Nell’Alto Tavoliere delle Puglie, porta d’accesso ad un mondo rurale tra i più produttivi d’Italia, le cattedrali le trovi anche nei meandri sotterranei delle città.
A San Severo, ad esempio, custodiscono un patrimonio prezioso e delizioso, un vero nettare divino che ha origini antiche: lo spumante metodo classico ottenuto con le uve di Bombino Bianco.
Noi che abbiamo esplorato la Puglia in lungo e in largo nei nostri viaggi passati, siamo rimasti letteralmente affascinati da questo mondo “sommerso”, un labirinto di bottiglie e profumi che raccontano una tradizione di lunga data.
In provincia di Foggia, San Severo è stato il nostro punto di partenza per scoprire le bellezze dell’Alto Tavoliere, fatto di paesaggi rurali a perdita d’occhio, vigneti e oliveti secolari, masserie e borghi dove l’accoglienza è sempre fantastica.
Quello che vi raccontiamo oggi è un itinerario enogastronomico che conquisterà i vostri sensi, un viaggio tra le eccellenze di un territorio che ha tanto da offrire al turista.
Pronti, trolley…via!
Le cantine ipogee di San Severo
Immaginate un mondo sotterraneo grande come una città di oltre 50.000 abitanti, un labirinto di gallerie fresche e ventilate dove le pareti sono completamente coperte da bottiglie di vino.
Questa è la San Severo sotterranea, quella delle cantine ipogee (ne esistono ben 540 in tutta la città!), dove in ogni momento dell’anno è possibile degustare alcune tra le migliori etichette di vino della Puglia.
Alcuni di questi ambienti sono annoverati tra i beni del FAI, altri sono semisconosciuti, ma insieme rappresentano uno splendido esempio di architettura ipogea in cui si possono ammirare sistemi costruttivi ormai perduti.
Nel nostro tour abbiamo visitato le cantine storiche di San Severo, godendo delle temperature fantastiche del sottosuolo, in un momento in cui all’esterno il termometro segnava ben oltre i 30 gradi.
Nel grande frantoio ipogeo della Cantina d’Araprì, a cui si deve il recupero della tradizione degli spumanti di San Severo, non abbiamo solo assaggiato un vino eccellente, ma anche appreso i segreti della vinificazione e dell’affinamento.
Un’esperienza affascinante e gratificante, soprattutto per chi come noi non è un esperto di vini.

Bombino bianco, San Severo DOC, Falanghina, oltre ai magnifici spumanti metodo classico: questo è il tesoro delle cattedrali sotterranee di San Severo.
Un patrimonio che le Cantine Pisan-Battèl hanno contribuito ad accrescere con il loro spumante realizzato con il metodo ancestrale: un connubio di uve di Bombino bianco e Moscato che è un’esplosione di sapore e profumi.
Nelle Cantine 7 Campanili, il cui nome rimanda alle torri di San Severo, abbiamo invece apprezzato un fantastico spumante brut rosé e la passione di due amici che dal 2017 puntano a migliorare la propria produzione giorno dopo giorno, puntando sul metodo classico. Tutto viene fatto a mano qui, dalla raccolta all’etichettatura, a testimonianza di un’attenzione ai dettagli quasi maniacale.

Indirizzi:
- Cantina d’Araprì – Via Zannotti 30, San Severo (FG) – sito web: www.darapri.it
- Cantina Pisan-Battèl – Corso Vittorio Emanuele II 25, San Severo (FG) – sito web: www.pisanbattel.it
- Cantina 7 Campanili, Via S.Onofrio 28, San Severo (FG) – sito web: www.cantine7campanili.it
- Cantine Re Dauno, Via Cairoli 23, San Severo (FG) – sito web: www.cantineredauno.it
Cosa vedere nel centro storico di San Severo
Il nostro itinerario nell’Alto Tavoliere prosegue nel centro storico di San Severo, Città d’Arte della Puglia dove ha vissuto il celebre fumettista Andrea Pazienza.
Proprio a lui è dedicata un’ampia sezione del MAT, il Museo dell’Alto Tavoliere, importante spazio espositivo che racconta la storia del territorio attraverso i tanti e preziosi ritrovamenti archeologici.
Il museo è ospitato all’interno di un antico complesso conventuale di San Francesco d’Assisi, risalente alla metà del 1200 e ricostruito in seguito al terribile terremoto che investì il territorio della Capitanata nel 1627.
La sezione del MAT dedicata ad Andrea Pazienza è affascinante e completa: un archivio di pubblicazioni, bozzetti, poster e illustrazioni che rende onore al Paz, a lungo nostro conterraneo in Emilia durante gli studi bolognesi.
Nel 2016 la mostra “Buon Compleanno Paz” ha reso San Severo famosa in tutto il mondo del fumetto e sono stati ben 60 gli artisti che hanno voluto celebrare Andrea con opere a lui dedicate, da Milo Manara a Sergio Staino.
Il centro storico di San Severo nasconde anche altri tesori degni d’attenzione: le cupole dei suoi campanili, svettanti nel cielo di Puglia, rivelano il patrimonio storico religioso della città dell’Alto Tavoliere.
Alle cattedrali sotterranee del vino si contrappongono quelle ben visibili, come la Chiesa di San Nicola, la Chiesa della Trinità, il Santuario della Madonna del Soccorso e la Cattedrale, risalente all’XI secolo.
Passeggiando per il centro storico si possono poi ammirare splendidi palazzi barocchi e signorili, come quelli dei Francescani e dei Celestini: quest’ultimo oggi è sede del Municipio.
Per questo immenso patrimonio la città di San Severo è stata tra le candidate a Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2022.



