III su un terreno che gli era stato donato da un ricco mercante di origini cinesi, in un momento storico durante il quale i commerci tra Thailandia e Cina erano all’apice.

Tra le pagode del Wat Kanlayanamit vige una tranquillità assoluta e la presenza dei monaci è quasi impercettibile, ma vi capiterà sicuramente di vederli passeggiare sotto le palme, nei giardini del tempio. 

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Il Wat Kanlayanamit a Thonburi

COSA VEDERE A THONBURI: KUAN AN KENG SHRINE

Si torna verso la riva del fiume, ed ecco che incontriamo un piccolo e curioso tempio cinese: sembra molto antico, con le pareti e il tetto in legno, dove risaltano i dragoni. 

Questo tempio si chiama Kuan An Keng Shrine e il suo interno è contraddistinto da sculture in legno e dipinti murali, oltre ad una miriade di incensi profumati e campanelle colorate.

Scopriamo che è uno dei più antichi del suo genere, qui a Bangkok, anche se venne demolito e ricostruito completamente ben 200 anni or sono. Le sue origini sono da ricondurre al periodo in cui Re Taksin decise di spostare la capitale da Ayutthaya a Thonburi, sulle rive del Chao Phraya. 

All’epoca degli scontri contro i Birmani, il sovrano thailandese aveva stretto una forte alleanza con alcuni clan cinesi, un’intuizione che gli permise di ottenere, attraverso il commercio, armi e disponibilità economiche per vincere la battaglia.

Il tempio di Kuan An Keng Shrine racchiude nelle sue piccole dimensioni una storia leggendaria, che vale la pena di essere conosciuta.

COSA VEDERE A THONBURI: LA CHIESA DI SANTA CRUZ

Thonburi è una scoperta continua e la più sorprendente arriva poco dopo, quando ci troviamo di fronte una chiesa cristiana che, per un attimo, ci teletrasporta in Europa! 

Si tratta della Chiesa di Santa Cruz, costruita dai coloni portoghesi, che a Bangkok trovarono la protezione di Re Taksin (ancora lui!).

Occorre infatti tornare ancora una volta al Regno di Ayutthaya, per collocare i primi missionari portoghesi nel Siam: furono al fianco delle armate thailandesi contro i birmani e, quando la capitale divenne Thonburi, vennero assegnati loro dei terreni, in segno di riconoscenza.

Nella piazza di fronte alla chiesa, che si estende fino alle rive del Chao Phraya, c’è anche l’accesso ad un piccolo giardino di un bar dove ci fermiamo per bere qualcosa all’ombra: il locale si chiama Helo Nomsod e i proprietari sono molto gentili.

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La promenade lungo le rive del Chao Phraya a Bangkok

COSA VEDERE A THONBURI: IL WAT PRAYURAWONGSAWAT

Lasciamo il lungofiume e proseguiamo verso sud, inoltrandoci nelle strette vie di Thonburi che sono un intreccio di cavi elettrici e lamiere, edifici fatiscenti e tuk tuk che sfrecciano.

L’imponente stupa bianca splendente del Wat Prayurawongsawat, dal nome impronunciabile, è un’apparizione in questo caos organizzato e, come sempre, all’interno del complesso buddhista la pace regna sovrana.

Il complesso venne costruito durante il Regno di Rama III, mentre la stupa solo successivamente: per le perfette condizioni di conservazione, il monumento ha ricevuto un premio di eccellenza dall’UNESCO nel 2013.

Sulla torre bianca, all’interno della quale sono custodite le reliquie del Buddha, è possibile salire fino ad una terrazza superiore, dalla quale si gode si una bella vista su Thonburi e, più in lontananza, si intravedono i grattacieli della moderna Bangkok.

Nel complesso si trovano alcune cose interessanti: un piccolo museo con molte immagini del Buddha, un bellissimo giardino con la ricostruzione della montagna sacra Khao Mo e ben tre pagode, dove monaci e fedeli pregano costantemente.

L’interno della stupa perfettamente conservata del Wat Prayurawongsawat
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Reliquie del Buddha al Wat Prayurawongsawat di Thonburi
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Il panorama dalla terrazza

COSA VEDERE A THONBURI: THE PRINCESS MOTHER MEMORIAL PARK

La nostra destinazione successiva è il Princess Mother Memorial Park, un parco cittadino intitolato ad una delle figure più amate dai thailandesi: la Principessa Madre Srinagarindra, una donna eccezionale che si è sempre battuta per i più poveri.