Sulle orme di Federico II a Torremaggiore
Durante i nostri viaggi nel Mezzogiorno abbiamo spesso incrociato, mai casualmente, i luoghi di Federico II di Svevia, una delle personalità più affascinanti della storia del Medioevo.
Se tra i borghi del Vulture abbiamo visitato le fortezze dove ha a lungo vissuto, qui a Torremaggiore, a pochi chilometri da San Severo, abbiamo conosciuto il luogo dove Stupor Mundi ha lasciato il mondo terreno, il 13 dicembre 1250.
All’interno del Castello Ducale, monumento nazionale edificato nel XII secolo, abbiamo visitato il museo civico di Torremaggiore, ricco di reperti e testimonianze di un importantissimo passato. In questa fortezza che vide alternarsi ai Cavalieri Templari la potente famiglia de Sangro, è possibile ammirare anche la raccolta privata del Colonnello De Angelis: per chi è appassionato come Ale di libri e stampe antiche, una vera mecca!
Il centro storico di Torremaggiore presenta anche altre meraviglie, come la Chiesa Matrice e la splendida Chiesa di Sant’Anna, voluta dalla famiglia de Sangro, in cui si trova una scultura in legno, arsa durante un incendio e poi a lungo celata, molto simile al famosissimo Cristo Velato, custodito nella Cappella di Sansevero a Napoli.
Per capire come possano essere collegate queste due opere, bisogna tenere presente che fu proprio Raimondo Maria de Sandro, una delle figure più misteriose dell’antichità, a commissionare il Cristo Velato al giovane Giuseppe Sanmartino. Le corrispondenze tra il Cristo Velato e il Cristo Bruciato ritrovato a Torremaggiore sono tante: non vi resta che venire nell’Alto Tavoliere per ammirarle con i vostri occhi!



Alto Tavoliere: mangiare tipico a San Severo e dintorni
Dove c’è buon vino difficilmente ci si trova male a tavola: i ristoranti di San Severo ce lo hanno confermato in più occasioni durante il nostro soggiorno.
Per chi ama la carne, la Macelleria Braceria l’Italiana, in Piazza Nicola Tondi, è l’indirizzo giusto: oltre alla specialità della casa, la carne alla brace, si possono assaggiare spettacolari salumi di maiale nero dei Monti Dauni, i cui allevamenti della Capitanata stanno per ottenere il Presidio Slow Food. Vi consigliamo anche i carpacci di carne podolica, squisiti.
Per mangiare tipico un altro indirizzo da annotare è lo Spazio Off TeatroCucina, nel cuore del centro storico di San Severo. Piazza San Francesco è una bella location per godersi i prodotti tipici della zona, dai salumi all’ottima focaccia, gli spettacolari cocktail di Apulia Cocktail Experience, ma anche per assistere a spettacoli teatrali e musicali in una cornice d’eccezione. Il cartellone degli eventi è in costante aggiornamento: vi consigliamo di dare un’occhiata alla pagina facebook del locale.
A Torremaggiore, ad appena 8 km da San Severo, c’è un locale che ha fatto dei piatti della tradizione un punto fermo: è il Ristorante il Vicoletto, dove Lina e Peppino, fantastici chef, ci hanno fatto assaggiare l’Acquasale pugliese e il Pancotto. Quest’ultimo, condito con olio extravergine di oliva Peranzana, un cultivar dell’Alto Tavoliere dalle origini antiche, si è rivelato magnifico.
L’Alto Tavoliere delle Puglie tra masserie e oliveti secolari
E ora, amanti della mozzarella di bufala, a noi gli occhi e le orecchie, in attesa di deliziare le papille gustative!
La Masseria Li Gatti, a Torremaggiore, ha un allevamento di ben 400 bufale nelle campagne dell’Alto Tavoliere che abbiamo visitato con grande curiosità, partecipando poi ad una degustazione di mozzarella, ricotta e formaggi di bufala di assoluta eccellenza.
La location è splendida, uno di quei posti della Puglia dal quale fai fatica ad andare via.
La stessa dolce sensazione l’abbiamo provata camminando tra gli olivi secolari di San Severo: sono ben 10.000 gli esemplari tra i 200 e i 400 anni nei terreni di proprietà dell’oleificio Montagano, un punto di riferimento per la produzione di olio extravergine di oliva Peranzana (e non solo) nell’Alto Tavoliere delle Puglie.



Alto Tavoliere: gli altri indirizzi da non perdere
Di ritorno da San Severo, il nostro trolley era pieno zeppo di leccornie di ogni tipo, come si conviene dopo un viaggio in Puglia.
Così, dopo avervi raccontato la nostra esperienze tra cantine ipogee, masserie, ristoranti e ulivi secolari, ecco un’ulteriore selezione dei migliori indirizzi dove acquistare prodotti tipici dell’Alto Tavoliere:
- Pastamadre: panificio che ha aperto nel 2017 a San Severo e sta riscuotendo un grande successo, ricevendo anche un riconoscimento dal Gambero Rosso. Sono ben 12 le varietà di grano utilizzate per realizzare pane, pizze, focacce, grissini, taralli e biscotti. Il panificio si trova in Via Don Felice Canelli 14 a San Severo.
- Cantina Ariano: nelle campagne dell’Alto Tavoliere tra San Severo e Torremaggiore si estendono le tenute della Cantina Ariano, che producono vino biologico dal 1997. Di assoluta eccellenza Sogno di Volpe, vino rosato prodotto con uve di Nero di Troia. Oltre all’area shop, è possibile visitare la cantina e partecipare ad una degustazione prenotandosi online.
- KM 0 – Buono, etico, solidale: questa bottega è davvero speciale, perché si tratta del naturale sviluppo di un progetto fantastico, chiamato “Seminamenti – L’orto dei Principi”. Tutto ciò che troverete nella bottega è frutto del lavoro dei giovani neet di San Severo, che si sono impegnati nella gestione di orti sociali presso l’Ente morale “Di Sangro”. Un modo per rafforzare il concetto di comunità, ma anche per mangiare sano, davvero a km 0! La bottega si trova a fianco dello Spazio Off TeatroCucina in Piazza San Francesco a San Severo.
- Birrificio Rebeers: tra i prodotti acquistati a San Severo ci sono anche le birre di Rebeers, birrificio artigianale con sede a Foggia che utilizza sapientemente materie prime della Puglia, in particolare dell’Alto Tavoliere, tanto da essere menzionato tra Le Eccellenze nella guida “Le birre d’Italia 2021” di Slow Food Editore. Vi consigliamo Fovea, birra prodotta utilizzando 100% grano duro Senatore Cappelli, e Madeleine, una blanche di ispirazione belga, realizzata con le scorze d’arancia del Presidio Slow Food “agrumi del Gargano”.

Articolo in collaborazione con Daunia Press Tour
7 commenti su “Viaggio nell’Alto Tavoliere delle Puglie: a San Severo tra cantine ipogee, masserie e ulivi secolari”
Ci avete già fatto sognare con le vostre storie su IG e con questo articolo ci avete fatto venire ancora di più la voglia di scoprire questa zona della Puglia! Meravigliose le cantine ipogee e le tradizioni culinarie che passano, fortunatamente, tra le sapienti mani di questi ottimi artigiani del gusto!
Ottime anche tutte le indicazioni con gli indirizzi utili per ripercorrere il vostro itinerario!
Grazie mille ragazzi, ci fa molto piacere avervi trasmesso la bellezza e l’ospitalità di questa zona della Puglia! 😉
San Severo è un ottimo punto di partenza per scoprire l’alto Tavoliere delle Puglie e le sue eccellenze: dagli spumanti eccellenti ai piatti della tradizione, qui si sta proprio bene! 🥰
La Puglia vi fa belli 🙂
Il San Severo Doc non manca a casa ma una grande sorpresa è sapere delle numerosissime cantine ipogee. Non conoscevo il centro storico di San Severo e mi ci avete portata.
L’ottimo cibo vedo non manca mai
Della Puglia sono innamorata e resto incantata dal vostro itinerario. Ricco, colorato, profumato, che non vedo l’ora di ripercorrere.
Grazie Benedetta! E’ una zona della Puglia che conoscevamo ancora poco e ce ne siamo innamorati: paesaggi a perdita d’occhio, masserie, buon vino. So che ti piacerebbe tantissimo! 😉
È vero, quella di Federico II è una presenza costante in queste terre affascinanti, infatti il signor “Stupor mundi” la sapeva lunga su che territori frequentare 😉 E vedo che vi siete incrociati anche con Raimondo, altro bel personaggio. Sono rimasta a bocca aperta, ma che meraviglia è il Cristo Bruciato? Mi piacerebbe vederlo dal vivo, segno Torremaggiore e San Severo perché ne sapevo poco e niente. E poi devo assolutamente venire a provare la mozzarella di bufala pugliese 😛 Simona ha ragione: la Puglia vi fa belli! 🙂
Dani, come sempre sei carinissima! 😊
Sono d’accordo con te, Federico II aveva l’occhio lungo in fatto di luoghi da frequentare: non per niente era un vero cultore della bellezza in tutte le sue sfaccettature.
Torremaggiore può quindi annoverare, tra le altre cose, un sito archeologico di prim’ordine e una scultura misteriosa e affascinante: se a questo ci aggiungi le bontà che si possono assaggiare a tavola, beh…non resta che partire per scoprire questo angolo di Puglia! 😉
Un abbraccio e a presto!