Il parco si trova poco distante dal Wat Prayurawongsawat ed è una vera oasi di tranquillità, il luogo ideale per riposarsi dopo la lunga passeggiata nel quartiere di Thonburi. Considerato il caldo asfissiante di Bangkok, noi avevamo bisogno di fermarci, ma se avete ancora energie potreste fare una piccola deviazione, passando da un altro tempio buddhista molto importante (e dal nome altrettanto impronunciabile) di Thonburi: il Wat Phichaya Yattika Ram Wa Ra.

L’atmosfera del parco è idilliaca e ci rilassiamo guardando i bambini giocare sotto lo sguardo benevolo della Principessa Madre. Qui c’è anche un piccolo museo a lei dedicato e vale la pena scoprire la storia affascinante di questa donna: a lei si deve, per esempio, il miglioramento delle condizioni di vita degli insediamenti rurali nel nord della Thailandia.

In questi piccoli villaggi spersi fra le montagne del Doi Inthanon, raggiungibili solo in elicottero, lei portò vestiti, cibo, servizi e si prodigò perché i bambini avessero un’adeguata istruzione. Fu anche l’artefice della rimboschimento della stessa zona, che subì i danni di un incendio devastante.

Non è difficile capire perché sia da sempre una delle figure più amate dai thailandesi di ogni età.

Sta sopraggiungendo il tramonto a Bangkok ed è ora di tornare verso Chinatown, dove si trova l’hotel nel quale soggiorniamo, sulla riva del Chao Phraya opposta rispetto a quello dove ci troviamo. 

Siccome nella zona del parco sembra non arrivino i taxi, ne andiamo a cercare uno in una strada più trafficata. Ci sono dei ragazzi che stanno lavorando su un murale, sembra che quest’area sia molto amata dai writers, c’è tantissima street art disseminata per Thonburi.

I carrettini muniti di fornelli si sono moltiplicati rispetto a quando siamo arrivati: spiedini di pollo, di maiale, di quello che vi viene in mente, spennellati con cura maniacale, profumi di spezie sconosciute.

“Dove siete diretti?” ci chiede un taxi driver. Abbiamo imparato che è meglio far vedere il foglietto con le istruzioni in thailandese, si risparmia tempo e non devi dare il tuo smartphone in mano ad uno sconosciuto. “Ok, saltate su. Ci sarà un po’ di traffico”.

Ciao Thonburi, anima autentica di Bangkok!

Alessandro Mazzini

Alessandro Mazzini

Ho iniziato a viaggiare quando ero ancora bambino e da allora non ho più messo la testa a posto. Scoprire posti nuovi è la cosa che più mi piace e mi fa stare bene...E da quando conosco Chiara condivido questa passione con lei, che è la mia metà! Insieme prepariamo il trolley per la prossima destinazione, che sia una fuga d'amore, una semplice gita fuori porta o un'avventura da ricordare per tutta la vita!

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2 commenti su “Bangkok: cosa vedere a Thonburi, tra canali e templi misteriosi”

  1. Bangkok io l’ho amata, alla follia. Ne ho amato i quartieri più nuovi e alla moda ma soprattutto quelli tradizionali, fucina di arte storia tradizione. Il fatto che ci scorra
    un fiume che diventa strada a tutti gli effetti me l’ha fatta amare ancor di più. Ricordo perfettamente il biglietto per raggiungere il Wat Arun, un pezzetto di carta, appena un coriandolo. Molto interessante il giro che avete fatto e di cui mi mancano tante tappe. Tutte segnate per la prossima volta…

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    • Bangkok è piaciuta tantissimo anche a noi, Benedetta: soprattutto la parte più antica, a dire la verità, perché le zone moderne ci hanno dato restituito una sensazione di deja vu, di omologato a qualcosa che già avevamo visto altrove. Mentre per noi la Thailandia era e resterà soprattutto un mondo a parte, certo intaccato dal turismo ormai, ma con tanto da trasmettere all’anima. Speriamo di poter tornare, perché anche noi non siamo riusciti a vedere tutto quello che avevamo programmato: dicono che a Bangkok tre giorni siano sufficienti, ma non siamo mica d’accordo! 😉
      Un abbraccio e auguri di Buona Pasqua!

      Rispondi

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